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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Anna Franco per il Messaggero
Come a tutti i concorsi letterari anche al premio Laurentum per la poesia, giunto alla venticinquesima edizione, la mondanità non manca. Così, mentre le opere vincitrici sono declamate dagli attori Giuppy Izzo e Gino La Monica, s'intrecciano sorrisi e conoscenze, ma quando viene letto un componimento dal titolo evocativo come Alzheimer sulla guancia di una donna del pubblico presente al Tempio di Adriano, dimentica del make up, scende una lacrima.
Del resto poco prima Corrado Calabrò, membro della giuria e dedito da anni all'attività letteraria oltre che pubblica, aveva affermato che i versi appartengono più a chi li legge che a chi li scrive.
Commosso anche Ettore Bernabei, novant'anni e non dimostrarli, quando riceve il premio alla carriera, tra un elogio di Gianni Letta e un abbraccio di Pier Ferdinando Casini. E Letta, arrivato in ritardo a causa della presentazione in Senato del libro Ansa 2011, presidente di giuria e mattatore della serata con uno spumeggiante Michele Mirabella, è a sua volta insignito di un premio speciale direttamente dalle mani del direttore della manifestazione Roberto Sergio. Pippo Baudo riceve quello per il Valore della cultura, racconta le sue prime esperienze in tv e ammette di avere sempre amato parlare, caratteristica che gli deriva da suo padre, avvocato penalista.
Tanti i partecipanti al concorso, ben quindicimila. Tra loro Dario Desseri, che vive a Berlino, vincitore della sezione Italiani nel mondo con versi che raccontano ciò che vede dalla sua finestra in Germania. Primo classificato per la poesia inedita in lingua italiana, Luca Di Bartolomeo, solo diciannove anni e un curriculum di tutto rispetto che vanta la vittoria nella categoria giovanile già tre anni fa.
Lo ha premiato Mauro Miccio con una scultura rappresentante due foglie di alloro riposta in un sacchetto di velluto nero. Stessa onorificenza riservata anche agli altri vincitori, tra i quali i vernacolari e la russa Ol'ga Sedakova, che inaugura l'albo d'oro del nuovo premio Dante Alighieri e che porta in patria anche una corona di vero alloro e la solidarietà per non essere stata inserita nella delegazione ufficiale russa al Salone del libro di Torino, a causa delle critiche al suo governo.
Tra i premiatori anche Stas Gawronsky, Maurizio Cucchi e Francesca Merloni. Calabrò chiude le danze con un parallelismo: «Tra i frammenti greci e gli odierni sms è mutata la lingua, ma non la voglia di sognare e raccontare le proprie emozioni».
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