UN MEMORIAL PER LA TRAGEDIA CHE HA CAMBIATO IL MONDO - URLA, RUMORI E CADAVERI. L’AGGHIACCIANTE “MUSEO HORROR” SUL 11/9 CHE SARÀ INNAUGURATO DA OBAMA A GROUND ZERO

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Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

Qualcuno ha imbastito polemiche prima ancora di visitarlo, definendolo un «memorial» che celebra la più grande tragedia americana con la leggerezza e l'interattività tipici di un parco tematico costruito per i turisti.

Altri lo definiscono un cimitero visitabile a pagamento (il biglietto d'ingresso costa 23 dollari), visto che in un deposito sotterraneo attiguo sono conservati 14 mila resti delle vittime dell'attacco terroristico del 2001 non identificati o non rivendicati dalle famiglie.

Ma il museo dell'11 settembre che verrà inaugurato stamattina da Barack Obama a Ground Zero, all'ombra del grattacielo che ha preso il posto delle Torri Gemelle (la Freedom Tower, poi prudentemente ribattezzata WTC1), è destinato a commuovere, a turbare, forse anche a sconvolgere, molto più che a intrattenere i visitatori.

Quasi tutto realizzato nelle viscere della terra, questo luogo della memoria vuole rappresentare, anche simbolicamente, una discesa nell'oscurità, nell'incubo della sofferenza. Un percorso lungo il quale si è accompagnati da suoni, rumori, voci, grida, con un'intensità sconosciuta negli altri musei che ricostruiscono grandi tragedie.

In superficie, sotto una grande cupola vetrata, ci sono quasi solo le gigantesche travi d'acciaio recuperate tra le macerie delle Twin Towers: strutture lunghe più di venti metri disposte verticalmente, come due monoliti.

Poi la discesa fino al letto di granito al quale erano ancorate le fondamenta dei due grattacieli crollati 13 anni fa dopo essere stati colpiti dagli aerei dirottati dai kamikaze di Al Qaeda. La rampa scavata dai soccorritori alla ricerca delle vittime sepolte dai detriti è ora diventata una discesa fatta di scale mobili e scale grezze, di cemento armato: una via crucis che sprofonda per diverse decine di metri.

Scendi avvolto dalle immagini della tragedia e, una volta in fondo, ecco la galleria delle vittime: i 2977 ritratti dell'11 settembre e i sei caduti nell'attentato precedente, quello del 1993, quando un altro gruppo di terroristi islamici fece esplodere un camion bomba alla base delle Torri.

Dal museo ci si può affacciare sulle «vasche riflettenti», le «piscine» rettangolari circondate da cascate che costituiscono il vero e proprio monumento in memoria dei caduti. I lavori in tutta l'area erano iniziati nel 2007 ma le Reflecting pools dell'architetto israeliano Michael Arad sono state inaugurate già quasi tre anni fa, nel decennale dell'attacco.

Per il museo, realizzato seguendo in gran parte il progetto originale di Daniel Libeskind, tutto è stato più laborioso e controverso. Un anno e mezzo fa ci si mise anche l'uragano Sandy che seppellì il cantiere sotto 4 metri d'acqua il cantiere.

Il museo che verrà inaugurato dal presidente degli Stati Uniti potrà essere visitato dal pubblico a partire da mercoledì prossimo. Immagini crude, suoni agghiaccianti. Le ultime telefonate fatte ai propri cari dalle vittime intrappolate nei grattacieli in fiamme che stavano per crollare. La ricostruzione del volo degli aerei dirottati e del loro impatto con le torri.

La direttrice del National September 11 Memorial Museum, Alice Greenwald, in passato curatrice del museo dell'Olocausto di Washington, non ha risparmiato ai visitatori immagini forti che possono suscitare angoscia e anche un certo senso di vertigine.

Solo per i filmati più crudi, quello degli impiegati delle torri che si lanciano nel vuoto, è prevista la proiezione in salette separate rispetto al percorso principale del museo, con un'avvertenza all'ingresso.

 

 

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