“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
RCS: CEDE IN BORSA CON CONTI, BANCHE, REVISIONE STIME, -1,3%
(ANSA) - Rcs sta risentendo in Borsa dei risultati annunciati nei 9 mesi. La società ha comunicato tra l'altro previsioni riviste al ribasso sul margine operativo lordo rispetto ai ricavi atteso a fine anno. In precedenza l'ebitda 2015 era visto al 9% dei ricavi escludendo le componenti non ricorrenti, mentre ora è visto al 7% in scia anche alla ripresa meno forte del previsto. Pesano ancora poi le persistenti incertezze sul negoziato con le banche. Rcs cede a Piazza Affari l'1,29% a 0,65 euro.
RCS: MANCATO RAGGIUNGIMENTO ALLO STATO DI ACCORDO CON BANCHE (ANSA) - Rcs sottolinea le "continue interlocuzioni in corso con le banche" ma segnala la "presenza di significative incertezze" sul prevedibile mancato rispetto degli impegni finanziari al 31 dicembre e il verificarsi dei 'triggering events' sugli impegni finanziari al 30 settembre, e "il mancato raggiungimento allo stato di un accordo con le banche finanziatrici". Rcs segnala quindi la "possibilità in caso di mancata approvazione" della proposta di nuova delega sull'aumento, di esercitare quella conferita al Cda nel 2013.
Ieri comunque le banche finanziatrici di Rcs, emerge dalla nota dell'azienda, hanno comunicato alla società, considerando anche la convocazione dell'assemblea sul rinnovo della delega per l'aumento, la disponibilità a portare all'attenzione dei relativi organi deliberanti, con parere favorevole, un accordo di "stand still" sino al 30 aprile 2016, con riguardo agli inadempimenti contrattuali sul debito, "secondo termini da concordare di comune gradimento".
La disponibilità delle banche è condizionata comunque al via libera dell'assemblea dei soci all'estensione della delega sulla ricapitalizzazione, al fatto che in Rcs "il nuovo piano industriale non configuri ipotesi sostanzialmente pregiudizievoli per le banche finanziatrici", "non si verifichino ulteriori inadempimenti ai sensi del contratto di finanziamento" e "si addivenga ad un accordo circa l'ammontare dei proventi della vendita delle partecipazioni in Rcs Libri a Mondadori da destinare a rimborso delle linee di credito".
RCS: CHIEDE A SOCI DELEGA SU AUMENTO DA 200 MLN
(ANSA) - Rcs MediaGroup chiede agli azionisti una delega per aumentare il capitale sociale a pagamento fino a 200 milioni di euro da eseguirsi entro il 30 giugno 2017. Lo si legge in una nota.
L'assemblea degli azionisti Rcs ordinaria e straordinaria, nel dettaglio, verrà convocata dalla società il 16 dicembre con la proposta anche di nominare un nuovo amministratore dopo le dimissioni di Pietro Scott Jovane. Quanto alla proposta di una nuova delega per aumentare il capitale sociale, spiega Rcs che "si pone nel precipuo interesse della società, in quanto consente al consiglio di amministrazione di finalizzare il nuovo piano industriale e di ridefinire, sulla base di tale piano, le migliori condizioni e termini del contratto di finanziamento con le banche finanziatrici, riservandosi l'eventuale esercizio della delega di aumento di capitale entro un arco temporale più ampio alla luce di una meditata valutazione ed accertamento della più efficiente struttura patrimoniale e finanziaria della società".
Ai soci in assemblea Rcs chiede poi una "integrazione della copertura assicurativa a fronte della responsabilità civile verso terzi, compresa la società contraente, per comportamenti non dolosi dei componenti degli organi sociali, del direttore generale e dei dirigenti del gruppo".
RCS: IN 9 MESI PERDITE 126 MLN, MOL PASSA IN POSITIVO
(ANSA) - Rcs ha registrato nei primi 9 mesi dell'esercizio ricavi per 743 milioni e in flessione del 3,7% rispetto allo scorso anno. Migliora il margine operativo lordo prima degli oneri non ricorrenti a 17,4 milioni (da 9,2). E passa in positivo il mol post oneri non ricorrenti, per 4,5 milioni (-17,9 milioni un anno fa). La perdita netta sale a 126,4 milioni, di cui 33,8 relativi alle attività dismesse e in via di dismissione, contro il rosso di 93,1 milioni un anno fa. L'indebitamento netto si attesta a 500 milioni.
ALBERTO NAGEL E ROBERTA FURCOLO
Escludendo le attività destinate alla dismissione e dismesse le perdite nette nei 9 mesi si attestano a 92,6 milioni, sostanzialmente in linea con lo scorso anno. I ricavi digitali, pari a 113 milioni nei 9 mesi, rappresentano oltre il 15% dei ricavi totali di Rcs e segnano una crescita del 3,3%. I ricavi diffusionali si attestano a 323,8 milioni (-10,6 milioni). Ma Media Italia segna una crescita del 2,3% a 219,9 milioni (379,8 milioni i ricavi complessivi dell'area, -1,2%). I ricavi pubblicitari scendono di 14 milioni a 327,5 milioni, principalmente per l'andamento di Media Italia (-5,3%9 ma per un confronto che viene anche penalizzato dall'effetto lo scorso anno dei Mondiali di calcio escludendo il quale e al netto dei ricavi legati a Expo, il calo si attesterebbe a 6,4 milioni.
Media Italia segna un ebitda positivo di 29,9 milioni e in miglioramento di 1,8 milioni. Media Spagna segna un ebitda negativo per 2,3 milioni, rispetto al dato negativo di 21,5 milioni un anno fa. Quanto alla posizione finanziaria, si segnala che il flusso di cassa generato dalla gestione tipica corrente è in miglioramento di 35 milioni e in sostanziale pareggio. Rispetto all'evoluzione prevedibile della gestione, Rcs prevede nel quarto trimestre ricavi stabili con un ebitda in miglioramento.
Nell'intero 2015 si attende ricavi consolidati in flessione del 3% e un ebitda consolidato ante oneri non ricorrenti a perimetro omogeneo in crescita sia in valore assoluto sia in termini di redditività, attesa al 7% dei ricavi. Quanto alla posizione finanziaria netta è prevista per fine anno in ulteriore miglioramento. Nella nota sui conti Rcs evidenzia come ad ora il totale degli asset no core ceduti da Rcs tra il 2013 e il 2015 ha superato i 191 milioni, cui andranno aggiunti i proventi della cessione Rcs Libri.
2. RCS CROLLA IN BORSA (-7,6%) CORSA CONTRO IL TEMPO PER IL PIANO INDUSTRIALE
Camilla Conti per “il Giornale”
Ultima chiamata per Rcs che sotto la guida del nuovo amministratore delegato Laura Cioli, insediato ieri, deve varare al più presto un piano industriale, meglio se entro fine anno. La Borsa vede grosse nuvole addensarsi all' orizzonte del gruppo del Corriere della Sera: a Piazza Affari il titolo ieri ha aggiornato i minimi storici portandosi a 0,65 euro con un calo, a fine seduta, del 7,56 per cento (a 0,66 euro). Negli ultimi sei mesi le azioni hanno lasciato sul terreno quasi il 45 per cento.
Ieri il cda ha approvato la trimestrale che verrà annunciata al mercato questa mattina e porta la mano del suo predecessore Pietro Scott Jovane, oggi in Banzai. Gli analisti non si aspettano risultati esaltanti, in particolare sul fronte dell' asticella del debito, e soprattutto non credono che possa ancora essere scongiurato il rischio di un nuovo aumento di capitale. Su questo punto, Intesa Sanpaolo ha già fatto sapere che non intende sottoscrivere la sua quota. Idem per Diego Della Valle e Urbano Cairo che al momento non avrebbe intenzione di mettere mano al portafoglio.
LO SCARPARO A PALLINI DIEGO DELLA VALLE CON ANTONIA DALLATTE
Anche gli Elkann (al 16,7%) sono «latitanti» sulla partita del Corriere, come ha dimostrato la resa sul cambio al timone e il mancato intervento sulla scelta del nuovo ad, e da tempo si vocifera di un possibile disimpegno dal capitale (una volta trovato un compratore).
Mediobanca, che ha ancora il 6,2% di Rcs e fa parte del pool dei finanziatori (insieme a Ubi, Bpm, Bnp, Unicredit e Intesa), ha invece tenuto aperte le porte.
Nei mesi scorsi le stesse banche avevano deciso di rimandare a metà novembre la verifica sugli indicatori che potrebbero far scattare l' obbligo di ricorrere alla seconda tranche di aumento di capitale. La prima, da 400 milioni di euro, era stata esercitata nel 2013 e, al momento, la delega dell' assemblea al cda per altro 190 milioni scade a fine anno.
Rcs, che attende il via libera dell' Antitrust per chiudere la cessione dei Libri a Mondadori, vorrebbe avere altro tempo anche per poter contabilizzare i 127,5 milioni di euro derivanti dalla cessione della Rizzoli. Gli istituti ieri avrebbero inviato una lettera sul debito al cda, prima dell' inizio della riunione presieduta da Maurizio Costa, e alla fine avrebbero concesso la proroga di qualche mese alla delega per chiamare la ricapitalizzazione.
Ma la pazienza dei creditori, che in queste settimane hanno trattato con il direttore finanziario Riccardo Taranto, non è infinita. Rcs dovrà fare presto col nuovo piano che dovrebbe prevedere la cessione della controllata spagnola Unidad Editorial più altre eventuali dismissioni. Basteranno? Oggi la parola ai conti.
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