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L'INCONTRO LOTTI-SAVASTA E GLI ALTRI GUAI GIUDIZIARI PER LA CASATA DI RIGNANO - TRA ROMA, FIRENZE E CUNEO, RESTANO APERTI VARI PROCEDIMENTI CHE COINVOLGONO I GENITORI DI RENZI E IL SUO BRACCIO DESTRO LUCA LOTTI - TRA LE IPOTESI DI REATI FUMOSI COME IL TRAFFICO D'INFLUENZE E ALTRI PIÙ CONCRETI COME LA BANCAROTTA FRAUDOLENTA, SUL ''FATTO'' SI FA LA PANORAMICA DI TUTTE LE MAGAGNE GIUDIZIARIE

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Marco Lillo per il “Fatto quotidiano

 

C' è un passaggio della requisitoria della pm Christine von Borries che allunga ombre su Tiziano Renzi. Ieri l' imprenditore Luigi Dagostino è stato condannato con Tiziano Renzi e Laura Bovoli per due fatture per operazioni inesistenti. Per quegli stessi pagamenti di 160 mila euro, uniti ad altri fatti ripercorsi nella requisitoria, Dagostino è però indagato anche per traffico di influenze.

 

LUCA LOTTI E TIZIANO RENZI

Se nel processo chiuso ieri in primo grado la pm contestava il versante "fiscale" della storia, nell' altra indagine contesta un aspetto più "politico-amministrativo". Come ha ricordato ieri la pm Von Borries, "Luigi Dagostino nel maggio giugno 2015 chiese a Tiziano Renzi di fissare un appuntamento con Luca Lotti, allora sottosegretario a Palazzo Chigi per il pubblico ministero Antonio Savasta".

 

Normali pubbliche relazioni, certo. Però la pm aggiunge che Savasta era proprio il pm "che avrebbe dovuto indagare anche Luigi Dagostino per uso di fatture false". Savasta infatti aveva ricevuto alcune segnalazioni di fatture false emesse da alcune società nei confronti proprio di imprese di Dagostino. Ciononostante proprio lui chiedeva allo stesso Dagostino di aiutarlo a incontrare a Palazzo Chigi Luca Lotti.

 

LUIGI DAGOSTINO

La pm Von Borries nella requisitoria ieri ha ripercorso questa triangolazione: l' imprenditore voleva avere buoni rapporti con il suo pm perché "Dagostino avrebbe dovuto essere indagato o iscritto dal pm Savasta come utilizzatore delle false fatture, cosa che non avveniva per molti mesi fino a che la stessa Finanza inviava una comunicazione di notizia di reato alla Procura di Firenze". Ecco perché Dagostino chiede al nuovo amministratore della società Tramor di pagare con urgenza la seconda fattura.

Ecco la ragione di quelle "somme non dovute ai coniugi Renzi per un importo complessivo di 20 mila euro (Party Srl) e 140 mila euro (Eventi 6 Srl)".

luigi dagostino

 

La pm ha sottolineato che due giorni dopo l' emissione della prima fattura da 20 mila euro della Party Srl, Dagostino ottenne un incontro tra il suo potenziale accusatore Savasta (che poi sarà arrestato per altre storie tutte pugliesi di corruzione) e Luca Lotti, allora potentissimo braccio destro del premier. Pochi giorni dopo l' incontro c' è l' emissione della seconda fattura da 140 mila della Eventi6. L' appuntamento con Lotti per la pm è "frutto evidente di questa mediazione posta in essere da Tiziano Renzi a favore di Luigi Dagostino tramite il sottosegretario Luca Lotti".

 

La sensazione è che la pm Christine von Borries, dopo avere incassato la condanna a un anno e nove mesi per entrambi i coniugi Renzi e a due anni per Dagostino, possa puntare a dimostrare che le operazioni inesistenti fossero il presupposto per un traffico di influenze.

 

antonio savasta

"L' incontro tra l' imprenditore Dagostino e l' allora sottosegretario Luca Lotti a Palazzo Chigi il 17 giugno 2015 - insorge l' avvocato Federico Bagattini - non c' entra nulla: è una coincidenza temporale, che non è esposta nel capo di imputazione e che quindi non ha il benché minimo riferimento e rilevanza rispetto a questa vicenda". Il legale di Tiziano Renzi ha ragione. Il punto è proprio quello: l' incontro Savasta-Lotti non c' entra con l' inchiesta per false fatture ma potrebbe essere stato evocato dalla pm in una logica diversa, non fiscale. Insomma potrebbe essere la base fattuale della seconda indagine aperta nel 2019 per traffico di influenze illecite.

antonio savasta

 

La Procura insomma potrebbe ritenere che i 160 mila euro furono dati nel 2015 alle società dei Renzi per "pagare" l' influenza di Tiziano su Lotti.

Il padre dell' ex premier rischierebbe una seconda indagine per traffico di influenze illecite, fermo restando che Lotti comunque (come Luigi Marroni nel caso Consip) resterebbe fuori completamente come anche Laura Bovoli che nulla c' entra. Finora l' invito a comparire come indagato per traffico di influenze è stato inviato, però, solo a Luigi Dagostino. Se a Firenze siamo di fronte a un' ipotesi, il traffico di influenze è uno spettro reale per Tiziano Renzi a Roma.

 

LAURA BOVOLI MAMMA MATTEO RENZI

Sembrava svanito grazie alla richiesta di archiviazione presentata nei suoi confronti per il caso Consip dai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi. Però il gip Gaspare Sturzo non ha accolto la richiesta e ha fissato un' udienza per lunedì prossimo. In quella sede, nel contraddittorio tra le parti, sarà affrontata la posizione del padre dell' ex premier.

 

tiziano renzi e laura bovoli

A Firenze poi rimane aperta l' inchiesta più importante: otto mesi fa i coniugi Renzi hanno subito gli arresti domiciliari per pochi giorni con l' accusa di bancarotta in relazione alle società Delivery Service Italia e Europe Service.

L' indagine prosegue e si sarebbe estesa a una terza società, la cooperativa Marmodiv nel frattempo fallita.

 

Infine, c' è anche il processo per bancarotta in relazione al crac Direkta che si è aperto a Cuneo. Tra i rinviati a giudizio qui c' è solo la madre di Matteo Renzi, Laura Bovoli. La prossima udienza è fissata al 15 gennaio 2020.

casa di tiziano renzi e laura bovoli