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A cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS
1 - GOVERNARE CON IL TERRORE...
Allora, lo scandalo Barclays travolge la City di Londra e il buco di Jp Morgan si allarga di settimana in settimana, con il rischio di una nuova Lehman Bros. I vertici delle principali agenzie di rating americane e britanniche sono nell'occhio del ciclone e, dall'altra parte dell'Atlantico, sembra che nessuno si accorga mai di nulla. Poi c'è l'Europa dei cento vertici pipparoli, che si scruta l'euro-pisellino con ansia e non è ben sicura se combattere la guerra con il dollaro Usa.
Anzi, da Washington offrono consigli gratis, attraverso le pie donne del Fondo Monetario internazionale. Noi, coglioni, siamo tutti presi da un presunto duello Merkel-Monti. Con la tentazione di confondere Mario Balotelli e Mario Monti. Ma alimentare un clima di tregenda fa comunque comodo a chi vuole mano libera nelle ristrutturazioni più selvagge. Lo sanno bene padroncini scaltri di ogni ordine e grado (massonico).
"Un tranquillo lunedì di paura" titola la Stampa di Yacht Elkann. "La due giorni di Bruxelles è seguita con attenzione da Londra a Wall Street. Arrivati al venticinquesimo vertice dall'inizio della crisi, nessuno si aspetta più un esito risolutivo" (p. 5).
Prosa da Ventennio a colori sulla Repubblica degli Illuminati. Ecco il dispaccio dal fronte firmato Alberto D'Argenio: "Indietro non si torna. Anche ricorrendo all'arma estrema del veto, Monti e Rajoy - appoggiati da Hollande - sono pronti a bloccare i colleghi a Bruxelles. Entro la riapertura dei mercati di lunedì mattina vogliono un accordo su quello scudo contro i tassi che riporti subito i titoli di Stato al costo che gli spetterebbe se l'Europa avesse adeguato i meccanismi anti-contagio. Non ci sono alternative, se non un nuovo e immediato bagno di sangue sui mercati" (p. 2).
Terrorismo anche sul Corriere delle banche sovrane: "Sale il conto della spending review. Dieci miliardi di tagli entro l'anno. Sforbiciata su enti locali e incentivi. Ministri convocati di domenica" (p. 10). E ci si mette anche la Conf-delocalizzatori, ben rappresentati dallo Squinzone ceramista : "Danni della crisi come quelli di una guerra" (Messaggero, p. 7)
Ma è la Stampa di Torino a spiazzare tutti con la vera (?) cifra dell'eurosuppostone prossimo venturo: "La carta per l'emergenza è un supertaglio del debito. Sforbiciata fino a 400 miliardi per spiazzare i mercati" (p. 2). Ma come? Trasformando la Sicilia in una bad company con tutti i debiti dentro, per poi spingerla verso il Nord Africa facendo finta di nulla? No, secondo il giornale della Fiat, che ha spiato nella mente geniale di Giuliano Amato (da se stesso), si potrebbero varare appositi fondi patrimoniali con dentro municipalizzate e immobili vari, per poi chiedere ai cittadini di sottoscrivere quote di questi fondi.
2 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Prezzi della spesa su del 4,4% e luce e gas rincarano ancora. A giugno inflazione generale in rialzo del 3,3%, pesano alimentari ed energia. Dal primo luglio metano +2,6% ed elettricità +0,25: per le famiglie un ulteriore aggravio di 33 euro". Non c'entra niente, ma perché non approfittare ancora un po'. In fondo non è in guerra che si accumulano le fortune più impreviste?
3 - COMUNIONE E CANCELLAZIONE...
Con solidarietà tutta cristiana, "Formigoni cancellato dal Meeting di Rimini. Niente interventi sul palco della kermesse di Cl, il governatore esce dal programma". "Gli organizzatori: è vero, non ci sarà ". Poi il tentativo fantozziano di rettifica: "l'elenco degli ospiti è ancora provvisorio" (Repubblica, p. 18). Anche la libertà , talvolta, è provvisoria.
4 - MA FACCE RIDE!...
"E lo Ior apre le porte ai giornalisti. Cipriani: lavoriamo per la trasparenza. Non abbiamo rapporti con Paesi offshore". Sono già loro, offshore. Imperdibile pezzo di Maria Antonietta Calabrò sul Corriere geronziano (p. 19), ma si segnalano anche Stampa e Messaggero. In Vaticano sanno ancora gestire i giornalisti, va detto. Forse quasi quanto i conti correnti.
5 - LINGOTTI IN FUGA...
"Marchionne con furore: sentenza Fiom e' folklore. Il Lingotto attacca i metalmeccanici Cgil: 'Scioperano alla Sevel per vedere la partita". Il Pd: offende l'Italia", strilla il Cetriolo Quotidiano a pagina 6. Poi passa Bianca Carretto e sul Corriere ci spiega: "Gli stabilimenti a mezzo servizio dietro lo sfogo di Sergio" (p. 29), chiamato per nome di battesimo come fosse un parente caro.
"Il silenzio di Sergio Marchionne era preoccupante, dopo la sentenza che ha ordinato al Lingotto l'assunzione di 145 operai della Fiom. L'amministratore delegato di Fiat-Chrysler pareva essersi defilato. Era, invece, al lavoro a Detroit, dove aveva diretto il Gec (???) nel fine settimana esprimendo alla prima linea dei dirigenti la sua profonda amarezza e il suo bisogno di riflettere". Ma come si vede, prima di parlare, forse non ha riflettuto abbastanza. Gli conveniva stare fermo sulla parete, come un Gec.
6 - MEDIO-SBANCA E IL MALEDETTO SOCIO CON LA TOGA...
Bei tempi, quando bastava prendersi Guido Rossi come avvocato e anche la procura più arcigna d'Italia si chetava. Adesso che piazzetta Cuccia deve salvare a tutti i costi i Ligrestos, ai quali ha prestato qualche miliarduccio di troppo, c'è da fare i conti con il professionista messo lì dal pm Luigi Orsi a custodire come si deve un pacchetto del 20% di azioni Premafin.
E non è una passeggiata, come scrive Repubblica: "La Procura ha rimesso la palla al centro e i Ligresti vogliono un nuovo cda Premafin. Alla base dell'intervento del custode negoziale (sic!) il dovere di esaminare tutte le alternative sul tavolo per valorizzare l'asset Fonsai. Sator e Palladio confermano la validità dell'offerta sulla compagnia fino al 10 agosto" (p. 26). La prende malissimo la Stampa: "Colpo di coda dei Ligresti. Paolo chiede la revoca del consiglio Premafin. Oggi cda della holding. Le banche: continuità a rischio" (p. 24).
7 - FREE MARCHETT...
"Con Sky i film non hanno più orario. Da domenica sarà possibile accedere alla videoteca senza limiti di tempo". Marchetta sfuggita o segno della resa, questo titolo sul Giornale dei Berlusconi?
8 - ULTIME DA UN POST-PAESE...
"Va agli incontri hard con la scorta dei carabinieri. Nelle carte dell'inchiesta 'Domino' gli appuntamenti extra-professionali di Giovanni Di Cagno. Ex componente laico del Csm, poi membro di Commissione. E' un politico ex Pci, poi Ds oggi Pd" (Cetriolo Quotidiano, p. 15). Ma la scorta dei Caramba si fermava fuori dalla porta sull'attenti?
colinward@autistici.org
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