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PIOVE TROPPO? SINDACO INDAGATO – QUELLO DI LIVORNO, NOGARIN, ACCUSATO DI CONCORSO IN OMICIDIO COLPOSO: EN PLEIN DEI PRIMI CITTADINI GRILLINI, TUTTI SOTTO INCHIESTA – CONVOCATO IN PROCURA PER L’ALLUVIONE DEL SETTEMBRE SCORSO, MORIRONO 9 PERSONE. POLEMICHE SUL MANCATO ALLARME 

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Maria Vittoria Giannotti per La Stampa 

 

filippo nogarin

Concorso in omicidio colposo plurimo: è questa l' ipotesi di reato con cui il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, è finito nel registro degli indagati nell' ambito della maxi-inchiesta aperta dalla Procura di Livorno all' indomani dell' alluvione che, lo scorso settembre, colpì la città toscana.

 

LIVORNO 7

Nella notte tra il 9 e il 10 un' ondata di fango travolse strade e abitazioni, provocando la morte di nove persone: una di queste perse la vita in un incidente stradale e questo è l' unico decesso rimasto fuori dal fascicolo che vede ora coinvolto il sindaco. A dare l' annuncio della svolta nell' indagine è stato lo stesso primo cittadino, in un post pubblicato nella tarda serata di ieri sul suo profilo Facebook istituzionale, dopo una giornata difficile: ieri mattina, infatti, Nogarin è stato convocato in Procura per essere interrogato. Per tutta la mattina ha risposto alle domande dei magistrati, poi è uscito da una porta secondaria, insieme al suo avvocato.

NUBIFRAGIO LIVORNO

 

«Non sono stupito per questa indagine - ha scritto Nogarin su Facebook dopo che per un pomeriggio intero le voci sul coinvolgimento nell' inchiesta aveva cominciato a circolare in città - visto che in quanto sindaco sono il diretto responsabile della Protezione civile comunale. Io so di aver operato nel massimo rispetto delle leggi e delle procedure, ma è chiaro che davanti alla morte di otto persone gli investigatori debbano approfondire ogni dettaglio ed esaminare la condotta di ciascuno degli attori in campo quella notte e non soltanto. L' ipotesi di accusa è molto pesante, sarei un irresponsabile e un pazzo se la sottovalutassi».

LIVORNO - CONTESTAZIONE A NOGARIN

 

L' interrogatorio, davanti al procuratore capo Ettore Squillace Greco, e ai tre sostituti, Antonella Tenerani, Giuseppe Rizzo e Sabrina Carmazzi, è durato cinque ore. «Ho fornito agli inquirenti tutte le risposte e le spiegazioni - ha spiegato Nogarin - e sono a completa disposizione dei magistrati per chiarire loro, anche nei prossimi giorni, ogni eventuale dubbio. Questo è un momento per me molto difficile, sia come sindaco che come uomo. Ma voglio rassicurare i miei concittadini: continuerò a lavorare con il massimo impegno e dedizione anche nei prossimi mesi per portare a compimento quel percorso di miglioramento della città di Livorno, che abbiamo cominciato ormai 3 anni e mezzo fa».

 

LIVORNO

La pioggia che si abbatté sulla città quella notte di settembre, fu un evento sicuramente di portata eccezionale. Ma all' indomani della devastazione, quando si cominciarono a contare i danni e i morti, ebbero inizio le polemiche. Sulla mancata messa in sicurezza del territorio, in primis. Su quelle opere pubbliche mai realizzate e che, in alcune zone, avrebbero potuto contenere i danni. Ma anche, e soprattutto, sulla prevenzione e sul mancato allarme. Alla vigilia dell' evento, la Regione aveva infatti diramato l' allerta arancione - non quindi, quella rossa, di massimo grado - e il sindaco di Livorno non aveva ritenuto opportuno avvertire la cittadinanza.

 

LIVORNO 9

Non è la prima volta che un sindaco viene chiamato a rispondere in prima persona delle drammatiche conseguenze di un' alluvione: nel novembre del 2016 l' ex sindaca di Genova Marta Vincenzi ha subito una pesante condanna (cinque anni) per l' alluvione che il 4 novembre del 2011 provocò la morte di quattro donne e due bambine. A essere condannati con lei, anche l' ex assessore alla Protezione Civile e il direttore dell' Area sicura. Secondo i giudici, l' evento era stato sottovalutato e gli amministratori si erano fatti trovare impreparati all' emergenza.