ATTACCO DI GOMORROIDI PER LO “SCERIFFO” DE LUCA: “I CANDIDATI IMBARAZZANTI? SAVIANO SI STA AVVITANDO NELLA SUA IMMAGINE. DICE SOLO SCIOCCHEZZE. QUEI CANDIDATI SONO STATI MESSI IN LISTA ALLE DUE DI NOTTE DEL PRIMO MAGGIO. IO NON NE SAPEVO NULLA”

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Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

«Quei nomi sono stati messi nella lista “Campania in rete”, una lista marginale, alle due di notte del primo maggio. Io non ne sapevo nulla. Ma va tenuto conto che nessuno ha condanne o carichi pendenti». Altro che pelo sullo stomaco: la prima reazione di Vincenzo De Luca, ’o sindaco - l’uomo che in queste ore più imbarazza la base degli elettori del partito democratico, per mole e caratteristiche di alcuni impresentabili che popolano un paio di liste collegate a quella del Pd - è stata un classico della politica opaca: è avvenuto tutto a sua insaputa.

 

Ma ’o sindaco è, anche, il simbolo di una politica iattante e decisionista, dunque ieri è andato un passo oltre: su un aliscafo Snav, mentre lanciava la sua campagna elettorale al porto di Napoli, è sbottato: «Sono proprio incazzato. Che devo dire che è colpa di Nello Mastursi (il suo incaricato per le liste, nda.)? Io sono un uomo, quindi sono io che mi prendo la responsabilità». Ma De Luca non è per niente contento neanche delle parole di Renzi, come vedremo. E attaccando Saviano, manda vari messaggi.

 

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

Lo scrittore di Gomorra aveva detto che per il governo e il centrosinistra campano «la lotta alla camorra non è una priorità». Valutazione su cui è sceso un silenzio glaciale. Nessuno, dai vertici del Pd, ha risposto allo scrittore, foss’anche per dirgli: guarda, ti sbagli, per questo e quest’altro motivo. No, la spirale del silenzio. Questo ha dato fastidio a De Luca, paradossalmente, che invece voleva una presa di posizione ferma sull’affaire-impresentabili.

 

SAVIANOSAVIANO

Insomma, Guerini e Renzi hanno scontentato sia quella parte della base che voleva una condanna secca di quelle candidature, sia il sindaco di Salerno, che voleva essere difeso. Renzi ha voluto dire che «neanche costretto li voterei, quei nomi» (De Luca non ha gradito affatto); ma sostanzialmente ripetendo che il Pd non c’entra. Non è evidentemente compito del suo leader cancellare alleanze con liste improponibili? Gliel’ha chiesto, nel Pd, Franco Monaco. Uno molto amico di Romano Prodi, per capirci.

 

E allora ’o sindaco ha pensato che, come sempre, doveva rispondere da solo, era anche un messaggio per Renzi: «Saviano - attacca De Luca - sulle liste ha detto un’altra enorme sciocchezza, dopo l’invito ai campani a non votare alle primarie. Si sta avvitando nella sua immagine». E ancora: «Saviano confonde la battaglia contro la camorra con l’offesa alla dignità di altre persone che la pensano diversamente da lui e non sono disponibili, per la vita che hanno alle spalle, ad accettare lezioni sulla lotta alla camorra. Io qualche lezione potrei darla, non accettarla, anche da Saviano».

COSENTINO CALDORO jpegCOSENTINO CALDORO jpeg

 

E De Luca cosa pensa degli impresentabili, a parte che sono stati inseriti di notte in lista? «In Campania l’unico impresentabile è il presidente della Regione eletto dal sistema di potere di Cosentino, e che oggi sta facendo campagna elettorale appoggiandosi sul sistema di potere di Luigi Cesaro».

 

Caldoro che, accusa De Luca, «nomina 400 consulenti che neanche Obama ha, facendo pagare ai cittadini 15 milioni di euro l’anno. Gli impresentabili sono quelli che lasciano abbandonati i disabili con liste di attesa di un anno e mezzo e di altri due anni per i bambini autistici. Quelli che fanno fare liste di attesa di tre mesi al Pascale per tumori gravi. Quelli che buttano a mare i fondi europei».

LUIGI CESAROLUIGI CESARO

 

In tutto questo, a Napoli si specula, girano voci, e il centrodestra ci sguazza: cerca di seminare in giro l’idea che Renzi abbia un rapporto non cattivo con Caldoro. E proprio Caldoro ieri ha postato sul suo Facebook una foto con Matteo Renzi, molto allusiva e maliziosa. De Luca è dovuto reintervenire per stoppare questa diceria: «Nessuno usi espressioni di garbo istituzionale per avere legittimazioni mai avute». Tradotto: Renzi sta con me, non con Caldoro. Buone elezioni, Campania.