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erdogan al funerale delle vittime dell attentato
A.Ni. per il “Corriere della Sera”
Diventa incandescente lo scontro tra Olanda e Turchia dopo il no del sindaco di Rotterdam al comizio del ministro degli Esteri di Ankara. E altri Paesi in Europa stanno seguendo l'Olanda. Divieti anche in Germania e Danimarca. Il presidente Erdogan: «Nazisti e islamofobi». Nella loro feroce zuffa, Olanda e Turchia stanno usando il peggio dell'arsenale a disposizione in tempo di pace.
Senza un intervento americano, ombrello dell'intera famiglia Nato fatta di europei e turchi, il rischio è di perdere il gigante del Bosforo. L'unico soddisfatto del parapiglia può essere il presidente russo Putin che vede aprirsi nuovi spazi in Medio Oriente.
La crisi è cominciata sabato quando il sindaco di Rotterdam ha vietato il comizio del ministro degli Esteri di Ankara presso i turchi della sua città. Il governo di Ankara è mobilitato per ottenere il massimo consenso alla riforma costituzionale che andrà ai voti in aprile e che darà enormi poteri al presidente Erdogan. «Motivi di ordine pubblico» ha dichiarato il sindaco.
Di fatto l'Olanda è impegnata in una tesissima campagna elettorale nella quale il tema principale è la paura per l'Islam e lo straniero. Il premier olandese Rutte ha subito difeso la decisione e con una mossa irrituale ha chiuso gli aeroporti al volo del ministro turco. Infuriato, Erdogan ha definito l' Olanda un Paese fascista, residuo del nazismo che vieta la libertà di espressione. Rutte ha preteso le scuse, ma ha anche fatto espellere una ministra di Ankara usando cani e idranti per controllare centinaia di sostenitori del presidente turco.
La tv olandese ha trasmesso gli scontri in diretta lasciando i Paesi Bassi con la sgradevole sensazione di non essere padrone a casa propria. A fregarsi le mani, questa volta, il candidato della destra xenofoba olandese, Geert Wilders, che punta a superare il premier.
Quindi Erdogan ha riaperto le ostilità.
«L'Olanda è una Repubblica delle banane, bisognerebbe che qualcuno la condannasse per violazione dei valori democratici, ma nessun europeo lo farà, perché cane non morde cane» ha urlato a una folla gonfia di orgoglio neo ottomano. Qualcuno ha persino assaltato l'ambasciata olandese ad Ankara (vuota in quanto il titolare «non è più gradito») e ha sostituito la bandiera turca a quella dei Paesi Bassi.
In compenso i «cani» europei si dividono. La Danimarca ha cancellato una visita turca per «gli attacchi ai Paesi Bassi» mentre in Francia il presidente Hollande ha permesso i comizi turchi ed è stato attaccato dal candidato di destra François Fillon. Angela Merkel si è limitata a guardare in casa propria: non permetterò scontri tra turchi sul suolo tedesco. Il presidente Donald Trump, se c' è, batta un colpo.
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