riccardo muti un ballo in maschera chicago symphony orchestra

CONTRO LA CANCEL CULTURE - RICCARDO MUTI HA DIRETTO “UN BALLO IN MASCHERA” DI VERDI ALL’OPERA DI CHICAGO CON LA FRASE "S'APPELLA ULRICA DELL'IMMONDO SANGUE DE' NEGRI" CHE E' STATA CENSURATA ALLA SCALA, MET E COVENT GARDEN: “CAMBIARE IL TESTO NON CAMBIA LA STORIA, MENTRE CONOSCERLA NELLA SUA CRUDELTÀ È IMPORTANTE. QUELLA FRASE DISUMANA, IN BOCCA AL PERSONAGGIO DEL GIUDICE, È PER DENIGRARE LUI, NON LA MAGA NERA A CUI È RIVOLTA. VERDI VOLEVA ATTACCARE LA LEGALITÀ CIECA, NON I NERI, QUANDO L’HO SPIEGATO…”

Anna Bandettini per "Repubblica"

 

RICCARDO MUTI UN BALLO IN MASCHERA CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA

È stata una sfida alla cancel culture e una vittoria contro l'ossessione della correttezza politica di questo nostro tempo. È stato soprattutto un trionfo con standing ovation Un ballo in maschera che Riccardo Muti ha diretto con la Chicago Symphony Orchestra (Cso) giovedì, in forma di concerto. Un evento, anche perché eseguito con la frase originale del primo atto del libretto, dura verso i neri. 

 

E cantare "s'appella Ulrica - dell'immondo sangue de' negri" a Chicago, dove i conflitti razziali sono un nervo scoperto, è stato un gesto forte. Alla Scala, meno di un mese fa, la frase incriminata era stata modificata con parole più "corrette", come si fa al Met, al Covent Garden, alla stessa Opera di Chicago.

 

RICCARDO MUTI UN BALLO IN MASCHERA CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA

«Ho voluto lasciarla perché cambiare il testo non cambia la Storia, mentre conoscerla nella sua crudeltà è importante per le nuove generazioni», spiega Muti, 80 anni che non si vedono, guarito dal Covid in tempo per preparare in pochi giorni questa esecuzione di grande livello con Orchestra e Chorus e il cast con le due star italiane Francesco Meli e Luca Salsi, il soprano Damiana Mizzi, Joyce El-Khoury, Yulia Matochkina, Alfred Walker, Kevin Short, Ricardo José Rivera, Lunga Eric Hallam, Martin Luther Clark. 

 

Un evento (due repliche, e tutti sperano sempre senza polemiche), anche perché il Ballo , quinta opera verdiana di Muti con la prestigiosa compagine sinfonica americana, è l'ultima da direttore musicale. Il suo incarico alla Cso, prolungato di un anno per la pandemia, terminerà nel giugno 2023 con la Messa solenne di Beethoven, anche se già si parla di impegni (domani il "Concerto per Chicago" al Millenium Park) e tournée future, anche in Italia.

 

RICCARDO MUTI UN BALLO IN MASCHERA CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA

Maestro, un bel coraggio lasciare la frase incriminata del libretto di Antonio Somma.

«L'ho fatto perché Verdi non è un razzista e quella frase disumana, in bocca al personaggio del giudice, è per denigrare lui, non la maga "nera" a cui è rivolta, che viene difesa dagli altri nella stessa scena. Verdi era una persona di grande moralità, oltre che un grande musicista, voleva attaccare la legalità cieca, non i neri. Quando l'ho spiegato, ho chiesto al tenore Lunga Eric Hallam se si sentisse disturbato a cantare la frase. Lui, sudafricano, nero, mi ha detto: "Maestro, no problem"».

RICCARDO MUTI UN BALLO IN MASCHERA CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA

 

Una sfida al politically correct?

«Al Covent Garden stanno cambiando interi testi di opere. Sono contrarissimo. La correttezza oggi è censura. Bisogna riportarla alla ragione».

 

Dodici anni alla testa della Cso: come è stato?

«L'orchestra aveva un repertorio sinfonico e operistico soprattutto tedesco. Appena arrivato, dopo il successo e i due Grammy col Requiem , siamo andati avanti con Verdi, a cui ho dedicato la vita. E farlo con un'orchestra sinfonica vergine dai vizi imperanti della peggiore tradizione, è stato bello.

Credo che oggi la Cso abbia una luce italiana e sento di aver fatto un servizio al mio paese, mostrando la nostra musica eseguita con dignità. Mentre da noi il povero Verdi». 

RICCARDO MUTI UN BALLO IN MASCHERA CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA

 

Che vuol dire? 

«Penso alla sua casa di Sant' Agata, tutto è come lui l'aveva lasciata, ed è messa all'asta. Una vergogna che il governo non intervenga.Dovrebbe essere un museo. È dell'autore più eseguito al mondo».

 

Quando terminerà l'incarico con la Cso, c'è ancora qualcosa che vorrebbe fare? 

«Avrò tempo solo per la musica. Mi piacerebbe una tournée in Alaska ma soprattutto dedicarmi ancora di più ai giovani. Riscoprire con loro la musica italiana sinfonica, quella sì cancellata, e il repertorio della grande scuola napoletana del 700. L'Italia non è solo Vincerò ». 

 

riccardo muti cristina mazzavillani muti

A proposito di giovani, con la sua orchestra Cherubini dall'11 luglio farete il nuovo concerto delle "Vie dell'Amicizia". 

«Col Ravenna Festival dal 1997 visitiamo con la musica luoghi simbolo del pianeta: andremo nei santuari mariani di Lourdes e Loreto, l'anno prossimo alle Fosse Ardeatine con la sinfonia di William Schuman dedicata a quell'eccidio. Quest' anno sono con noi alcuni coristi ucraini che avevo diretto a Kiev nel 2018 e ora, con la guerra, ospiti a Ravenna. È andata a prenderli in pullman, al confine con la Romania, mia moglie Cristina che ha solo due anni meno di me, ogni tanto mi fa incavolare ma è una forza della natura». 

 

Avete da poco festeggiato 52 anni di matrimonio... 

RICCARDO MUTI CON L ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI

«Una bella cosa, sì, a partire dai figli che hanno visto il padre sempre dietro un pianoforte a studiare. Ma questo mi ha permesso di essere libero. Io non sono mai stato coi comunisti, coi democristiani, coi massoni come mi hanno accusato. Mai avuto appartenenze. La mia carriera l'hanno fatta le orchestre».