DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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Nella Lega c'è un nuovo kingmaker? Forse si, e si chiama Raffaele Volpi. Al fianco del 'capo' Giancarlo Giorgetti, che nel governo del cambiamento gioca per Matteo Salvini il ruolo a suo tempo svolto da Gianni Letta per Silvio Berlusconi, in tutta la partita delle nomine c'è stato il sottosegretario bresciano di strettissima osservanza salviniana.
Il 'gregario' Volpi era seduto al fianco di Giorgetti in tutti i tavoli di maggioranza. A partire da quello, in un afoso sabato di inizio luglio, in cui è stato deciso chi avrebbe dovuto occupare le caselle più importanti nel 'risiko' delle nomine. Davanti a loro. a trattare per il Movimento cinque stelle c'erano il capo politico Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora e Alfonso Bonafede. Da quel tavolo uscì un impianto di nomine che alla fine è stato sostanzialmente rispettato fino alla fine.
Riservato, umile ma schietto, teorico dell'understatement ad ogni costo, Volpi approda alla Lega tanti anni fa, dopo aver imparato la politica nelle file della Democrazia cristiana della Franciacorta. Mediatore nato, cresciuto e pasciuto. preciso fino alla maniacalità, talent scout naturale, è stato lui a far muovere i primi passi nel Sud alla Lega. Nella scorsa legislatura in Senato si è 'smazzato' le riforme costituzionali, sempre con un filo diretto aperto con Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini. E sempre un passo indietro rispetto al 'Capo'.
All'inizio di questa legislatura viene eletto segretario di presidenza alla Camera, e la sua stanza a Montecitorio diventa una piccola 'scuola' di Parlamento per i tanti nuovi giovani deputati approdati per la prima volta nelle liste della Lega. Una volta passato al governo, il posto di segretario di presidenza va ad Anna Rita Tateo, sua fedelissima approdata alla Lega dalla Puglia proprio tramite Volpi.
E' stato Volpi a proporre al 'capo' Valentino Grant per la Cassa Depositi e prestiti, Stefano Besseghini alla presidenza di ARERA ed Andrea Mentasti al Cda di Ferrovie. Ora si occupa delle nomine nel Settore energia, dove si aspetta solo la chiusura della partita del Gse. Sempre un passo indietro a Giorgetti, che gli affida soprattutto le missioni 'bipartisan' e le trattative complicate. Perchè "il Volpi c'è".
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