IL M5S “PUNTA” BERLUSCONI E IL PD RESTA INTERDETTO: CHE FARE CON L’ALLEATO DI GOVERNO?

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Jacopo Iacoboni per La Stampa

«Berlusconi era ed è ineleggibile», accettarne l'elezione nel 1994 - fu possibile con una «finzione giuridica». L'ineleggibilità del Cavaliere? «Nel suo caso, la prevede il codice». Chi pronunciava queste due frasi, alla festa dell'Unità di Bologna del 2000 e, l'anno dopo, il 5 febbraio del 2001? Non un grillino, non un estremista. Lo diceva Massimo D'Alema.

Naturalmente il tema torna adesso attualissimo, ma dopo taluni cambi di idea D'Alema (e con lui il Pd) pare tornato sulla posizione classica: e cioè che Berlusconi è sempre stato dichiarato eleggibile, fin dal 1994, dunque cambiare idea un'altra volta ancora, dopo vent'anni, sarebbe improbabile persino giuridicamente. La «finzione giuridica» per aggirare la legge del 1957 fu considerare titolare della concessione non il proprietario (Berlusconi) ma il presidente di Fininvest (Confalonieri). Sylos Labini commentò: «Un miserabile cavillo».

La sentenza sul caso Ruby non c'entra, ma politicamente rende ancora più grave l'imbarazzo dei dirigenti del Pd davanti alla sofferenza di tantissimi militanti che assolutamente non volevano l'alleanza col Cavaliere, e a maggior ragione la patiscono adesso - vedendosi alleati con un condannato per concussione, esercitata quand'era premier. «Per noi è un disastro se ora il Movimento cinque stelle inizia una battaglia su questo, ma non farmelo dire in pubblico», sussurra il segretario di un'importante sezione romana. E il M5S, ovviamente, già lo chiede.

Dice il portavoce al Senato, Nicola Morra, «il 9 luglio metteremo subito in calendario in Giunta la richiesta di ineleggibilità». Alessandro Di Battista in diretta tv da piazza Montecitorio si chiede «non capisco come il Pd possa non fare una battaglia su questo». Ma è, assai presumibilmente, quello che (non) farà.

È come se da una parte ci fossero i Boccia e gli Speranza («se fin qui Berlusconi è stato giudicato eleggibile, non vedo cosa possa essere cambiato rispetto alla norma esistente»), e dall'altra un popolo che ieri vedeva sancito ciò che ha sempre pensato: che Berlusconi è il Drago che divora le ragazze, il Caimano (lo diceva Nanni Moretti, non Grillo). Le sezioni sono molto agitate (uno che le conosce bene, Matteo Orfini, lo sa bene).

Micromega spinge con un appello e in pochi giorni raccoglie 250mila firme. L'antica anima di Libertà e Giustizia frigge. Eppure i parlamentari Pd decisi a impugnare politicamente l'ineleggibilità - per quanto sia difficile giuridicamente - non stanno neanche sulle dita di una mano. C'è Civati, c'è Felice Casson, che su questo è assai duro. Massimo Mucchetti ha detto «considerare eleggibile Berlusconi e ineleggibile Confalonieri è un paradosso che va superato». Ma già una Bindi è su una posizione soft, chiedere a Berlusconi di «fare un passo indietro».

In Giunta i ricorsi si esaminano per regione (Berlusconi è eletto in Molise), e le regioni verranno divise in ordine alfabetico, mentre i commissari per anzianità. Dunque l'accoppiata tra il senatore e la regione di cui dovrà occuparsi sarà del tutto casuale. Pensate se a curare il casoCavaliere fosse il cinque stelle Giarrusso.

 

BEPPEGRILLO SILVIO BERLUSCONI MASSIMO DALEMA