MOGOL, PENSIERI E PAROLE (E FIRME) CONTRO IL PORTO DI MARINA DI CARRARA - I CONTI DELLA MARCEGAGLIA BUILDTECH? NON LI REGGI NEANCHE CON I GUARDRAIL - IL CSM Dà IL VIA LIBERA ALLA MATONE: SARà IL NUMERO DUE DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA - BALLATE PADANE AD ATREJU (ARRUOLATO VAN DE SFROOS) - UN D’ALEMA VALE L’ALTRO: FISCHI MASSIMO, CONTESTI PIETRO ANTONIO…

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da "Italia Oggi"

1 - MOGOL CONTRO IL PORTO DI MARINA DI CARRARA...
Calando l'asso di Mogol, anche l'assessore è fuggito. La firma, pesante, di Giulio Rapetti, celebre paroliere di Lucio Battisti, ha indotto venerdì scorso l'assessore ai Trasporti Luca Ceccobao, classe 1970, uno degli enfant prodige del governatore toscano Enrico Rossi, a disertare un convegno a Marina di Carrara.

Ad aspettarlo, striscioni alla mano, c'erano infatti quelli del comitato che si oppone alla costruzione di un porto turistico in zona, nel litorale fra Marina e Massa. Gli attivisti, che hanno scritto una petizione al presidente toscano, corroborati dall'adesione del grande Mogol, hanno provato ad accogliere l'assessore, il quale, avvisato, s'è ben guardato dal farsi vedere a un convegno sui trasporti marittimi.

La mobilitazione, che nasce dalla convergenza di varie istanze ambientaliste, da Italia Nostra a Legambiente, si oppone alla costruzione del porticciolo da diportisti alla foce del fosso Lavello ma anche all'ampliamento del porto commerciale di Marina di Carrara. Gli attivisti paventano che sul tratto di litorale apuano in questione si abbatta una colata di cemento, provocando l'erosione della costa «fino a Forte dei Marmi e Viareggio», nonché un forte inquinamento.

Per yacht e barche a vela, al contrario, propongono che venga utilizzato lo stesso porto di Marina, in crisi da tempo per i fondali bassi e sabbiosi dello specchio di mare antistante e per il quale contestano il progetto di ampliamento che «sottrarrebbe ai cittadini l'ultimo affaccio al mare libero da edificazioni». A Rossi, gli anti-diportisti di Marina ricordano che, in campagna elettorale, aveva parlato (e scritto) di voler «contenere il consumo del suolo e invertire il processo di sviluppo disordinato degli insediamenti urbani».

Da Carrara, il sindaco socialista Angelo Zubbani, 48anni, carrarino, a capo di una giunta di centrosinistra e grande sponsor del progetto, non pare farsi intimorire dall'adesione dell'autore de La canzone del sole, dopo quella dell'ex-direttore della Normale, Salvatore Settis. Il 10 agosto scorso ha ottenuto dal consiglio il via libera, con la sola astensione del Pdl, mentre un consigliere de La Destra ha abbandonato l'aula. «Vedo scienziati, architetti e fenomeni», aveva detto sarcasticamente in nell'occasione, riferendosi al comitato.

Dalla sua l'accordo Regione-Palazzo Chigi con firme di Silvio Berlusconi, Altero Matteoli, Stefania Prestigiacomo e Raffaele Fitto, che assegna la priorità per la realizzazione del porto turistico del Lavello, nel piano di sviluppo della costa nazionale. Per Zubbani, il porto turistico e il suo indotto saranno una formidabile leva di sviluppo. E pazienza se quelli del comitato, da oggi, potranno cantargli «Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne/tu eri chiaro e trasparente come me». (Guidobaldo Sestini)


2 - EMMA MARCEGAGLIA SI SCHIANTA CONTRO IL GUARD RAIL...
I guard rail firmati Marcegaglia non vanno più tanto di moda. E insieme a questi, non sembrano passarsela bene neanche tanti altri «articoli» prodotti dal gruppo guidato dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e dalla famiglia. Naturalmente c'è la crisi e resistere di questi tempi è sempre più complicato. Ma lo scivolone subito dalla Marcegaglia Buildtech, che appunto produce barriere stradali, ponteggi, pannelli fotovoltaici e strumenti per la cantieristica edilizia, è netto.

La società ha chiuso il 2010 con una perdita di 13,3 milioni di euro, in aumento rispetto alla perdita che già aveva caratterizzato il 2009, ovvero 8,4 milioni. Queste cifre hanno indotto Marcegaglia & Co a correre ai ripari. E così, nel corso dell'anno, sono più che raddoppiati i versamenti dei soci in conto copertura delle perdite, passati dai 10 milioni di euro del 2009 ai 21,6 milioni dell'anno successivo. Il bilancio 2010 della Marcegaglia Buildtech, come da prassi, passa all'esame dell'andamento dei ricavi di tutti i suoi prodotti.

E tra i tanti salta proprio all'occhio la netta contrazione del volume d'affari riferito ai guard rail. Se infatti nel 2009 i ricavi derivanti dalle barriere di sicurezza stradale erano arrivati a 41,7 milioni di euro, nel 2010 si è registrato un calo a 35,6 milioni. La relazione di gestione, a tal proposito, parla chiaro: è stato «un anno difficile anche per il settore delle barriere stradali, sia sul versante italiano, a causa della carenza di investimenti nelle infrastrutture, sia su quello estero - in particolare nei paesi dell'Est europeo - che non ha mostrato la ripresa auspicata dopo la crisi che ha portato al rallentamento nell'esecuzione di alcune importanti opere già previste per fine 2010».

Non tutto è stato, però, negativo. Alla fine dell'anno, infatti, i ricavi complessivi hanno tenuto a quota 212 milioni di euro. E questo anche nonostante il cattivo andamento della divisioni ponteggi. (Stefano Sansonetti)


3 - MATONE NUMERO DUE DEL DAP. VIA LIBERA DEL CSM...
Il plenum del Consiglio superiore della magistratura nella seduta di ieri ha dato il proprio consenso alla nomina del magistrato Simonetta Matone a vice capo del Dap, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (guidato da Franco Ionta) del ministero della Giustizia. La decisione è stata presa con 10 voti a favore e 11 astensioni.

Ma tra questi ultimi c'è chi, nel palazzo dei Marescialli, ha dimostrato di non conoscere la lunga carriera di Matone: come il consigliere togato Francesco Vigorito, di Magistratura democratica, per il quale Matone dovrà occuparsi di una «materia della quale non si è mai occupata nella vita». «C'è sempre da imparare», ha affermato con una battuta il vicepresidente del Csm Michele Vietti.

Già, ma il curriculum di Matone parla chiaro, apparendo anche nella Enciclopedia delle donne: «Dal 1983 è magistrato di sorveglianza presso la Corte di Appello di Roma fino al 1986. Organizza il primo convegno nazionale sulla detenzione in Italia e in quell'occasione i detenuti mettono in scena Antigone di Sofocle. Lavora in carcere e concede ben novecento permessi con un record assoluto di rientri: mancheranno solo nove alla sua fiducia.

I detenuti della Casa Circondariale di Rebibbia (Roma), le regalano una targa: «A Simonetta, che a molti spezzò la chiave dell'attesa». Crea, in favore della popolazione carceraria del Lazio, una fitta rete di rapporti con le amministrazioni locali per incoraggiare ogni utile intervento di risocializzazione e di sostegno». Di carceri, quindi, se ne è sempre occupata. Con buona pace di chi si è astenuto. (Pierre de Nolac)


4 - ATREJU ARRUOLA VAN DE SFROOS...
È il cantautore folk più amato dai leghisti, Davide Van De Sfroos, al secolo Davide Bernasconi. È stato arruolato anche da Atreju, la festa dei giovani del Pdl cara al ministro per la Gioventù Giorgia Meloni. L'artista, noto per le canzoni in dialetto lagheè, è stato scelto per inaugurare al parco del Celio lo spazio dedicato alla musica live. Il musicista comasco è stato inserito nello spettacolo teatrale dedicato al centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia, sotto il titolo «I ragazzi che hanno fatto l'Italia», promosso dal ministero di Giorgia Meloni. Van De Sfroos proporrà attingerà alla tradizione nazionalpopolare, tra ballate ironiche e dissacranti per evocare l'Italia risorgimentale. (Donato de' Bardi)


5 - MASSIMO D'ALEMA FISCHIATO A GENOVA MA IL VERO BERSAGLIO ERA IL CUGINO PIETRO...
Fischiato per conto terzi: è capitato a Massimo D'Alema, che alla festa Democratica di Genova si è beccato una contestazione ideata per colpire Pietro Antonio D'Alema, cugino dell'ex premier. In qualità di amministratore di Amiu bonifiche, società municipalizzata, un'azienda speciale che al suo ingresso aveva 1.400 dipendenti e un rosso da fare paura, nella città della Lanterna Pietro Antonio viene indicato come un tagliatore di teste, intenzionato a mandare a casa parecchi lavoratori per salvare la ditta.

E allora, ecco la protesta: ma Massimo ha saputo trasformare i fischi in applausi rivolgendosi così ai precari: «Auspico che gli amministratori di questa azienda li incontrino per trovare una soluzione ai loro problemi». E Massimo pensava al cugino Pietro Antonio. Un personaggio, quest'ultimo. Beppe Pericu, scegliendolo, affermò: «Beh, se lei si fosse chiamato Sciaccaluga ci avrebbe certamente dato meno problemi». Nel 2005, Pietro Antonio disse: «Il mio è un po' il problema dei figli d' arte: De Sica, Agnelli, Maldini. Il nonno di Massimo e il mio erano cugini, abbiamo radici comuni, proveniamo da un paesino della Lucania di duemila abitanti. Siamo legati da affetto ed amicizia superiori a quelli derivanti dall'effettivo grado di parentela».

L'altro D'Alema condivide con il cugino la voglia di apparire come un duro: «Io mi sono fatto le ossa in una formidabile palestra di management internazionale, Andersen Consulting, leader mondiale nei servizi di consulenza aziendale. Mi piacerebbe lasciare un segno. Per dirla con uno slogan, vorrei che ad Amiu si pensasse non solo come a una «azienda grande» ma anche come a una «grande azienda»».

E Pietro Antonio è un giocatore di Risiko (Massimo andava matto per il Sudoku): «Gioco per divertirmi e divertire, a Risiko conta tanto la fortuna. Come gioco? Faccio lo splendido, provo a inventare strategie, attacco la Jakuzia quando mi aspettano in Kamchatka. L' importante non è vincere sempre, l'importante è sapere di aver fatto le cose per bene». Se qualcuno fischia, pazienza. (Pierre de Nolac)

 

MogolEmma Marcegaglia MASSIMO D'ALEMA IN BARCAIL GIUDICE SIMONETTA MATONE