beethoven intelligenza artificiale

LUDWIG VAN COMPUTER – UN TEAM DI MUSICOLOGI, COMPOSITORI E INFORMATICI HA UTILIZZATO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER COMPLETARE LA DECIMA SINFONIA DI BEETHOVEN – IL MAESTRO AVEVA LASCIATO DEGLI APPUNTI SU DEI QUADERNI, MA ERANO SOLO  PARTI SCONNESSE -  ALCUNI GIORNALISTI ED ESPERTI DEL SETTORE SONO STATI INVITATI A UN CONCERTO DI PROVA E NESSUNO DI LORO È STATO IN GRADO DI DISTINGUERE LE PARTI ORIGINALI…- VIDEO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

Filippo Piva per www.gqitalia.it

beethoven

 

Al momento della sua morte, nel 1827, Ludwig von Beethoven aveva terminato la sua Nona sinfonia già da 3 anni. E sì, aveva di fatto cominciato a lavorare alla Decima, che però a causa del progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute è rimasta incompiuta. Almeno fino a oggi.

 

Ciò che il buon Beethoven aveva lasciato, infatti, erano sostanzialmente parti sconnesse, schizzi musicali vari ed eventuali che nel corso del tempo hanno fatto sollevare il sopracciglio a diversi musicologi. 

 

Tuttavia, a distanza di quasi due secoli, qualcosa è cambiato: grazie a un lungo lavoro che ha visto impegnati storici della musica, esperti, compositori e informatici, con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale di Playform AI si è finalmente riusciti a completare l’opera. Che ora è pronta per il suo debutto a livello mondiale, fissato per il 9 ottobre con tanto di prima mondiale a Bonn, in Germania.

BEETHOVEN 2

 

Ahmed Elgammal, il leader del team che si è occupato dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ha raccontato in un post come si è svolto l’intero processo. 

 

Dopo aver analizzato a fondo i quaderni appartenenti a Beethoven, il compito è stato diviso tra umani e macchina: i compositori e i musicisti della squadra, in particolare, hanno tentato di mettere insieme gli schizzi che il genio tedesco ci ha lasciato, cercando di capire le sue intenzioni; il gruppo responsabile dell'IA, invece, è stato incaricato di insegnare alla macchina il processo creativo del compositore, partendo dalla costruzione delle sue sinfonie.

 

«Abbiamo dovuto spiegare all'intelligenza artificiale come prendere una linea melodica e armonizzarla», sottolinea Elgammal nel suo post, nel quale racconta nel dettaglio anche tutti i successivi step durante i quali la macchina ha via via appreso l’arte della composizione musicale in ogni suo aspetto. 

 

BEETHOVEN 3

Morale: dopo che i primi minuti di sinfonia erano stati composti dall'AI, alcuni giornalisti ed esperti del settore sono stati invitati a un piccolo concerto di prova. Nessuno di loro, al termine dell’esibizione, è stato in grado di distinguere le parti composte da Beethoven da quelle firmate dall’intelligenza artificiale.

 

Il team ha così continuato a lavorare sul resto dell’opera, arrivando alla fine a due movimenti di oltre 20 minuti ciascuno. «Sappiamo già che ci saranno dure critiche a questo lavoro», continua Ahmed Elgammal, che ribadisce come l’intelligenza artificiale non sia in alcun modo da concepire come un sostituto dell’arte e del genio umano; e che nulla sarebbe stato possibile senza il lavoro coordinato degli esperti in carne e ossa e della macchina. 

beethoven

 

Aspettando dunque di sentire questa Decima sinfonia di Beethoven in tutto il suo fascino musicale/tecnologico, ecco una breve anteprima.