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(ANSA) L'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, è stato interrogato ieri in aula del tribunale dove è in corso il processo a suo carico sul presunto finanziamento libico alla sua campagna elettorale del 2007.
In particolare, l'accusa gli ha rivolto una domanda precisa sul contenuto del suo incontro con l'allora leader di Tripoli, Muammar Gheddafi, in Libia alla fine del 2005, un incontro nel quale gli inquirenti ipotizzano che sia stato stipulato il "patto di corruzione" fra i due. Sarkozy, 69 anni, ha detto di sentirsi "infangato nel rispondere a domande del genere". "E' vero che a un certo punto, sotto la tenda, lei ha tirato fuori una richiesta di finanziamento?" ha chiesto a Sarkozy la presidente del tribunale, Nathalie Gavarino.
Sul banco degli imputati, l'ex presidente - che rischia 10 anni di carcere - ha atteso qualche secondo in silenzio, poi ha risposto: "Signora, per me è doloroso rispondere a una domanda del genere". L'ex capo dello stato francese aveva appena descritto, su richiesta dei giudici e in tutti i dettagli, la sua visita a Tripoli dell'ottobre 2005, quando era ministro dell'Interno. Secondo l'accusa, in quel momento prese forma il "patto di corruzione" con il colonnello libico, affinché quest'ultimo sostenesse finanziariamente la sua campagna per le presidenziali del 2007.
"Quindi - ha risposto irritato Sarkozy - io vado per la prima volta in vita mia in Libia, e per la prima volta in vita mia mi trovo di fronte a Muammar Gheddafi. Il quale parla solo arabo e i nostri interpreti non ci lasciano neppure un secondo". Precisando che l'interprete era un fedele di Jacques Chirac, in quel momento presidente della Repubblica, con il quale "le tensioni in quel momento erano al massimo". "E io, attraverso l'interprete di Chirac, vado a chiedere soldi per la mia campagna elettorale? E' roba da diventare pazzi per quanto è grottesca".
muammar gheddafi nicolas sarkozy
"Signora presidente - ha continuato Sarkozy - le chiedo di credermi, per me è un dolore. Le dico soltanto: capisco le sue domande, ma rispondere a domande del genere è qualcosa che mi infanga".
Dall'inizio del processo, Sarkozy e i suoi avvocati ripetono che non c'è "nulla" nelle accuse contro di lui: "C'è un abbozzo di elemento concreto, qualcosa per cui io mi debba continuamente giustificare?", ha insistito ieri l'ex presidente, che al primo giorno di udienze ha affermato rivolto ai giudici: "Voi non troverete mai un centesimo libico nella mia campagna elettorale". Si prevede che il processo durerà 3 mesi, fino al 10 aprile.
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