
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Fulvio Fiano per "Roma.Corriere.it"
Franco Fiorito sarebbe pronto a restituire parte del bottino sottratto dai conti del Pdl alla Regione per avere in cambio uno sconto di pena. La «trattativa» con la Procura avviata dai suoi legali Carlo Taormina e Enrico Pavia è stata al centro dell'incontro avuto ieri con il pm Alberto Pioletti e l'aggiunto Francesco Caporale.
L'ex capogruppo alla Pisana sarà processato con giudizio immediato il prossimo 19 marzo. Una circostanza che dà all'imputato la possibilità di accedere al rito abbreviato, ossia a uno sconto di pena di un terzo in automatico. Per il peculato, che ha portato in carcere Fiorito lo scorso 2 ottobre, il codice prevede da tre a dieci anni di reclusione. Per tenere basso questo conteggio i legali puntano sulle attenuanti generiche e su una ulteriore riduzione per la collaborazione offerta agli inquirenti. Ed è a sostegno di questa che Fiorito porterebbe la restituzione di tutta o parte di quella somma che ancora oggi sfugge alle ricerche.
Secondo gli accertamenti del Nucleo valutario della Gdf, al netto di quanto sequestrato sui conti italiani e spagnoli aperti dal «Batman di Anagni», si tratta di quasi 700mila euro dei 1,3 milioni sottratti ai fondi del partito. L'altra strada per accorciare l'eventuale condanna di Fiorito è quella del patteggiamento. Ma mentre sul rito abbreviato l'ultima parola spetta al gip, in questo caso sarebbero i pm a dover dare parere favorevole. In ogni caso, i soldi che l'ex capogruppo dovesse restituire tornerebbero ai suoi colleghi della Pisana, che di Fiorito hanno condiviso la gestione allegra, se non penalmente rilevante, della cassa.
Sul fronte dell'altro ex capogruppo finito in carcere, Vincenzo Maruccio dell'Idv (stessa ipotesi di peculato) la Procura ha intanto chiesto un mese di proroga della detenzione preventiva, che scade a giorni. L'aggiunto Nello Rossi e il pm Stefano Pesci l'hanno motivata al gip con la necessità di ulteriori accertamenti, incontrando l'opposizione dei legali Luca Petrucci e Maria Raffaella Talotta, secondo i quali mancano i presupposti per accordare la proroga.
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