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DI-PARTITO DEMOCRATICO – IL GRANDE FREDDO DI PRODI E PARISI SUL DECENNALE DEL PD – “MORTADELLA”: "NON NE PARLO NEANCHE SOTTO TORTURA” – PARISI: “DOPO IL ROSATELLUM NON E’ UN GIORNO DI FESTA MA DI LUTTO. QUANDO BERLUSCONI C'IMPOSE IL PORCELLUM, ALMENO NON LO FECE CON LA FIDUCIA" – IL MANCATO INVITO AL DECENNALE: “SCIATTERIA”

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Alberto Custodero per www.repubblica.it

prodi parisi

 

L'ex ministro Arturo Parisi, a proposito del decennale pd che coincide con la fiducia posta al Rosatellum, parla di "lutto" anzichè di festeggiamenti. Romano Prodi invece dice di non volerne parlare neppure "sotto tortura". È un giorno amaro per i due leader storici dell'Ulivo che non risultano tra gli invitati al decennale dem. Parisi: "Grave sciatteria dell'organizzazione".

 

L'ex leader della Margherita si sfoga con l'Ansa. "Dopo l'approvazione del Rosatellum - dice - grave nel merito e nel metodo, il decennale del Pd di domani, invece di un giorno di festa s'è trasformato in un giorno di lutto". "Ricordo che 12 anni fa - aggiunge- quando Berlusconi c'impose il Porcellum, almeno non lo fece con la fiducia". Assente domani, assieme a Romano Prodi, alla manifestazione dem dell'Eliseo, non trattiene il suo risentimento. "Quanto a domani - commenta - noto almeno una sciatteria dell'organizzazione nel coordinamento delle agende. E dire che io e Romano qualche ruolo l'abbiamo avuto".

romano prodi

 

"Considerato - prosegue Arturo Parisi - il ruolo che Prodi e, se mi consente, anch'io abbiamo avuto nella nascita del nuovo partito, una grave sciattezza. Debbo dire che mi è stato risolto un problema. L'approvazione della Legge Rosato che ieri in Parlamento il Pd ha salutato con un boato gioioso - sottolinea l'ex ministro - ha trasformato quello che avrei condiviso come un giorno di festa in un giorno di lutto". "Se penso al Referendum del 18 aprile del 1993 dal quale tutto è iniziato - conclude Parisi - sento che la primavera della democrazia governante che allora sognammo ha incontrato il suo autunno".

 

 

PARISI PRODI

"Davanti ai giornalisti mi rifiuto di rispondere anche sotto tortura" sul Rosatellum approvato alla Camera. In ogni caso "sono sempre stato per sistemi non proporzionali ma che, in qualche modo, raggruppino le energie politiche di un Paese". È, questo, il commento dell'ex premier Romano Prodi, interpellato nel corso di un convegno a Bologna per l'anniversario di Emeca, l'associazione che include 22 delle più importanti fiere europee.

Arturo Parisi

 

"Sono 20 anni - ha spiegato Prodi - che ripeto che un sistema elettorale non è fatto per fotografare un Paese, ma per fornire un governo. Quindi sono sempre stato per sistemi non proporzionali ma che, in qualche modo, raggruppino le energie politiche". In Europa "credo che tutti adesso abbiano bisogno di sistemi elettorali che obblighino ad un consolidamento dello Stato".

 

"Il sistema elettorale tedesco che è stato formidabile per tanti anni - ha aggiunto riferendosi alle recenti elezioni in Germania - non è più adatto quando il numero di partiti cresce. Il proporzionale non è una legge che regge alla numerosità dei partiti. Adesso è un problema che Germania, Spagna e Italia devono ancora mettere a posto. Ma non sarà facile per un Paese straordinariamente stabile come la Germania mettere mano ai suoi assetti elettorali".

 

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