DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Pierluigi Mennitti per https://www.startmag.it/
La parola che Angela Merkel ripete più volte è “prudenza”. E il percorso che sta portando la Germania dal lockdown soft perseguito nelle settimane più critiche alla vita “normale con il Coronavirus” resta guardingo.
Non perché, come strombazzato due giorni fa da una stampa italiana disattenta alla verità e attentissima a piegare le notizie agli interessi di bottega interna, il contagio sia ripreso proprio a causa delle caute riaperture. Piuttosto perché l’obiettivo resta sempre lo stesso: tenere il contagio all’interno della capacità di tenuta delle strutture ospedaliere.
Per il momento il tasso di contagio, comunicato ufficialmente dal Koch Institut, è dello 0,76, un dato che rende “felice” il suo presidente Lothar Wieler: un numero basso che con qualche oscillazione non molto rilevante si mantiene costante da alcuni giorni. In questo momento è possibile individuare ogni nuova infezione, inseguirne la catena di contagio e, grazie anche all’ulteriore aumento dei test, circoscrivere eventuali nuovi focolai.
Se i numeri resteranno gli stessi fra una settimana, nella prossima videoconferenza di Merkel con i presidenti delle regioni verranno intrapresi nuovi e più decisi passi in avanti verso l’allentamento delle misure restrittive.
L’appuntamento è per il 6 maggio, quando saranno trascorse due settimane dalle prime riaperture, il lasso di tempo sufficiente per valutare la ripercussione sui contagi. Ieri sono stati annunciati solo pochi altri piccoli passi, alcuni peraltro già compiuti nei giorni scorsi dai singoli Länder, nel nome della flessibilità regionale, come la riapertura di zoo, giardini botanici, parchi giochi, musei, gallerie e messe in chiese sotto strette regole di igiene e distanziamento. Resta l’annullamento dei grandi eventi fino al 31 agosto e il prolungamento del “divieto di contatto” (il mantra del lockdown soft alla tedesca) al 10 maggio. Per il mondo imprenditoriale, che preme per una ripartenza più decisa spaventato dai primi numeri catastrofici dell’economia, è stata una doccia fredda.
Per la prossima videoconferenza del 6 maggio, invece, i Länder dovranno invece presentare i piani per una graduale riapertura di tutte le scuole e degli asili, cosa che tuttavia avverrà per passi successivi fino all’inizio delle vacanze estive, che in alcune regioni partiranno già nell’ultima settimana di giugno. Per ora, è bene ricordarlo, sono rientrati in aula solo gli studenti delle ultime classi delle superiori e la prossima settimana sarà il turno delle ultime classi delle elementari, che a fine anno scolastico dovranno passare al ciclo successivo.
Ci sono alcune differenze regionali (in Baviera, ad esempio, è ancora tutto chiuso) e a Berlino gli istituti elementari stanno studiando piani di ripresa che non prevedono il totale ripristino delle lezioni: ogni istituto si muove a seconda delle proprie capacità e necessità, la flessibilità sarà la regola.
E comunque un piano generale (che poi i Länder che in materia sono competenti declineranno secondo le proprie esigenze) sarà discusso e varato solo nella videoconferenza del prossimo 6 maggio. La ministra federale dell’Istruzione, Anja Karliczek, ha già detto che i piani straordinari si protrarranno anche al prossimo anno scolastico: in assenza di vaccino e terapie mediche efficaci, ci si deve organizzare per una vita “con il coronavirus”, al momento è impossibile immaginare un ritorno alla vita scolastica precedente.
DAVID SASSOLI ANGELA MERKELRUTTE KURZ MERKEL
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