“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Franco Bechis per “Libero Quotidiano”
intervento di augusto minzolini
Dopo l'ultima riunione dei capigruppo di palazzo Madama perfino una politica navigata come Anna Finocchiaro ha sgranato gli occhi, non capendo perché. Quasi tutti si attendevano un richiamo del presidente del Senato, Piero Grasso, ad affrontare in aula prima della pausa estiva la richiesta di arresto del senatore calabrese di Gal, Antonio Caridi, che la procura di Reggio Calabria ha inviato a luglio. Di solito i tempi sono lunghi, ma in questo caso il reato contestato è grave: associazione di tipo mafioso.
Essendo stato Grasso procuratore nazionale antimafia, tutti si sarebbero attesi la richiesta di accelerazione e perfino una forzatura sulla calendarizzazione del voto prima delle ferie. E invece il presidente del Senato, stupendo tutti, aveva una sola richiesta urgente, urgentissima: la decadenza di Augusto Minzolini, senatore di Forza Italia ed ex direttore del Tg1, in base alla legge Severino per la condanna a 2 anni e sei mesi ricevuta per la storia delle note spese Rai. Vicenda conosciuta, ma che ha diviso non poco la giunta per le autorizzazioni a procedere di palazzo Madama.
piero grasso con moglie inaugurazione anno scolastico 2013
Perfino la relatrice del Pd, un ex magistrato come Doris Lo Moro, ha elencato nelle sue 22 pagine le numerose perplessità. Pur sostenendo che il Senato non può fare il processo al processo, ha raccontato tutte le anomalie di quella vicenda. Una assoluzione piena in primo grado, poi un processo di appello che praticamente non viene nemmeno fatto, scegliendo di leggere solo in maniera diametralmente opposta carte e testimonianze del primo grado senza rinnovare il dibattimento.
maria giovanna maglie e augusto minzolini
Un pm che pure in questo processo-non processo, chiede una condanna a due anni, che non avrebbe fatto scattare la Severino. Minzolini che nel frattempo restituisce alla Rai tutti i rimborsi spesa ricevuti contestati, ma il gesto inconsueto non gli vale nemmeno come attenuante (il presunto danno non c'è più). Il collegio giudicante che lo condanna a una pena più alta di quella chiesta dell' accusa: 2 anni e 6 mesi, facendo così scattare la legge Severino.
E la scoperta che uno dei giudici di quel collegio era Giannicola Sinisi, ex senatore dell'Ulivo, ed ex sottosegretario nei governi di Romano Prodi e Massimo D' Alema: un avversario politico di Minzolini, che non ha sentito il dovere morale di astenersi e chiedere di essere sostituito. Di fronte a tanti dubbi, perché tanta determinazione di Grasso nel volere cacciare dal Senato il giornalista azzurro?
Risposta semplice, che la Finocchiaro non conosceva: Minzo ha denunciato il presidente dell'assemblea di palazzo Madama alla Corte europea per avere compresso i diritti delle minoranze durante la discussione sulla riforma costituzionale. La denuncia è stata archiviata, ma Grasso se l'è legata al dito...
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