FORZA BERSANI! IL BANANA FA IL TIFO PER LA SPACCATURA NEL PD: PRONTO IL “SOCCORSO AZZURRO” A RENZI A PATTO CHE SI CAMBI L’ITALICUM CON IL PREMIO ALLA COALIZIONE

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Ugo Magri per “la Stampa”

 

Gasparri BerlusconiGasparri Berlusconi

Forza Italia attende speranzosa alla finestra, perché non si sa mai cosa potrebbe accadere dentro il Pd. Nel caso di intesa con la minoranza sulla riforma del Senato, Renzi avrebbe i numeri sufficienti per imporsi. A quel punto Berlusconi e i suoi non potrebbero fare altro che allargare le braccia, desolati, puntando sulla rivincita nel referendum costituzionale tra un anno.

 

Denunciando nel frattempo l’«ignobile traffico», «la compravendita vergognosa di senatori incerti», le «promesse di verdoni» che per i lettori di Paperino erano i dollari ma in questo caso servono a Gasparri per denunciare lo «scouting» pro-Renzi di Verdini (l’esponente berlusconiano ha un amico, bancario, che lo rifornisce costantemente di queste freddure, l’ultima appena sfornata è a suo modo memorabile: «Tutti i Boschi sono Verdini»).

 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

SEGNALI INCORAGGIANTI

Ma se invece, per avventura, l’intesa nella maggioranza saltasse, scatenando una rissa a sinistra (non sarebbe il primo harakiri nella storia recente), allora il Cav balzerebbe fuori dall’angolo in cui si trova, pronto a sfruttare la situazione. Per cui Romani, capogruppo «azzurro» a Palazzo Madama, osserva con finta distrazione gli sviluppi del negoziato sull’articolo 2. A quanto gli risulta, un accordo nel Pd ancora non è stato raggiunto. Alla stessa conclusione è arrivato per fatti suoi Calderoli, che ieri mattina era corso a informarsi se davvero c’è tensione tra Renzi e Bersani. «Ho fatto una verifica con la minoranza Pd e mi confermano che non c’è alcuna trattativa in corso», ha dichiarato giubilante su Sky, ospite della Latella.

 

OBIETTIVI OPPOSTI

matteo renzi e berlusconi 0aa87941matteo renzi e berlusconi 0aa87941

Anche la Lega, come Forza Italia, si augura una bella litigata dentro il Pd. Con una differenza, però. A Salvini non dispiacerebbe affatto che maggioranza e governo andassero in crisi, in modo da tornare alle urne il più presto possibile e sfruttare l’onda per lui favorevole. Berlusconi vede invece le elezioni come il fumo negli occhi. Vorrebbe che si tenessero a regolare scadenza, nel 2018, quando potrà tornare a candidarsi e magari il fenomeno Salvini si sarà un po’ sgonfiato. Nel frattempo, meglio che Renzi resti sulla poltrona.

 

BERLUSCONI  SALVINIBERLUSCONI SALVINI

Altra differenza: alla Lega interessa il federalismo e, casomai il premier si facesse vivo, chiederebbe in cambio della tregua un pacchetto di modifiche in chiave federalista. A Forza Italia, invece, del Senato in quanto tale non importa granché. La dichiarazione serale del Cavaliere, il quale tuona contro questa «riforma autoritaria che sottrae ai cittadini la possibilità di votare, mai cosa buona in democrazia», e mette nel mirino il premier «che non è mai stato candidato e nemmeno eletto», serve a seminare zizzania dentro il Pd, a complicare il gioco di Renzi nella speranza che debba venire a patti. E se Matteo fosse costretto a chiedergli aiuto, Berlusconi glielo darebbe, a una condizione...

 

LA RICHIESTA DEL CAV

BERSANI-RENZIBERSANI-RENZI

Su cosa punti Berlusconi, è stato il solito Calderoli a svelarlo maliziosamente (perché di sicuro il suo amico Silvio non ne sarà soddisfatto): «Forza Italia è convinta che ci potrebbe essere una dichiarazione di Renzi per riaprire la legge elettorale». In altre parole, da Arcore si attendono, secondo Calderoli, un pubblico solenne impegno a trasformare il premio di lista in un premio alla coalizione vincente.

 

Berlusconi non si dà pace dal giorno (eravamo a gennaio) in cui diede via libera all’«Italicum» nella versione attuale. Sperava in cambio di poter dire la sua nell’elezione del nuovo Capo dello Stato, ma come andò a finire tutti lo sanno. Per cui lo stupore di Calderoli è che Forza Italia ancora si fidi, e dopo tutto quanto è successo possa prendere per buona un’eventuale nuova promessa del premier.