ANVEDI ROUHANI: IL NUOVO LEADER IRANIANO APRE A UN INCONTRO CON GLI USA E A MAGGIOR LIBERTÀ PER IL POPOLO (E POI TWITTA)

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1. VIDEO - INTERVISTA DI ANN CURRY (NBC) AD HASSAN ROHANI, PRESIDENTE IRANIANO

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2. WASHINGTON E TEHERAN VERSO LA STRETTA DI MANO
Maurizio Molinari per "La Stampa"

Washington e Teheran si scambiano segnali di apertura. «Lavoriamo ad un incontro ad alto livello fra Stati Uniti e Iran durante i lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu» fa sapere la Casa Bianca al «Wall Street Journal», lasciando intendere che Barack Obama e Hassan Rohani potrebbero incontrarsi al Palazzo di Vetro, dove entrambi parleranno martedì.

«Sono avvenuti dei contatti», confermano gli iraniani, ma nessuno dice di più vista la posta in palio: un breve colloquio, o anche solo una simbolica stretta di mano fra i leader di due nazioni ai ferri corti dalla rivoluzione khomeinista del 1979.

L'ipotesi di un reciproco gesto di dialogo rientra nei segnali che Teheran sta facendo arrivare alla Casa Bianca, aprendo la strada al viaggio del neopresidente a New York. In particolare, in un'intervista alla «Nbc», Rohani definisce «positiva e costruttiva» la lettera inviatagli da Obama con le congratulazioni per l'avvenuta elezione.

«Quella lettera può essere un sottile e minuscolo passo verso un importante futuro» assicura Rohani, augurandosi una «atmosfera positiva» fra i due Paesi e spingendosi fino a difendere la scelta di Obama di rimandare l'attacco militare alla Siria: «Non è stato un segnale di debolezza, noi iraniani consideriamo che sia piuttosto la guerra ad indicare debolezza».

Rispondendo ad una domanda su Israele, il presidente iraniano assicura: «Non vogliamo guerre con nessun Paese, vogliamo pace e amicizia tra tutti i Paesi della regione». Riguardo all'Olocausto, evita di confermare o smentire le posizioni negazioniste del predecessore Mahmud Ahmadinejad: «Non sono uno storico, sono un politico, ciò che per noi è importante è che i Paesi e popoli della regione si avvicinino gli uni agli altri, prevenendo aggressioni e ingiustizie».

Ma quando la reporter gli chiede di commentare l'opinione di Benjamin Netanyahu sul fatto di essere un «lupo travestito da agnello», la replica è aspra: «Guida un governo occupante ed usurpatore, responsabile di ingiustizie verso i popoli della regione, che causa instabilità con le sue politiche guerrafondaie».

Al ministro degli Esteri Javad Zariff spetta invece rassicurare Ban Ki-moon sul contenzioso nucleare: «Abbiamo avuto un ottimo colloquio in materia». Sul fronte interno Rohani preannuncia di voler istituire una «commissione sui diritti dei cittadini perché nella vita privata devono essere completamente liberi» incluso «l'accesso all'informazione che circola nel mondo» attraverso Internet e dunque la censura «deve essere fondata sui nostri valori morali».

Nel complesso si tratta di un linguaggio mirato ad avvalorare l'immagine di leader aperto al dialogo. Si spiegano così anche le notizie che rimbalzano da Teheran sul possibile rilascio di Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi, candidati rivali di Ahmadinejad nel 2009 che da oltre due anni sono agli arresti domiciliari.

 

Rouhani E Putin ROUHANI TWITTA UNA FOTO DELL INTERVISTA CON ANN CURRY DI NBC ANN CURRY INTERVISTA HASSAN ROUHANI HASSAN ROUHANI ANN CURRY DI NBC INTERVISTA IL PRESIDENTE ROHANI barack-obamarohani ahmadinejadISRAELE LIBANO Netanyahu menaces