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SPALANCATE GLI OCCHI: LA DOMUS AUREA DI NERONE RIVIVE IN VERSIONE 3D - TRA ORI, LUCI, GIARDINI DI FIORI UN VIAGGIO MULTIMEDIALE NELLA CASA DORATA DEL PIÙ SVALVOLATO TRA GLI IMPERATORI ROMANI - COME SARA' QUESTA "ESPERIENZA MULTISENSORIALE"? ECCO IL VIDEO

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Alessandra Paolini per la Repubblica- Roma

 

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Tenetevi ben stretti alla sedia e inforcate gli occhialoni neri. Tutto buio? Bene. Spalancate gli occhi: vi aspettano Nerone, lo scintillio della sala dorata, il bagliore cangiante del lago artificiale, i colori degli immensi giardini di fiori, il sole che abbraccia la grande terrazza affacciata sull’Urbe.

 

Manca solo il suono della cetra in questo viaggio multimediale nella più sontuosa delle dimore delle antica Roma: la Domus Aurea. La meravigliosa casa del più controverso tra gli imperatori romani, che ora, tra un restauro e l’altro, si apre al pubblico per mostrarsi in versione 3D.

 

E non sarà soltanto un percorso virtuale alla scoperta di ciò che era. Di ciò che progettarono gli architetti Celere e Savero, dopo la ferocia di quell’incendio che un paio di millenni fa bruciò in pochi giorni mezza Roma. E che Traiano poco dopo la sua costruzione, cominciò ad interrare seppellendo la Casa d’oro nell’oblio più completo.

 

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No, l’installazione multimediale, voluta dalla soprintendenza speciale per i beni archeologici, porterà i visitatori a conoscere l’incredibile storia della casa dorata. Così, tra qualche immotivato battito del cuore, ci si ritroverà con le pietre che sembrano caderti in testa per capire dal di dentro come la terra a un certo punto coprì ogni cosa. E poi d’un tratto, le vertigini: dall’alto si scenderà giù, sempre più giù dentro a un pertugio. Assaggio dello stupore che anche Raffaello e Pinturicchio provarono quando si calavano giù in quelle grotte per ammirare fregi e grottesche. Ignari che là, sotto metri e metri di terrà, si nascondeva la grande bellezza.

 

La visita, però, spiegano dalla soprintendenza, non vuole essere una semplice spettacolarizzazione della leggendaria reggia di Nerone, bensì una ricostruzione ideata sulla base di rigorosi criteri filologici, capace di dare una lettura corretta degli immensi ambienti che già Traiano volle cancellare facendone le fondamenta per le sue Terme. «È la prima volta che si realizza un progetto di tali dimensioni», spiega il soprintendente Francesco Prosperetti sottolineando come le nuove tecnologie siano in grado di offrire un’esperienza «immersiva e miltisensoriale senza precedenti capace di recuperare una memoria cancellata fin dai tempi di Traiano».

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L’effetto finale è una sorta di circuito cognitivo che dura sei minuti. E sei minuti dura anche la ricostruzione storica proiettata sul grottone all’entrata della Domus Aurea. Dove non solo vengono ricostruite le sale e la pianta del monumento ma «grazie all’Istituto Luce - siamo riusciti a recuperare anche foto storiche degli anni Trenta e Quaranta», racconta il responsabile tecnico - scientifico Alessandro D’Alessio. Ecco apparire in un amarcord in bianco e nero gli sfollati che alla fine della Seconda guerra mondiale, nella Domus cercarono riparo. Facce smarrite che trascinano fagotti.

 

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La Domus Aurea, come accade da tempo, apre al pubblico su prenotazione, solo nel week end. I gruppi sono da 25. E 25 saranno le persone che da sabato prossimo - varcato il Ninfeo di Ulisse e Polifemo - si siederanno al centro della sala dorata. Pronti al decollo verso un’incredibile storia.

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INCENDIO ROMA 64 D.C. NERONEINCENDIO ROMA 64 D.C. NERONE