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JAMES BOND NON SI FIDA PIÙ DELL’AMICO AMERICANO – CON TRUMP ALLA PRESIDENZA, I SERVIZI SEGRETI BRITANNICI HANNO RIDOTTO AL MININO LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI CON I COLLEGHI A STELLE E STRISCE: VISTO L’AVVICINAMENTO DELLA CASA BIANCA A MOSCA, TEMONO PER LA SICUREZZA DEGLI AGENTI DI SUA MAESTA’ – WASHINGTON RISCHIA DI ESSERE TAGLIATA FUORI DAL SISTEMA DEI “FIVE EYES”, I CINQUE OCCHI, CHE PREVDE LA STRETTA COLLABORAZIONE DELLE INTELLIGENZE ANCHE DI AUSTRALIA, CANADA E NUOVA ZELANDA…
Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
[…] Dopo il ritorno di Donald Trump alla presidenza, i servizi segreti britannici hanno assunto un atteggiamento di grande cautela nei confronti dei loro colleghi a stelle e strisce, nel timore che la Casa Bianca, fin troppo amichevole verso il Cremlino, possa compromettere la sicurezza dei loro agenti.
L’intelligence della Gran Bretagna e quella degli Stati Uniti sono da sempre strettamente integrate, con un livello di scambio di informazioni che non ha paragoni: un sistema del quale fanno parte anche Australia, Canada e Nuova Zelanda, con i quali danno vita tutti assieme al cosiddetto gruppo dei Five Eyes, i Cinque Occhi.
sistema dei five eyes – intelligence di usa gran bretagna australia canada e nuova zelenda
Ora però questa relazione speciale è andata in crisi. Le spie britanniche hanno dunque cominciato a razionare le informazioni che passano agli americani e in alcuni casi degli agenti sotto copertura attivi in Russia e in Ucraina sarebbero stati precipitosamente portati via al sicuro nel timore che la loro identità potesse essere svelata.
Ma c’è di più: Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda avrebbero discusso la possibilità di escludere gli Stati Uniti e procedere come Four Eyes, Quattro Occhi.
[…]
William J. Burns e Richard Moore al festival del financial times
A Londra, il ministro responsabile per i servizi di sicurezza ha tenuto riunioni con i capi del MI5 e del MI6, le agenzie di spionaggio, per decidere sul da farsi. Se da Downing Street negano che ci sia stato un cambiamento nei protocolli di condivisione delle informazioni, è probabile che delle decisioni siano state prese a livello operativo senza coinvolgere direttamente il governo.
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