
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
1. COMICHE IN CAMPIDOGLIO PER SPAVENTARE RENZI MARINO SCHIERA I SUOI CLONI
Paolo Emilio Russo per “Libero Quotidiano”
«Sto facendo solo quello che la legge mi consente».
Ignazio Marino non si è mai fatto vedere troppo in giro e, da quando ha annunciato le dimissioni, sembra avere ritrovato la voglia di fare il sindaco di Roma. Tanto è vero che sta promuovendo attraverso seguaci del Pd, fan, ma anche professionisti del marketing sul web, manifestazioni di solidarietà e raccolte di firme contro le dimissioni.
Non solo. Ieri mattina il primo cittadino è comparso a sorpresa vicino alla Stazione Termini per un sopralluogo ai lavori in corso su via Marsala: «La conclusione dei lavori in anticipo di due mesi dimostra l' efficienza di questa amministrazione comunale», ha sottolineato, rispondendo così a chi gli chiedeva se avesse intenzione di lasciare o no il Campidoglio. Le dimissioni sono state consegnate, ma, come il chirurgo ha detto sin dall' inizio, la legge consente di ritirarle entro venti giorni e, di conseguenza, fino al 2 novembre tutto è possibile.
Marino vorrebbe garanzie di potersi ricandidare alle primarie se non un nuovo incarico (forse all' Onu), ma, soprattutto, un «riconoscimento pubblico» da parte del Pd.
La resistenza messa in atto dal sindaco, che oggi potrebbe affacciarsi al sit-in indetto dai suoi fan, sta mandando in frantumi il Pd e il centrosinistra. Se il commissario romano del Pd, Matteo Orfini, ha detto che non esistono vie d' uscita diverse dalle dimissioni, c' è chi, come il deputato Marco Miccoli, rilancia l' idea di una giunta di "scopo" di «almeno sei mesi» per il Giubileo. Si tratterebbe, spiega il deputato, di «dare l' onore delle armi a Marino rispetto a una sfiducia sulla faccenda degli scontrini, che è caduta perchè non ci sarebbero ipotesi di reato...».
Già, perchè dalla Procura sarebbero giunti all' inquilino del Campidoglio segnali incoraggianti sull' esito delle indagini. «Ho sempre dimostrato rispetto sacrale per la magistratura. In questa situazione io ritengo che la politica debba risolvere i problemi della politica all' interno del proprio recinto», ha ribadito ieri il sindaco. Pronta a discutere soluzioni diverse dalle elezioni anticipate sembra Sel. «Siamo in attesa di sapere cosa dirà in consiglio; si è creato un cortocircuito con la città sulla questione degli scontrini, ma se è in grado di dimostrare che si tratta di un complotto dei poteri forti...», ha detto chiaro e tondo Nichi Vendola.
Per aumentare la pressione, i sostenitori del sindaco, non si capisce quanto fomentati da lui stesso, hanno organizzato per oggi una nuova manifestazione di solidarietà dopo quella dell' 11 davanti alla sede Pd al Nazareno. «Vogliamo convincere Ignazio a ritirare le dimissioni perchè la cittadinanza è con lui», spiega Angelica Buzzacconi, animatrice della pagina "Marino resisti". Saranno presenti molti firmatari della petizione promossa su internet da Daniele Dezi, che ha superato le 53mila adesioni. I "movimenti" all' ombra del Campidoglio non ammorbidiscono i renziani.
«Guardiamo a ciò che abbiamo da fare per preparare la città al Giubileo e alle Amministrative del prossimo anno...», taglia corto Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd, che considera inevitabile l' uscita di scena del sindaco. «Ha ritenuto di presentare le dimissioni; stiamo a quei fatti», sottolinea.
Un renziano doc come Michele Anzaldi va ben oltre e lancia accuse pesanti che potrebbero avere un rilievo penale. Parla della possibile «illegittimità della nomina del nuovo ad di Musica per Roma, effettuata dal sindaco invece che dal Cda», che sarebbe a suo dire «un grave danno per la città».
2. LA DIFESA DELL' ULTRÀ DI IGNAZIO «NOMI COPERTI? PRIVACY...»
Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”
«Sì, il mio mestiere è anche fare promozione online».
Il punto di partenza per provare a decifrare la storia della petizione pro-Marino e del caso sollevato da Dagospia, secondo il quale le 50 mila firme raccolte da Daniele Dezi, promotore dell' iniziativa, non sarebbero affatto di romani ma provenienti dal resto d' Italia e non solo, non può che essere questo: promotore online. Perché Dezi, Project manager, Digital Strategist, è uno che si muove dentro Internet come un pesce nel suo acquario.
Ma lei lavora per il sindaco Ignazio Marino o no?
«Non ho mai ricevuto nessun incarico dal sindaco, né da nessun altro. Da nessuno».
Quindi la petizione on line è solo e soltanto una sua idea?
«Il mio è solo un reale e interessato impegno di cittadino, nonché di elettore romano, che non si capacita di questa messa all' angolo del sindaco della Capitale».
Quindi nessun guadagno sulle petizioni on line?
«No, nessun guadagno, nessun accordo con il Campidoglio».
marino renzi foto mezzelani gmt325
Per Dagospia i 50 mila firmatari della sua petizione non sarebbero affatto romani.
«Sono in possesso del file aggiornato con tutte le firme della petizione, firme con relativi Cap e città di provenienza, e le assicuro che la maggior parte sono cittadini romani».
E perché non la rende pubblica?
«Vorrei farlo, ma non posso. Lederei la privacy di chi ha firmato, magari non vuole rendere pubblico il suo nome».
Lei è un giovane esperto di marketing e advertising. In passato si sarebbe occupato di teatri, ristoranti e pubblicità online, ma non ha mai scritto una riga di politica.
«Mi occupo di marketing, creo e organizzo eventi, ma non ho mai promosso ristoranti. A teatro sono stato direttore di sala e autore e project manager di un Festival, senza occuparmi della promozione. Di politica, in realtà, qualcosa ho scritto, sui miei profili privati, ma anche su quotidiani nazionali».
Nonostante la «distanza» dalla politica è arrivata questa petizione.
«I punti del documento pubblicato sono 41 e provengono, come scritto su change.org/marino, da una lista che circolava online già nei giorni precedenti, che è stata scritta non dall' ufficio stampa del Comune, bensì da un certo Marco Donati, che ho conosciuto personalmente solo la scorsa settimana a PiazzaPulita (il programma de La7 condotto da Corrado Formigli, ndr), e che per quanto sia un volontario che appoggia il sindaco dal 2013, non mi risulta sia stipendiato dal Campidoglio».
3. DANIELE DEZI: “SÌ, FACCIO PROMOZIONE ONLINE, MA MARINO NON MI PAGA”
Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Dezi:
Egregio direttore. Si, il mio mestiere è anche fare promozione online. Non ho mai ricevuto nessun incarico dal Sindaco ne da nessun altro in merito alla petizione che ho lanciato. Il mio è reale e interessato impegno di cittadino nonchè elettore romano che non si capacita di questa “messa all’angolo” di Marino. La ringrazio per il suo interessamento circa le motivazioni che mi spingono a difendere il primo cittadino e anche nei confronti della mia professione, la ringrazierò ancora di più se invece di scrivere di me si interesserà circa le motivazioni di coloro che vogliono allontanare il Sindaco Ignazio Marino dal Campidoglio.
Vedo di rispondere punto per punto all’articolo pubblicato sul suo blog:
1) “SI TRATTA DI PROFESSIONISTI CHE GUADAGNANO SULLE PETIZIONI ONLINE”
Le rispondo che non ho mai scritto, promosso ne tanto meno guadagnato su una petizione online.
2) lei scrive: “I 50.000 NON SONO 'ROMANI', MA FIRMATARI DI TUTTA ITALIA”
Io le rispondo che sono in possesso del file aggiornato con tutte le firme della petizione, firme con relativi C.A.P. e città di provenienza, e le assicuro che la maggior parte sono cittadini romani.
Vorrei anche stampare questa lista e pubblicarla se non fosse che potrei ledere la privacy di chi ha firmato, che magari non vorrebbe vedere reso pubblico il suo nome.
3) "Chi l'ha lanciata è un giovane "esperto di marketing e advertising" romano, Daniele Dezi, il quale in passato ha promosso teatri e ristoranti, occupandosi di pubblicità online, ma non ha mai scritto una riga di politica.”
Si mi occupo di marketing, creo e organizzo eventi, come ho già dichiarato pubblicamente a tutti i giornalisti che mi hanno contattato e che hanno pubblicato sui giornali nelle scorse settimane. Non ho mai promosso ristoranti, non so di che parla, e a teatro sono stato direttore di sala e autore e project manager di un Festival, senza occuparmi io della promozione, ma anche se quello che ha scritto non è del tutto vero, non mi offendo. Si, da almeno 7 anni studio e applico online marketing.
IGNAZIO MARINO GRUPPO SU FACEBOOK
Di politica è vero che ne parlo in genere con la mia famiglia e tra amici, ma sbaglia perchè due righe di politica in realtà le ho pubblicate online di tanto in tanto sui miei profili privati, ma anche su quotidiani nazionali nel lontano 2002/2003 e se mi avesse telefonato gliel’avrei tranquillamente detto.
4) “A dispetto di questo mancato interesse, avrebbe partorito come iniziatore e primo firmatario una petizione estremamente circostanziata, in venti punti che rispecchiano quelli diffusi in precedenza dall'ufficio stampa del Comune di Roma..”
Mi dispiace che evidentemente non abbia letto a fondo la petizione perchè i punti che ho pubblicato sono 41 e provengono (come scritto su change.org/marino) da una lista che circolava online già nei giorni precedenti, che è stata scritta non dall’ufficio stampa del comune, bensì da un certo Marco Donati, che ho conosciuto personalmente solo la scorsa settimana a Piazza Pulita, e che per quanto sia un volontario che appoggia il Sindaco dal 2013, non mi risulta sia stipendiato dal Campidoglio, ma chiedetelo a lui perchè io questo non posso saperlo.
ignazio marino in bici visto da spinoza
5) Per quanto ha scritto di Elisa Finocchiaro vale lo stesso, non la conosco personalmente e sono sicuro che le risponderà se interpellata.
6) “Marino mente quando dice che ha raccolto il consenso di 50.000 romani: Change.org smentisce che le firme siano state raccolte solo a Roma e/o da residenti a Roma (basta fare la prova: un amico di Milano può adesso andare a firmare su Change)” è chiaro e pubblico che la petizione è aperta a tutti, non c’è un blocco per regione o stato, e tutti, anche i romani che al momento vivono/lavorano fuori Roma hanno diritto di firmare una petizione che riguarda la propria città.
Non è un referendum o un elezione e si svolge tutto alla luce del giorno. Mi scusi se mi ripeto, ma la maggior parte delle firme vengono da Roma.
7) “Marino mente quando dice che si tratta di manifestazioni spontanee di cittadini qualunque...”
ignazio marino visto da spinoza
Invece è andata proprio così. Se vuole saperlo quella sera, quando ho letto la lettera di dimissioni di Marino stavo andando a cenare, ma appena seduto ho lasciato la forchetta e sono tornato al computer a scrivere la petizione perchè il mio punto di vista, come dovreste aver letto, è: “La mia umilissima opinione è che a questo punto non si tratta di appoggiare un partito o un politico. È evidente che si sia fatto tanti nemici. Qualsiasi siano le nostre convinzioni politiche, è necessario che sia fatta luce sul perchè e percome lo si vuole abbattere. [...] Le pressioni politiche e il terrorismo mediatico che sta subendo negli ultimi mesi sono evidenti a tutti, anche a chi le rema contro, e soprattutto a tutta la cittadinanza, ma ciò non significa che dobbiamo accettare senza domande le sue dimissioni.”
8) “si tratta dell'attivazione professionale (non sappiamo se volontaria o retribuita) di professionisti che di queste petizioni online si occupano per vivere. L'autore della petizione reclamizza questi suoi servizi, indicando un tariffario per la raccolta di consenso online e la veloce conquista di firme in rete: http://marketingprojectmanager.it/ è un sito il cui proprietario assicura grandi numeri per le sue petizioni online ed è lo stesso che organizza la petizione per Marino
A me la petizione è stata rimbalzata anche tramite Facebook da numerosi amici e colleghi che ruotano attorno all'ufficio stampa di Marino, ma non possiamo dimostrare che siano loro gli iniziatori.”
A parte che il mio sito è aggiornato al 2014 e nel frattempo mi sto occupando di altri progetti che se cerca meglio sono sempre pubblicati online, niente di misterioso, da NESSUNA parte “assicuro grandi numeri per le petizioni”, ne “reclamizzo questi servizi”, ne “mi occupo di questo per vivere” come (non so perchè) più volte asserisce lei.
In caso non avessi già risposto esaurientemente a quanto da lei affermato nel vostro articolo, sono sicuro che non troverà difficoltà a trovare il mio numero di telefono, dato che, a quanto ne so, abbiamo molti amici comuni che nulla c’entrano con l’ufficio stampa del Campidoglio, ma piuttosto nell’ambito di eventi culturali in cui ci saremo sicuramente incrociati.
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