UN CERVELLO SUL LASTRICO - ALTRO CHE DISASTRO ECONOMICO, LUIGI MARTINELLI HA FATTO IRRUZIONE ARMATO ALL’AGENZIA DELL’ENTRATE PER UN DEBITO CON IL FISCO DI MILLE EURO! - E DATO CHE IL DISGRAZIATO DICE DI ESSERE STATO “TRATTATO MALE” DAL FISCO HA PENSATO BENE DI PRENDERE IN OSTAGGIO UNA DOZZINA DI PERSONE COME IN UN “POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI” - E RIGOR MONTIS ERA PURE DISPOSTO A PARLARE CON LUI…

Da "la Stampa"

Un debito di mille euro per delle cartelle esattoriali, forse in parte anche già condonate. È questo che ha scatenato la follia del piccolo imprenditore, Luigi Martinelli, che ha fatto irruzione ieri con un fucile, 2 pistole e un coltello, negli uffici dell'Agenzia delle entrate di Romano di Lombardia in provincia di Bergamo, tenendo per ore in ostaggio un dipendente e sparando un colpo a scopo intimidatorio.

L'uomo, che ora rischia 8 anni di carcere, si era rivolto due volte all'agenzia per spiegare i suoi problemi, ma, ha raccontato agli investigatori nella notte, era sempre stato «trattato in malo modo. Se fossi venuto prima a parlare con voi - ha detto ai carabinieri - forse, tutto questo non l'avrei fatto». «Non si tratta, come si vede, di una somma enorme - ha commentato il procuratore aggiunto di Bergamo, Massimo Meroni - ma non si sa mai che cosa può avvenire nella mente di una persona».

Martinelli, durante il suo raid, ha anche chiesto di parlare col presidente del Consiglio, Mario Monti, che si era detto disponibile a contattarlo telefonicamente. «Ho visto che era molto arrabbiato, ma ho capito che era una persona normale, e ho puntato tutto sull'umanità», ha spiegato il vice brigadiere dei carabinieri, Roberto Lorini che è riuscito a convincere il sequestratore ad arrendersi.

«Abbiamo parlato della vita quotidiana delle nostre famiglie, dei nostri figli, ho capito che era una persona semplice e gli ho anche parlato in dialetto bresciano. Gli ho fatto capire che siamo tutti umani e che non valeva la pena di prendersela con noi. Gli ho anche detto che io, lui e l'ostaggio eravamo tre amici e lo saremmo rimasti per sempre». Dopo l'arresto è stato accompagnato alla Stazione dei carabinieri. Chi era con lui lo descrive «molto tranquillo, rassegnato, e consapevole di ciò che aveva fatto».

Poi è stato trasferito nel carcere di Bergamo con l'accusa di sequestro di persona. Gli uffici dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia intanto hanno aperto regolarmente alle 8.30 di questa mattina. Quasi tutti i dipendenti sono al lavoro: unico assente giustificato, Carmine Mormandi, l'impiegato rimasto per ore nelle mani del sequestratore. «Non so perché se l'è presa con me - racconta - diceva "tu non mi piaci, mi sei antipatico". Ho davvero avuto paura che in un eccesso d'ira mi sparasse. Ho pregato tanto».

 

 

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