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Nicoletta Cottone per www.ilsole24ore.com
Mario Draghi, Daniele Capezzone, Michele Bordo, Francesco Boccia
La Bce può aiutare a riavvicinare la crescita al livello potenziale, ma questo può essere alzato «solo attraverso le riforme strutturali». Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, per la prima volta in audizione alla Camera da quando è stato nominato ai vertici della Bce. L’audizione si è svolta nella sala del Mappamondo di Montecitorio dinanzi alle commissioni riunite Bilancio, Finanze e Politiche Ue.
L’Italia ha alzato tasse e tagliato investimenti, sale spesa corrente
L'Italia, come altri, ha consolidato i propri conti aumentando le tasse e tagliando gli investimenti pubblici, «mentre la spesa corrente continua ad aumentare», ha sottolineato il presidente della Bce, Mario Draghi, che condivide «pienamente» la necessità di più investimenti pubblici.
MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA
Verso una ripresa più forte e stabile
«Le prospettive di crescita sono in questo momento più favorevoli che negli ultimi anni», ha sottolineato Mario Draghi. Ci sono segnali di fiducia sul fatto che «la ripresa fino a ora debole acquisti forza e stabilità», ha sottolineato Mario Draghi. «Al momento la congiuntura economica è più favorevole che negli ultimi mesi - ha aggiunto il presidente della Bce - e tra i principali motivi ci sono gli effetti positivi del crollo dei prezzi dei prodotto energetici, la politica monetaria espansiva e le riforme strutturali varate in diversi paesi dell'area che cominciano a fare sentire i propri effetti». Il presidente della Bce ha anche sottolineato che anche l'inflazione tornerà «a valori prossimi al 2%».
Qe efficace, avanti fino al 2016
Con il Quantitative Easing deciso lo scorso 22 gennaio dall'Eurotower, «la Bce crea un clima che favorisce le riforme strutturali, difficili da attuare in una congiuntura negativa», ha sottolineato il presidente dell'Eurotower, precisando di avere un parere «esattamente opposto» rispetto a quanti lamentano che il programma di acquisti potrebbe disincentivare i paesi a varare i necessari cambiamenti. «A questo stadio non ci sono segnali di scarsità di titoli sul mercato», «la liquidità sui mercati resta ampia», ha detto Mario Draghi.
Con Qe spinta di un punto per il Pil dell’Italia
Il calo dei tassi d'interesse a lungo termine e il deprezzamento dell'euro, conseguenza del Qe, dovrebbero spingere la crescita italiana «di un punto percentuale entro il 2016», ha detto il presidente della Bce. «Intendiamo continuare con questi acquisti fino alla fine di settembre del 2016 o fino a quando l'inflazione non si avvicina durevolmente ai nostri obiettivi - ha aggiunto Draghi - le misure fino ad ora adottate si sono dimostrate efficaci». Draghi ha spiegato ai parlamentari riuniti nella sala del Mappamondo che a oggi la Bce conta « di raggiungere i 60 miliardi di euro per il mese di marzo anche se gli acquisti sono iniziati solo il 9 marzo. Non ci sono segnali di scarsità di titoli di stato, questa non è una prospettiva realistica».
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