DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
Paolo Mastrolilli per “la Repubblica” - Estratti
La galassia globale degli amici di Putin sta rialzando la testa. A partire proprio dagli Stati Uniti, dove la conferenza dell’organizzazione conservatrice CPAC che si apre oggi a Washington, oltre ad essere un appuntamento per lanciare il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, è anche un raduno dei più espliciti sostenitori di Mosca, o dei più contrari agli aiuti per l’Ucraina.
Non è un caso, perché secondo uno studio pubblicato dal Pew Research Center nel luglio 2023, le simpatie per la Russia coincidono spesso con gli orientamenti più conservatori anche in Europa, mentre nel Sud globale prevalgono gli interessi economici o i residui ideologici della Guerra Fredda. Anche una folta delegazione italiana parteciperà all’evento della Conservative Political Action Conference, nonostante la premier Meloni abbia preso una ferma posizione atlantista e appoggi l’Ucraina. Del resto il Pew mette il nostro paese al terzo posto fra i più putiniani d’Europa, dopo Grecia e Ungheria.
La conferenza della CPAC si intitola “Dove il globalismo va a morire”, un messaggio che parla da solo, fino a diventare quasi anti-americano nel suo sovranismo spinto. Si apre oggi con una sessione di cinque ore affidata a Steve Bannon, ex eminenza grigia dell’amministrazione Trump, condannato insieme al complice cinese Guo Wengui per una truffa sulla raccolta dei fondi per costruire il muro lungo il confine col Messico, e poi graziato da Donald.
giorgia meloni bacia santiago abascal 2
Ma la lista degli scettici verso l’Ucraina, contrari a proseguire gli aiuti, è molto lunga. La guidano l’ex candidato alla presidenza Vivek Ramaswamy e il senatore Vance, che chiedono apertamente di abbandonare Kiev. Poi ci sono Elise Stefanik, che come numero tre nella leadership della Camera ostacola l’approvazione del nuovo pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari, insieme ai colleghi Jim Jordan e Matt Gaetz. Ma ci sono anche l’artefice della Brexit Nigel Farage, Santiago Abascal di Vox e ovviamente Trump.
Lui chiuderà i lavori sabato, dopo aver minacciato di abbandonare la Nato e aver parlato della morte di Navalny senza neppure citare Putin. «È in pugno al capo del Cremlino per ragioni finanziarie », ha commentato l’ex Speaker della Camera Pelosi. Meloni aveva parlato alla conferenza CPAC in varie occasioni, tra il 2019 e il 2022, ma ora la evita per non urtare il presidente Biden.
In compenso a una riunione analoga organizzata dalla stessa organizzazione nel maggio scorso in Ungheria aveva partecipato Francesco Giubilei, allora consigliere del ministro Sangiuliano; l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo, marito di Marion Marechal Le Pen; e i leghisti Simone Billi e Guglielmo Picchi. Stavolta, secondo quanto ha rivelato il Foglio, ci saranno il deputato meloniano Antonio Giordano, Mauro Rotelli, Giovanni Cannata e Manlio Messina. Il filoputinismo però è un fenomeno globale. Rivela lo studio del Pew: «Oltre all’Ungheria, la metà o più dei cittadini non ha fiducia nel leader ucraino Zelensky in Grecia, Messico, Italia, Israele, Brasile e Argentina ».
MARION LE PEN MATTEO SALVINI VINCENZO SOFOVINCENZO SOFO CON MARION E MARINE LE PENGIORGIA MELONI E SANTIAGO ABASCAL AD ATREJU 2023giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida meloni cpacgiorgia meloni bacia santiago abascal atreju
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