IL PAPI DELLA PATRIA - IL BANANA IMBUCATO A MARSIGLIA TRA I LEADER EUROPEI NE SPARA UNA DELLE SUE: “IL PAESE È INDEBITATO, MA GLI ITALIANI SONO BENESTANTI”, PROPRIO MENTRE IL SUO PARTITO STA PER VOTARE IL CETRIOLO DEL CAIMARIO MONTI - PRENDE APPLAUSI (PER ESSERSI DIMESSO), ATTACCA LA CULONA MERKEL, SI OPPONE ALL’ICI DEI PRETI - E POI LANCIA UN MESSAGGIO MAFIOSETTO AL GOVERNO, RICORDANDO A TUTTI L’ENORMITÀ DEL SUO CONFLITTO D’INTERESSI: “SE FANNO PAGARE LE FREQUENZE SUL DIGITALE TERRESTRE, QUELLA GARA POTREBBE ESSERE DISERTATA DA MOLTI”…

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Amedeo La Mattina per "la Stampa"

Ha voluto fare una rentrée con la visibilità del padre della Patria, ma per spargere il suo inguaribile ottimismo e rassicurare gli italiani ha commesso una gaffe. «Il Paese è indebitato, tuttavia gli italiani sono benestanti per cui non c'è da preoccuparsi». E questo nei giorni di una manovra economica durissima per gli italiani e a pochi metri dal baratro europeo se a Bruxelles non si dovesse trovare un accordo per salvare l'euro.

Il ritorno del Cavaliere sul palcoscenico europeo è fatto di amarezza, sollievo e soddisfazione. Amarezza per non essere più il premier italiano. Sollievo perché non deve affrontare un momento tanto drammatico per l'Europa. Si è reso conto di quanto catastrofico sia, ascoltando Sarkozy durante un colloquio informale a margine del summit dei capi di Stato e di governo al quale hanno partecipato anche i leader dei partiti aderenti al Ppe. Il presidente francese gli ha espresso tutta la sua preoccupazione per le sorti dell'euro e l'irritazione per l'atteggiamento della Merkel.

«La situazione è grave - ha raccontato Berlusconi dopo l'incontro dei leader Popolari -, non si è deciso nulla. Ci sono stati dei momenti plateali di tensione tra Merkel e Sarkozy sul ruolo della Bce. Se non si arriverà a dare alla Bce un ruolo di ultima garanzia non si risolverà nessuna situazione. La rigidità della Germania ha causato una situazione negativa come si è visto nella gestione del debito greco».

Ecco, si è così tolto un sassolino dalla scarpa, attaccando la Merkel e ha avuto anche la soddisfazione di ricevere un applauso dai suoi ex colleghi, quando il presidente dei Popolari Martens ha ricordato il senso di responsabilità e il sacrificio fatto da Berlusconi dimettendosi. Sollievo e soddisfazione perché adesso l'Italia non è più l'epicentro del terremoto europeo. «Stiamo facendo la nostra parte - ha spiegato il Cavaliere - con una manovra che una sola coalizione politica non poteva fare».

Questa è una novità. Il Cavaliere ha sempre detto che il centrodestra da solo era in grado di approvare le misure che ci sono state chieste dall'Europa. Non è il riconoscimento delle larghe intese, ma Berlusconi ci è andato vicino quando ha spiegato che ci sono dei contatti nelle commissioni per addolcire la manovra economica, ma tutto avviene alla luce del sole. Alfano, che in questi giorni avrebbe sentito Bersani e Casini, ha subito messo le mani avanti e chiarito il senso delle parole dell'ex premier.

«Parla di maggioranza in senso tecnico, non politico». Il dialogo è inevitabile, le proposte di Monti sono migliorabili in Parlamento. Ma per Berlusconi alla fine il suo successore dovrà mettere la fiducia, «perché ci sono tante cose che non ci trovano d'accordo. Tutti presenterebbero emendamenti e sarebbe molto difficile approvarla entro Natale. Per rendere possibile un provvedimento come questo serve il concorso dell'intero Parlamento, anche dell'opposizione. Anche per questo ho deciso di rinunciare al mandato di governo per dar vita ad un esecutivo tecnico».

Sì, il Cavaliere qui a Marsiglia fa il padre della Patria, ma scivola ancora una volta quando parla della ricchezza degli italiani. «Non ho mai avuto dubbi. Noi siamo, sommando il debito pubblico alla finanza privata, il secondo Paese più solido d'Europa dopo la Germania. L'Italia è indebitata ma ha cittadini benestanti. Non dobbiamo quindi essere preoccupati». E' la stessa gaffe che fece al G20 di Cannes quando parlò di ristoranti sempre pieni e località turistiche in overbooking.

Sacrifici per tutti ma non per la Chiesa che non è gravata dall'Ici sugli immobili: per Berlusconi il Pdl è libero, ma esentarli è giusto perché fanno «tante opere di bene». Non ritiene nemmeno necessario fare cassa con la vendita delle frequenze televisive che la Rai e Mediaset non pagano, a differenza di altre società. «Temo che se ci fosse una gara sulle frequenze potrebbe essere disertata da molti».

 

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