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“TUTTI I SOLDI DEL MONDO”, UN FILM BELLO MA PIENO DI MINCHIATE – CAZZULLO: "SE NOI ITALIANI NE USCIAMO MALISSIMO. IL REGISTA RIDLEY SCOTT CI FA FARE UNA PESSIMA FIGURA. CI SONO ALCUNE INESATTEZZE STORICHE: PAUL GETTY NON FREQUENTAVA LE BRIGATE ROSSE; ANCHE IL FINALE DEL FILM, CON LA 'NDRANGHETA CHE DÀ LA CACCIA AL GIOVANE, NON CORRISPONDE ALLA REALTÀ''

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tutti i soldi del mondo

Lettera al Corriere della Sera

 

Caro Aldo, ho visto il film sul sequestro Getty, e mi ha fatto ribollire il sangue. Noi italiani ne usciamo malissimo. Il regista ci fa fare una pessima figura.

 

Lei che ne pensa?

 

LA RISPOSTA DI ALDO CAZZULLO

Caro Franco, Dopo aver ricevuto la sua lettera sono andato anch' io a vedere «Tutti i soldi del mondo». È un buon film, pur se non il migliore di Ridley Scott, regista straordinario anche perché prolifico: la qualità delle opere di un artista è importante, ma lo è pure la quantità.

christopher plummer in tutti i soldi del mondo

 

Lei, caro Franco, ha ragione: noi italiani ne usciamo davvero male. Ci sono alcune oggettive inesattezze storiche: Paul Getty non frequentava le Brigate Rosse, che nel 1973 non avevano ancora ucciso nessuno e facevano le loro prime orrende prove a Torino e a Milano, non a Roma; anche il finale del film, con la 'ndrangheta che dà la caccia al giovane nelle vie del paesino, non corrisponde alla realtà (Getty fu trovato da un camionista a uno svincolo della Salerno-Reggio Calabria).

 

tutti i soldi del mondo

Non c' è dubbio però che l' industria dei rapimenti riuscì a prosperare grazie a una diffusa complicità sul territorio, dovuta a una piccola minoranza di complici e a una grande e condivisa paura. La piaga fu sanata da un provvedimento all' epoca molto contestato, che però funzionò: il blocco dei beni delle famiglie dei rapiti.

 

john paul getty iii nel 1981

Un po' tutti nella versione di Scott facciamo brutta figura: giornalisti, magistrati, poliziotti (almeno quelli infedeli), calabresi. E da italiano viene da ricordare che non siamo tutti cinici, incapaci, complici, omertosi. Che abbiamo avuto Falcone e Borsellino, abbiamo i Cantone e i Gratteri: tutti uomini del Sud.

 

Poi però ci sono le notizie di cronaca di questi giorni, a ribadire che bisogna lavorare ancora molto per ristabilire legalità e rispetto per i giovanissimi. Il diciottenne ucciso proprio in Calabria perché difendeva la madre, fondatrice di un centro contro la violenza sulle donne. I pestaggi di minorenni a opera di altri minorenni a Napoli: Arturo, 17 anni, accoltellato; Gaetano, 15, con la milza spappolata; ancora l' altro giorno due adolescenti aggrediti con le catene a Pomigliano.

 

tutti i soldi del mondo 2

E, quel che è peggio, accanto a una società civile che reagisce, c' è pure un clima di rassegnazione o di compiacimento: come se la colpa dei mali del Sud fosse solo del Nord «colonizzatore». Esattamente la stessa mentalità dei nordisti, secondo cui il Settentrione sarebbe la Germania se non fosse per il Mezzogiorno .

paul getty