BCE DRAGHI TAGLIA I TASSI DI UN PUNTO E CORRE IN SOCCORSO DELLE BANCHE CONCEDENDO ALLE ISTITUZIONI FINANZIARIE LIQUIDITÀ ILLIMITATA A 36 MESI - SARKO’: "IL RISCHIO DI ESPLOSIONE DELL'UE RIMARRÀ CONCRETO FINO A QUANDO L'ACCORDO DI LUNEDÌ SCORSO TRA FRANCIA E GERMANIA PER UN NUOVO TRATTATO UE NON DIVENTERÀ EFFETTIVO" - MONTI VEDE GEITHNER - MERKEL POTREBBE CONVOCARE UN NUOVO VERTICE EUROPEO ENTRO NATALE PER IMPORRE LE MODIFICHE DEI TRATTATI - S&P METTE SOTTO OSSERVAZIONE LE BANCHE ITALICHE, TAGLIO RATING POSTE…

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Ansa.it

Il Consiglio direttivo della Bce presieduto da Mario Draghi ha deciso di abbassare il tasso di riferimento principale di Eurolandia di 25 punti base portandolo all'1%. La decisione era attesa dal mercato. L'area euro è soggetta a una "alta incertezza" e a "tensioni di mercato intensificate". Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi. La Bce corre in aiuto delle banche, lanciando due operazioni con cui dà alle istituzioni finanziarie liquidità illimitata a 36 mesi. Lo ha annunciato il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi.

FONTI UE, VERSO ACCORDO TRATTATO '17+' ENTRO MARZO - Va verso la forma di "un trattato intergovernativo a 17+" che potrebbe essere pronto per marzo insieme all'accordo per il varo anticipato del fondo salva-stati permanente Esm, la riforma della governance dell'Eurozona che sarà discussa nel vertice dei leader europei. Lo rivela all'ANSA una fonte qualificata Ue.

SARKOZY, RISCHIO ESPLOSIONE UE MAI COSI' GRANDE - Il rischio dell'esplosione dell'Europa "non è mai stato così grande": lo ha affermato il presidente francese Nicolas Sarkozy al Congresso del Ppe a Marsiglia, a poche ore dal vertice sull'eurozona. "Abbiamo qualche settimana per decidere", ha ammonito Sarkozy. "Non ci sarà una seconda chance se venerdì non avremo un accordo" ha aggiunto il presidente francese. "Bisogna rifondare l'Europa" ha anche detto Sarkozy. "Se bisogna cambiare, bisogna cambiare i trattati". Lanciando un messaggio a Londra, ha aggiunto che "vogliamo farlo a 27" ma "la volontà più grande è che nessuno si opponga".

H.CLINTON, FIDUCIOSI VERTICE UE SARA' SUCCESSO - Gli Usa "hanno grande fiducia nell'Europa" e nella capacità degli europei di superare la crisi "con un successo". Così il segretario di Stato Usa Hillary Clinton a Bruxelles, a poche ore dall'avvia del vertice Ue. La risposta della Ue alla crisi "può fare andare avanti o portare indietro non solo l'Europa e gli Usa, ma il mondo intero". Lo ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, chiedendo ai leader Ue di agire. "Non abbiamo dubbi sul successo, ma abbiamo bisogno che ci sia un piano", ha dichiarato la Clinton.

MONTI VEDE GEITHNER, SOSTEGNO USA A ITALIA - Gli Stati Uniti sostengono gli "sforzi dell'Italia e dell'Unione Europea" e, incoraggiati dai progressi delle ultime settimane, guardano con molto interesse al vertice europeo che si apre oggi a Bruxelles. L'incontro fra il segretario al Tesoro Tim Geithner e il premier e ministro dell'economia Mario Monti dura circa un'ora nella sede della prefettura di Milano dove il professore di Varese illustra la Manovra approvata dal cdm e ora sotto l'esame del Parlamento che spera lo "converta presto in legge".

Quello di oggi oltre a essere una tappa del viaggio di Geithner in diversi paesi europei e alla Bce per discutere della crisi del debito sovrano, rappresenta un tassello importante del rapporto fra Italia e Stati Uniti che verrà rafforzato con la visita di Monti a gennaio alla Casa Bianca "in una data ancora da definire".

Geithner guarda con "estremo interesse" all'esito del vertice Eurosummit di cui discute con Monti i temi salienti: "abbiamo discusso - spiega il premier - dei passi verso una più stretta unione fiscale con eventuale modifica del trattato Ue e della costruzione di firewall per dare conforto alla zona euro" oltre al ruolo di coordinamento che il Fondo monetario "può avere nel far funzionare in modo armonioso l'intero mosaico in questa fase delicata".

Per Geithner quelle dell'Europa "sono sfide impegnative, ci vorrà tempo ma siamo confortati dai progressi delle ultime settimane". Quindi il segretario loda la credibilità e il prestigio di Monti e il suo "forte programma di riforme economiche" contenute nel decreto 'Salva Italia', dicendosi sicuro che "l'Italia tornerà a crescere nel futuro non solo in Europa ma anche nel resto del mondo".

MONTI VOLA A BRUXELLES - Il premier Monti adesso volera' a Bruxelles. E' tutta in salita la strada che il vertice europeo di oggi e domani dovrà percorrere per mettere la moneta unica al riparo da un naufragio che rischia di travolgere non solo il progetto d'integrazione europea ma anche l'economia internazionale.

I segnali giunti dalle capitali e dai mercati alla vigilia dell'appuntamento più importante nella storia dell'Ue sui due grandi capitoli al centro del summit - la riforma dei Trattati e il 'muro' finanziario da erigere a difesa dell'euro - sono stati tutt'altro che rassicuranti.

Nell'Ue la situazione "é grave", "l'euro può esplodere" e "l'Europa disfarsi": lo ha detto il ministro francese degli Affari europei, Jean Leonetti, che paventa una "catastrofe" non solo per il Vecchio continente e la Francia, ma "per tutto il mondo". Ma Standard and Poor's, che lunedì ha minacciato di declassare il rating di 15 paesi della zona euro, non pensa a scenari di esplosione dell'unione monetaria, ha assicurato il capo economista Europa dell'agenzia, Jean-Michel Six.

La cancelliera tedesca Angela Merkel potrebbe quindi convocare, in caso di necessità, un nuovo vertice europeo entro Natale. Lo riporta il tabloid tedesco Bild, nella edizione cartacea di stamani. Obiettivo di un ulteriore summit sarebbe la volontà di imporre le modifiche dei trattati.

La Germania, hanno fatto sapere fonti del governo, è "più pessimista" della scorsa settimana sulla possibilità di raggiungere un accordo complessivo nonostante l'intesa annunciata lunedì dalla coppia Merkel-Sarkozy. Perché, hanno aggiunto le stesse fonti, "un certo numero di Paesi non ha ancora capito la gravità della situazione".

E sempre dalla Germania sono arrivate indiscrezioni su un 'no' tedesco all'ipotesi di rafforzare gli strumenti a difesa dell'euro facendo coesistere il fondo salva-Stati (dotato di una potenza di fuoco di 440 miliardi) con l'Esm (il fondo monetario europeo che dovrebbe nascere con un anno d'anticipo nel 2012 con una dotazione di 500 miliardi).

Non a caso in serata il presidente americano, Barack Obama, ha chiamato proprio la cancelliera tedesca, Angela Merkel, fortemente preoccupato dalle conseguenze di un eventuale fallimento del vertice europeo. Entrambi i leader - fa sapere la Casa Bianca - sono d'accordo sulla necessità di trovare "una soluzione duratura e credibile alla crisi".

Il pressing degli Usa è forte, tanto che il presidente è voluto intervenire direttamente - telefonando alla cancelliera - nonostante il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner sia già da due giorni nel Vecchio Continente, per spronare i suoi leader a fare tutto il necessario. Al pessimismo tedesco, però, si è aggiunto lo scetticismo austriaco sulla possibilità che nella due giorni di Bruxelles si riesca a costruire un 'muro' per la difesa dell'euro sufficientemente robusto per resistere da tre a cinque anni.

Cioé proprio quello che Geithner sta chiedendo con forza agli interlocutori europei (oggi sarà la volta di Mario Monti). Ma a indicare che i problemi aperti sono ancora tanti e complessi é stato anche Sarkozy. "Il rischio di esplosione dell'Ue rimarrà concreto fino a quando l'accordo di lunedì scorso tra Francia e Germania per un nuovo trattato Ue non diventerà effettivo".

Il presidente francese ha sottolineato che "non c'é alternativa" all'alleanza franco-tedesca per ridare fiducia agli investitori. La reazione dei mercati è stata immediata. Lo spread tra Btp e Bund è tornato a crescere, l'euro si è indebolito, l'andamento degli indici delle principali borse europee è stato negativo.

Sarebbe preferibile che i 27 membri dell'Unione europea trovassero l'accordo su un nuovo trattato, ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, aggiungendo comunque che un accordo solido tra i 17 membri dell'eurozona sarebbe meglio di un'intesa che rischi di essere indebolita dai paesi che non sono membri di Eurolandia. "Cio che è più importante è che mettiamo in piedi una robusta architettura", ha detto Juncker a radio France Info, secondo quanto riferisce Bloomberg.

FITCH, MANOVRA ALLENTA TENSIONE RATING, PIU' CREDIBILITA' - La manovra varata dal governo italiano allenta la tensione sul rating del Paese nel breve termine, rafforzando la propria credibilità nel cercare di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013. Lo afferma Fitch in una nota, confermando il giudizio sull'Italia ad A+ con outlook negativo.

S&P: BANCHE ITALIA SOTTO LA LENTE, TAGLIO RATING POSTE - Intanto Standard & Poor's ha messo sotto osservazione con implicazioni negative i rating di diverse banche italiane, tra cui Cassa Depositi prestiti, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi Banca, Bnl, Mediobanca, Banco Popolare, Popolare di Vicenza, Veneto Banca. Abbassato da 'BBB+' a 'BBB' e messo sotto osservazione il rating di Banca Carige e Bpm.

Lo riferisce l'agenzia Bloomberg. Standard & Poor's ha annunciato ieri di aver messo sotto osservazione il rating di alcuni grandi gruppi bancari europei. Standard & Poor's ha anche tagliato il rating a lungo termine di Poste Italiane da A ad A-, mantenendolo in Credit Watch Negative.

La decisione, si legge in una nota, riflette le recenti decisioni sul rating sovrano dell'Italia, visto il legame con lo Stato che, nella terminologia dell'agenzia di rating, passa da una definizione di "importante" a "molto importante". "Pensiamo - dice S&P - che un default o un stress di credito di Poste avrebbe un impatto significativo sulla reputazione della Repubblica italiana.

Poste è l'azienda più grande del paese per numero di dipendenti (150mila)". Per quanto riguarda invece il profilo di credito stand-alone (Sacp) dell'azienda, il giudizio rimane 'bbb+', visto il profilo di rischio del business "soddisfacente" e un profilo di rischio finanziario "intermedio".

 

 

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