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Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
A giudicare dalle prime proiezioni, Berlino perde la sua grande coalizione e anche se la Cdu resta in seconda posizione e spazza via lo spettro del Meclemburgo-Pomerania, dov'era finita dietro i populisti dell'Afd, crolla di sei punti, poco sotto il 18%.
La Spd, il partito del sindaco Michael Mueller, ne perde cinque rispetto al 2011 ma resta il partito più forte con il 23%. I Verdi tallonano da vicino la Cdu e anche se perdono un punto, conquistano il 16,4%. Sorpresa per la Linke che invece fa un notevole balzo in avanti al 15,4%.
I berlinesi sembrano aver appoggiato l'auspicio del sindaco Spd di poter governare con la Linke e i Verdi. Ma la crisi dei due partiti tradizionali, Spd e Cdu, è sempre più grave.
Quello dell'Afd è un risultato mostruoso, per una città tradizionalmente "rossa": superano il 12% e per la prima volta ottengono seggi. E si conferma il loro successo soprattutto nell'Est: nei quartieri orientali prende il 14%, contro il 9% della vecchia Berlino ovest. Uno dei leader nazionali dei populisti, Jörg Meuthen, ha parlato su Phoenix di un "risultato grandioso, in una città così di sinistra". L'Afd entra così nel decimo parlamento regionale, e Meuthen ha detto che "tutti sanno ormai che alle elezioni politiche dell'anno prossimo dovranno contare su di noi".
Tornano anche i liberali della Fdp, che superano la soglia di sbarramento e si assicurano di nuovo un posto nel senato cittadino con il 6,5%. Confermato il crepuscolo della "cometa" degli anni 90, i Pirati, precipitati di sette punti poco sotto il 2%. Il loro successo era partito proprio dalla capitale, ora finiscono fuori da questo parlamento regionale.
Mueller si è detto soddisfatto del risultato, nonostante i socialdemocratici siano crollati di cinque punti rispetto alle ultime elezioni del 2011. "Siamo rimasti il partito più forte in questa città", ha detto, accanto a un raggiante vicecancelliere, Sigmar Gabriel. Ma Mueller ha aggiunto anche "siamo molto arrabbiati per il risultato dell'Afd ma vogliamo dire che rimaniamo una città tollerante e aperta", citando uno dei principali slogan della sua campagna elettorale.
Il sindaco ha anche scandito davanti ai microfoni che "non ci sarà alcuna collaborazione con l'Afd". Cdu e Spd non hanno comunque i voti per governare, al di là del fatto che sindaco avesse già escluso una prosecuzione della Grande coalizione. Il segretario generale della Cdu, Peter Tauber, ha dato la colpa al sindaco Mueller: "In cinque anni di governo con la Spd non abbiamo potuto cancellare i dieci anni precedenti di malgoverno rosso-rossoverde". Però ha ammesso che il risultato "non ci rende contenti".
Anche il candidato berlinese dei conservatori, Henkel, ha detto che "inutile girarci
intorno: non è una buona giornata per le Volksparteien, ossia per i tradizionali partiti di massa, Cdu e Spd, crollati entrambi di oltre cinque punti in sei anni". Il risultato "è del tutto insoddisfacente". Alta l'affluenza, aumentata dal 60,2 al 67,3%.
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