DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
Il prima e il dopo. E sempre Benjamin Netanyahu in mezzo con i suoi 13 anni al potere sugli ultimi 15. I documenti diffusi ieri raccontano che il primo ministro era stato avvertito delle minacce, del fatto che «i nemici stavano aspettando di vedere quanto Israele si sarebbe indebolito da solo» per le proteste contro il piano giustizia antidemocratico del governo. O quanto si aprisse la possibilità «di un attacco inaspettato». Bibi si difende rispondendo che i dossier dell’intelligence militare non identificavano un’invasione di Hamas nel sud, com’è avvenuto il 7 ottobre.
TANK ISRAELIANI AMMASSATI VICINO AL VALICO DI RAFAH
Il premier […] si prepara alla possibile commissione che dovrà indagare le responsabilità per il disastro di strategia, responsabilità che non si è mai preso, a differenza dei vertici dell’esercito e dei servizi segreti. Un’inchiesta di Stato è quello che chiede Benny Gantz, il leader dell’opposizione entrato nel consiglio di guerra ristretto per l’emergenza: dopo l’ultimatum — il governo deve cambiare rotta o «me ne vado» l’8 giugno — l’ex generale sta alzando la pressione sull’avversario elettorale al di là degli appelli all’unità.
Netanyahu Benny Gantz Yoav Gallant
Il dopo è quel piano per la gestione della Striscia […]. Netanyahu continua a rinviare qualsiasi ipotesi […] così la comunità internazionale muove i primi passi sulla mappa dei 363 chilometri quadrati di cui i fondamentalisti hanno preso il controllo con le armi nel 2007, togliendolo al presidente Abu Mazen.
La Casa Bianca — scrive Politico — sta trattando con l’Unione europea perché gestisca il valico di Rafah verso l’Egitto, chiuso dopo l’inizio dell’incursione israeliana nella cittadina: Yoav Gallant, il ministro della Difesa, proclama che l’invasione si intensificherà.
PROTESTE CONTRO BENJAMIN NETANYAHU
Fino a 17 anni fa […] l’Eubam (di cui facevano parte anche i carabinieri italiani) controllava materiali e persone al passaggio dall’Egitto verso i territori palestinesi. Gli israeliani sarebbero disposti ad accettare una presenza dell’Autorità di Ramallah sul confine, ma in modo non ufficiale, anche per proteggere queste forze dagli attacchi di Hamas.
Dopo la decisione presa da 3 Paesi europei — Spagna, Irlanda e Norvegia — di riconoscere lo Stato palestinese, Netanyahu minaccia «conseguenze» e vuole punire Abu Mazen trattenendo i fondi che dovrebbe inviargli.
proteste contro netanyahu in israele 2
Il dopo è pure una soluzione agli scontri degli ultimi 230 giorni con l’Hezbollah libanese: le sirene sono risuonate tra le colline dell’Alta Galilea, almeno 30 razzi sono stati lanciati sui villaggi ormai evacuati, l’aviazione di Tsahal ha ucciso un comandante dei paramilitari sciiti sostenuti dall’Iran.
Netanyahu ha visitato gli ufficiali del Comando Nord e ha promesso di spingere Hezbollah lontano dal confine, gli americani continuano a cercare una soluzione diplomatica. […]
biden netanyahu 2BENJAMIN NETANYAHU - JAKE SULLIVANRAFAH - STRISCIA DI GAZA VALICO DI RAFAHtendopoli a rafah
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