
DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO…
L’ULTIMA SPARATA DI TRUMP: ORA VUOLE LA GUERRA CON BIG PHARMA – “THE DONALD” HA CHIESTO ALL’INDUSTRIA FARMACEUTICA CHE D’ORA IN POI DOVRÀ GUADAGNARE MENO, MA NON HA SPIEGATO IN CHE MODO: IL PRESIDENTE HA FIRMATO UN ORDINE ESECUTIVO ANNUNCIANDO LA RIDUZIONE DEL PREZZO DI ALCUNI FARMACI, ANCHE FINO ALL’80%, E HA CHIESTO ALLE COMPAGNIE DI ADEGUARSI ENTRO 30 GIORNI. IN CASO CONTRARIO GLI STATI UNITI USERANNO “IL POTERE DEL GOVERNO FEDERALE PER ASSICURACI CHE PAGHEREMO LO STESSO PREZZO DEGLI ALTRI PAESI” – COME VUOLE RENDERE EFFICACE QUESTA DIRETTIVA RESTA UN MISTERO E…
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per "la Repubblica"
Donald Trump ha detto a Big Pharma che d’ora in poi dovrà guadagnare meno, ma non ha spiegato in che modo farà rispettare la sua direttiva. Il presidente ha firmato un ordine esecutivo annunciando la riduzione del prezzo di alcuni farmaci, anche fino all’80 per cento. Ha chiesto alle compagnie di adeguarsi «volontariamente», dando 30 giorni di tempo, «o useremo il potere del governo federale per assicuraci che pagheremo lo stesso prezzo degli altri Paesi».
Non ha citato l’introduzione di leggi o regolamenti per rendere efficace questa direttiva, un’assenza che ha prodotto un effetto positivo a Wall Street dove i titoli farmaceutici sono prima crollati per poi riprendersi dopo le parole de presidente.
Il titolo del gigante farmaceutico Merck è salito del 6 per cento, quello di Pfizer del 3. «Meglio di quanto temevamo», hanno scritto agli investitori gli analisti della banca d’affari Jefferies.
[…] Il tycoon ha ricordato come nonostante gli americani rappresentino solo il 4 per cento della popolazione mondiale, i due terzi dei profitti delle compagnie farmaceutiche è realizzato in Usa.
[…] In Usa un farmaco costa, in media, tre volte di più che da altre parti. Il presidente aveva dichiarato che avrebbe collegato i prezzi dei farmaci statunitensi a quelli degli altri Paesi, utilizzando un modello di prezzo da «nazione più favorita», politica già tentata senza successo durante il suo primo mandato. L’ordine esecutivo non fa riferimento a questo passaggio.
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