fabio panetta christine lagarde giorgia meloni

LE URLA FUNZIONANO QUANDO SI È ALL’OPPOSIZIONE: UNA VOLTA ARRIVATI AL POTERE, RENDONO PIÙ DIFFICILI I COMPROMESSI – L’ATTACCO ALZO ZERO DI GIORGIA MELONI CONTRO LA BCE METTE IN IMBARAZZO FABIO PANETTA, APPENA DESIGNATO A BANKITALIA, E COMPLICA LA TRATTATIVA PER LA SUA SUCCESSIONE NEL BOARD DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA – LA MANCATA APPROVAZIONE DEL MES È UN GUAIO SOPRATTUTTO PER L’ITALIA, CHE HA IL DEBITO ALLE STELLE E NON PUÒ APPROFITTARE DELLA GARANZIA COMUNE DEL FONDO. CON LA STRETTA DELLA LAGARDE SUI TITOLI DI STATO, LA BOLLA RISCHIA DI ESPLODERE…

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE

«Finalmente, è ufficiale!» Vitor Constancio, ex vicepresidente della Bce e apprezzato pensionato polemista sui social, stringe la mano a Fabio Panetta. Entrambi sorridono. Passa il capoeconomista di Unicredit, Erik Nielsen, e un paio di studiosi italiani che stanno facendo una stellare carriera all’estero. Altre strette di mano, altri sorrisi. Al Forum di Sintra, il trasloco dell’italiano da Francoforte a via Nazionale è la notizia del giorno. Il suo cellulare, da martedì sera, non fa che squillare o vibrare.

 

giorgia meloni alla camera

[…] la premier italiana sceglie […] di sferrare un attacco ad alzo zero contro la Bce. Un affondo che mette in grave imbarazzo l’uomo che la premier ha appena designato e rende più complicata la prima sfida che lo attende: assicurare all’Italia il posto finora sempre occupato nel board Bce.

 

La mancata ratifica del Mes, fanno notare in ambienti europei, non è un grosso un ostacolo alla possibilità che l’Italia riesca a nominare un italiano dopo Panetta. «Il Mes interessa, ma a partire da Berlino, tutti fanno lo stesso discorso: lo scudo per le banche è utile soprattutto ai Paesi che non possono permettersi di salvarle. Anzitutto all’Italia con il suo debito alle stelle, non certo alla Germania o altri nordici che le possono salvare con soldi propri».

 

IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA

In teoria, però, Christine Lagarde vorrebbe mantenere l’impegno a spezzare il muro di cravatte ai vertici della Bce, nominando una donna al posto di Panetta. E la presidente della Commissione affari economici Irene Tinagli spinge nella stessa direzione. Non un dettaglio: il Parlamento europeo è chiamato ad esprimersi sulla nomina.

 

[...] Qualche nome già circola da tempo, come quello della vicedirettrice generale della Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli. […]La stessa presidente della Bce è donna, nel board è affiancata da Isabel Schnabel, e a Roma sono insomma fiduciosi che essere donna non sarà il prerequisito imprescindibile per la poltrona di Panetta. […]

 

PIERO CIPOLLONE

Uno dei nomi più papabili, se cadesse il veto su un candidato uomo, è quello di Piero Cipollone, vicedirettore della Banca d’Italia, un uomo dal curriculum internazionale, che vanta studi a Berkeley e Stanford e quattro anni trascorsi alla Banca mondiale.

 

L’altra sfida che aspetta Panetta e riuscire a farsi ascoltare tra i banchieri centrali mentre il governo italiano è così anti-Bce. Perché un conto è il tormentone dell’euroscettico Matteo Salvini, leader della Lega in affanno e palesemente alla continua ricerca di occasioni per mettere alle strette Meloni.

 

Alessandra Perrazzelli

Il suo attacco, martedì pomeriggio, non aveva suscitato a Sintra che una generica alzata di spalle. Copione trito e ritrito. Ma già la critica concomitante dell’alleato moderato, l’altro vicepremier Antonio Tajani, aveva sollevato qualche sopracciglio. L’aggressione a freddo di Meloni, il giorno dopo, ha fugato ogni dubbio sulla compattezza del governo nella critica frontale a una Bce che, effettivamente, ha assunto anche a Sintra una postura da ‘falco’.

 

paolo angelini alessandra perrazzelli piero cipollone ignazio visco luigi federico signorini

E non solo sui tassi: in realtà per l’Italia c’è un rischio ancora più grande che si annida nelle discussioni a microfoni spenti. E riguarda i nostri Btp. La retorica di Lagarde sembra ormai in piena sintonia con il membro del board che in questi mesi ha assunto sempre più potere, la tedesca Isabel Schnabel, falco per eccellenza della Bce. E al Forum di Sintra è stato in particolare un paper che ha fatto aggrottare le sopracciglia […]. Un saggio di Annette Vissing-Jorgensen che si interroga su quanto bisognerebbe ridurre i bilanci delle banche centrali in questa fase di stretta monetaria. E la risposta, totalmente condivisa da Schnabel, è: di molto.

CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA

 

La Bce, in soldoni, dovrebbe scegliere la via più rapida possibile per ridurre i 5.000 miliardi di titoli di Stato e i titoli privati che ha acquistato durante la crisi. Il limite invalicabile resta quello di non rinnovare solo i titoli alla scadenza naturale, ma secondo una fonte autorevole, i falchi stanno spingendo moltissimo per ridurre il bilancio della Bce attraverso le tempistiche dei vari programmi (App, Pepp e Tltro). Un’operazione che potrebbe creare enorme nervosismo sui mercati, specie nei confronti dei Paesi più indebitati. Leggi: l’Italia.

giorgia meloni alla camera Isabel Schnabel Bce