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CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI
Francesco Specchia per Libero Quotidiano
Parliamoci chiaro. Nonostante l' irresistibile ascesa de La7 che spesso supera Rete4 attingendo però ad una fascia di pubblico più alto, pubblicitariamente «pregiata», dal punto di vista dell' audience e dell' ordalia quotidiana della lettura delle curve d' ascolto, Mediaset non va affatto male. Anzi.
Canale 5 diretto da Giancarlo Scheri (già demiurgo della fiction, fedelissimo della prim' ora di Piersilvio Berlusconi) in questa stagione ha raccolto una media del 15,5% di share, dato stabile rispetto alla scorsa stagione, mentre la concorrente Raiuno perde l' 1,4%.
Idem per la giovanilista Italiauno che registra il 5.6% e per la stessa Rete4 che chiude al 4,2% tentando sotto la nuova direzione di Sebastiano Lombardi il mix tra informazione pop e fiction ultrapop (Il labirinto-Storie di ordinaria ingiustizia era un ottimo format di servizio). E non si può dire nemmeno che il Biscione - di solito creativamente intorpidito nei programmi dell' usato sicuro - a livello di sperimentazione, stavolta, non abbia osato.
Quarantadue nuove produzioni solo quest' anno indicano un' inversione di tendenza rispetto alla paura del nuovo quasi freudiana che ha pervaso i dirigenti di Cologno negli ultimi anni.
Certo, alcune nuove produzioni, come Selfie con una Simona Ventura fuori posto (Il brutto anatroccolo incrociato con C' è posta per te, lacrime e speranza, con contorno di risse tra signore attempate) o Pequenos Gigantes (l' ennesima strage degli innocenti tra bimbi in gara) magari affondano nella prurigine sentimentale. Certo. Certo le fiction sono il punto debole, da sempre, dell' azienda.
sabrina ferilli maria de filippi gianni morandi
Non reggono la concorrenza di Rai e Sky. Pure se alcune di esse -quelle di Teodosio Losito piene di rabbie, orgogli, passioni, Arcuri- fanno botti d' ascolti, mentre altre, più «scritte» -come Romanzo siciliano- si devono accontentare del plauso della critica. Certo, magari rimane, nella testa degli addetti ai palinsesti berlusconiani, l' idea gattopardesca che tutto cambi perchè nulla cambi.
E quindi, mentre intorno il mondo muta, mentre la platea del pubblico si parcellizza e avanza lo spettatore «liquido» -quello che non usa la tv e si sceglie il proprio palinsesto- , ecco che a Mediaset si ricasca nella tentazione di rincorrere i successi d' un passato perduto.
sabrina ferilli giuliano peparini maria de filippi
Ed ecco, quindi ripresentarsi, riverniciati, il Karaoke con Pintus, nulla a che vedere con Fiorello; il GF Vip con la spoglie manzoniane di Valeria Marini; L' isola dei famosi presa da Raidue che l' aveva scartata per la vergogna; Cultura moderna, temibile riciclo di un programma già mediocre 12 anni fa; Mistero, dove oramai la sola grande sopresa sarebbero gli alieni scritturati come conduttori al posto di Daniele Bossari.
sabrina ferilli maria de filippi
Di tutto questo all' apparenza rassicurante ritorno al passato alla fine resiste dal punto di vista qualitativo solo il redivivo Maurizio Costanzo non tanto nel talk a più voci, quanto nell' intervista in cui viene sempre applicata la tecnica prossemica della «cerniera dell' anima» della quale s' è impadronita anche la fenomenale Barbara D' Urso.
Insomma, essendo tv commerciale, appena i dati d' ascolto accennano a flessioni fisiologiche, la tv, lato intrattenimento, si rinchiude a riccio e sembra cristallizzarsi agli anni 90. E quella volta che tenta di ricercare soltanto il colpo di teatro senza un serio progetto autorale, be', partorisce programmi in stile About Love griffati da Federico Moccia, roba che non augureremmo al nostro peggior nemico.
gerry scotti a tu si que vales
Epperò Mediaset rimane, nonostante tutto, specie nell' infotainment, una grande produttrice di storie, un serbatoio del consenso nazionalpopolare. D' Urso, Ricci, Scotti, De Filippi restano lo zoccolo duro di una straordinaria macchina d' ascolti. La regina di questa dimensione da strapaese malapartiano è Maria De Filippi. Che, da sola con la sua casa di produzione Fascino, invade, direttamente o indirettamente, quasi la metà del palinsesto.
Maria fa sfracelli d' ascolto perfino quando va ospite nella concorrente in Rai. Mediaset l' ha blindata per altri 5 anni, costringendola a maratone inesauste. È la sua pietra filosofale, ma anche la sua maledizione. Perchè se, putacaso, la De Filippi mollasse, Mediaset non avendo ancora in testa un piano B, potrebbe solo tentare di blandirla, o di tentarla con alleanze rinegoziate. Se al posto di «Maria» ci mettete «Vincent», il risultato non cambia...
gerry scotti a chi vuol essere milionario
CONTI DE FILIPPI
SABRINA FERILLI MARIA DE FILIPPI
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