SOLDI E APPALTI SUDAMERICANI - COME MAI L'EX MINISTRO DELL'ECONOMIA SACCODANNI VOLEVA FINANZIARE CON 11 MLN LO SVILUPPO DELL'AMERICA LATINA PER GLI APPALTI DELLE SOCIETA' ITALIANE?

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Mentre in sede europea montano la polemica e i dubbi sul decreto con cui, attraverso la rivalutazione del capitale di Bankitalia, il governo Letta ha fatto un bel regalo alle banche italiane, spunta un nuovo provvedimento con cui lo stesso esecutivo ha deciso di elargire denaro, questa volta liquido, a due banche estere poco conosciute.

Si tratta della Banca di sviluppo dei Caraibi (Cdb) e della Banca interamericana di sviluppo (Idb), dove l'Italia, partecipando a due aumenti di capitali, sta per iniettare risorse rispettivamente per 12,4 milioni di dollari, pari a 8,93 milioni di euro, e per 2,87 milioni di dollari, pari a 2,07 milioni di euro. Con la prima operazione, il Belpaese resterà al 5,73% di Cdb, mentre con la seconda salirà, insieme con la Spagna, dall'1,89% all'1,97% di Idb (Francia e Germania, ad esempio, resteranno ferme all'1,89 per cento).

In tutto, dunque, per l'Italia, un impegno da 11 milioni di euro. Una cifra abbastanza irrisoria, per carità, ma, a prescindere dall'ammontare del denaro elargito, non si capisce perché lo Stato italiano debba decidere di finanziare lo sviluppo dell'area dei Caraibi e dell'America Latina quando a fatica riesce a spingere la propria crescita economica.

Per comprendere meglio le ragioni, si può provare a dare uno sguardo al disegno di legge che contiene i due provvedimenti e che, dal titolo "Disposizioni concernenti partecipazione a Banche multilaterali di sviluppo", è stato presentato dall'ex ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni il 12 febbraio. In altri termini, due giorni prima che Enrico Letta salisse al Colle dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per dimettersi da premier.

Il disegno di legge, che mercoledì 12 marzo sarà al vaglio della commissione Affari esteri della Camera presieduta da Fabrizio Cicchitto, spiega che l'America Latina è una regione che, "per ragioni culturali e relazioni economiche, è di primaria importanza per la politica estera italiana".

Inoltre, si aggiunge, "la partecipazione al capitale delle banche di sviluppo rappresenta uno strumento per lo sviluppo economico globale. Non vanno peraltro sottovalutate le possibili ricadute sull'economia italiana, dovute sia all'effetto indiretto di stimolo al commercio mondiale, sia a quello diretto attraverso la possibilità, per le imprese nazionali, di partecipare alle gare d'appalto finanziate con i prestiti di queste istituzioni".

Ecco che ora, dopo questa spiegazione, il quadro diventa decisamente più chiaro: se uno degli Stati soci partecipa alla ricapitalizzazione di queste banche multilaterali di sviluppo, allora questi stessi istituti di credito avranno più soldi per finanziare le gare di appalto in queste aree del Sud America a cui parteciperanno le società situate nei paesi azionisti. Non fa una piega.

 

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