
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Roberto Petrini per "la Repubblica"
Sale la protesta dei sindaci in tutta Italia, mentre torna alla ribalta il «partito del condono». Nell´estate del 2002 fu Daniela Santanchè, allora parlamentare di An, a chiedere esplicitamente e per prima un «condono tombale». A stretto giro si espresse per una sanatoria edilizia, previdenziale e fiscale il vicepresidente dei deputati di Forza Italia Fabrizio Cicchitto. Silvio Berlusconi non deluse le aspettative: ai primi di settembre, alla Fiera del Levante, annunciò che sarebbe arrivato l´atteso condono. Fu inserito in Finanziaria, ma il governo non si prese la responsabilità : il condono fu introdotto attraverso un emendamento parlamentare. Si incassarono più di 20 miliardi.
Oggi il «partito del condono» torna prepotentemente alla carica: uno dei vicepresidenti del gruppo, Massimo Corsaro, lo suggerisce in concomitanza con l´approvazione della delega fiscale che dovrebbe riformare le aliquote e ridurre le agevolazioni. Ieri 40 deputati del centrodestra, guidati da Amedeo Laboccetta hanno firmato un documento che chiede di condonare di tutto, dall´edilizia, alla previdenza, al fisco e lo hanno spedito al segretario Alfano. Secondo i loro calcoli darebbe più di 35 miliardi.
Il Tesoro ieri, attraverso il sottosegretario all´Economia Bruno Cesario, ha smentito «misure alla studio ricollegabili al condono», ma su qualcosa si sta lavorando: si tratta del «concordato internazionale» con la Svizzera, sulla falsariga di quanto hanno già fatto Londra e Berlino. Coloro che hanno capitali in Svizzera sarebbero soggetti, dopo l´intesa bilaterale tra Roma e Berna, a pagare un contributo «una tantum» del 20-25 per cento e, successivamente, una ritenuta alla fonte del 4 per cento sui dividendi. In cambio manterrebbero l´anonimato.
Una misura sulla quale Tremonti conterebbe, dopo aver lanciato ben due scudi fiscali e aver duramente polemizzato con la Svizzera, che potrebbe portare 4-5 miliardi annui e un incasso immediato notevole visto che la quota di denari custoditi in Svizzera viene valutata in oltre 100 miliardi. In attesa dello scatto degli aumenti dell´Iva, che con la pubblicazione sulla «Gazzetta ufficiale» potrebbero entrare in vigore fin da oggi si fanno i conti: gli aumenti interesseranno benzina, tabacchi, elettrodomestici, elettronica, caffè, pedaggi, tachimetri, telefoni e Internet.
Tornando alla protesta dei sindaci per la stangata della manovra, ieri l´Anci ha annunciato che l´85 per cento dei Municipi italiani ha riconsegnato le deleghe sull´anagrafe. Mentre le Regioni, guidate dal presidente Vasco Errani, hanno simbolicamente riconsegnato allo Stato i contratti del trasporto pubblico locale in ferro. «Neanche un euro in meno per i servizi», ha tuonato Errani.
Particolarmente forte la protesta dei sindaci, con in testa anche quelli del Pdl, a partire dal primo cittadino di Roma Gianni Alemanno. A Piazza San Marco, a Venezia, hanno tenuto una conferenza stampa gli amministratori del Veneto e quello della città lagunare Giorgio Orsoni. Il primo cittadino di Torino Piero Fassino ha fatto un volantinaggio di fronte all´anagrafe della città .
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