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LE ACCUSE SOCIAL A BEPPE SEVERGNINI
Beppe Severgnini per il “Corriere della Sera”
Mi hanno cercato compagni di scuola che non sentivo da anni. Mi hanno scritto mamme di colleghe. Mi hanno fermato per strada. Sono arrivate mail perplesse, telefonate preoccupate, messaggi di solidarietà. Cos' è successo?
Qualcuno, il 12 novembre, ha messo su Facebook una mia foto e ha scritto sotto: «QUESTO SCHIFO DEVONO SAPERLO TUTTI! Questo signore sta spammando le regioni del 'SÌ' nei maggiori gruppi Facebook di italiani all' estero..! Nel gruppo 'Italiani in Olanda' , ad esempio, lo abbiamo sorpreso con un suo post. Non abbiamo potuto fare in tempo a fare foto al post perché l' amministratore di quel gruppo molto probabilmente deve aver rimosso il post». Questo qualcuno ha un nome e un cognome: Daniele Tizzanini, 45 anni, di Genova. Più volte ha scortato Beppe Grillo in città.
Motto: «Mi piace pensare da saggio e agire da folle». Per il resto, fatevi un giro sul profilo e poi su Google: no comment. Non so cos' abbia visto, perché non porta prove. Ma so cosa ci ha costruito sopra: una campagna diffamatoria, che ha provocato un torrente di odio e d' insulti. Vi assicuro: non è vero niente. Non presenterò querela contro Daniele T. (mai fatto in trentacinque anni di mestiere, vorrei non farlo mai).
Ma approfitto di questa storia per dire una cosa. Una cosa semplice. Così non si può andare avanti. Io ho scelto un mestiere in cui certi incidenti possono capitare; e ho i mezzi per difendermi e spiegare (il Corriere , la radio, la tv, i social). Ma se succede a voi, cosa fate? Voi che fate altri mestieri, e potreste trovarvi accusati di qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, da chiunque? Facebook non può diventare la bacheca della diffamazione - e guadagnarci sopra, tra l' altro.
Capisco che la piattaforma non possa rincorrere ogni post. Ma ci sono pagine dove l' insulto, le minaccia e le bugie sono un' abitudine quotidiana. In qualche caso, una strategia. Non è tollerabile. La menzogna impunita ha condizionato le elezioni americane; succederà anche in Europa, state certi. Le smentite non servono, in certi momenti: l' odio endemico gonfia la falsità e la rende invincibile. Mark Zuckerberg dica quel che vuole. Se Facebook - 1,8 miliardi di utenti, 28 milioni in Italia - permette questo, storpia la democrazia. E la democrazia deve difendersi, prima che sia tardi.
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