DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Oriana Liso per “la Repubblica”
Per galateo istituzionale si sono incontrati a casa del sindaco uscente. Un’ora abbondante, per parlarsi per la prima volta da soli, dopo gli abbracci sul palco di domenica sera. Giuliano Pisapia e Beppe Sala hanno fatto il primo passo: dirsi, chiaramente, che per vincere a giugno bisognerà superare le divisioni di questi mesi e lavorare assieme.
Soprattutto adesso, che il campo degli avversari è quasi completo: a Patrizia Bedori dei 5 Stelle e Corrado Passera di Italia Unica si aggiunge l’uomo del centrodestra Stefano Parisi. Manca ancora il candidato della sinistra radicale, quello che — se Sala e Pisapia non riuscissero nel loro obiettivo — potrebbe portare via voti.
«L’obiettivo comune — lo dice lo stesso Pisapia, a fine incontro — è quello di proseguire l’esperienza di governo della coalizione che ha portato la città a fare passi avanti riconosciuti a livello nazionale e internazionale». Per farlo, però, è necessario chiarire chi ha vinto: con quel 57 per cento di voti andati agli altri candidati delle primarie, Sala deve fare i conti. Per questo, aggiunge Pisapia, «è assolutamente necessario puntare su una coalizione ampia e plurale che sostenga unitariamente il candidato scelto domenica dagli elettori».
Come farlo? La prima ipotesi, adesso ancora in bozza, è quella di una lista di sinistra a sostegno di Sala, che raccolga il movimento dei comitati “arancioni”, la sinistra dem e — se vorrà farne parte — Sel: il candidato incontrerà i vendoliani la prossima settimana, da parte loro c’è ancora molta diffidenza. Ecco perché Pisapia avrà il ruolo chiave, «di accompagnare e sostenere con convinzione questo percorso — assicura il sindaco — per impedire che la città ritorni a un passato già bocciato dai milanesi».
Un passato che adesso ha un nome, quello di Parisi, che ha ricoperto a Palazzo Marino lo stesso ruolo di Sala, in anni diversi. «Lo conosco, sarà un concorrente non facile e per questo dobbiamo intensificare gli sforzi — ammette Sala — ma è difficile accettare che una candidatura sia decisa da uno strascico di berlusconismo». Anche questo preoccupa: «In questa campagna elettorale tutte le tv di Berlusconi saranno a disposizione per fare un battage televisivo molto pericoloso», ammonisce Sala, memore delle polemiche che già l’hanno visto protagonista.
Un passo alla volta, come ripetono gli strateghi di Sala. Ma l’accelerata sarà necessaria, per compattare il centrosinistra e capire interessi e margini della lista a suo sostegno. Entrambi, Sala e Pisapia, si giocano tanto a giugno (l’elezione il primo, l’eredità politica il secondo) e quindi non possono dividersi. Anche per questo Sala è molto deciso: «Si sta confermando quello che Giuliano ha sempre detto: primarie combattute e dal giorno dopo tutti assieme. Si tratta di trovare la formula, ma sono convinto che non avremo problemi».
Parlerà con Francesca Balzani (a lei si pensa come primo nome della lista di sinistra), l’ha già fatto con Pierfrancesco Majorino. Avrà bisogno del loro aiuto per convincere i loro elettori: «Ho fatto da parafulmine per il mondo della sinistra e continuo a farlo, sono una persona integra e incorruttibile », è il messaggio che lancia.
Sa già, però, che si continuerà a sostenere la sua presunta incapacità di tenere assieme il centrosinistra (del resto, lo stesso Pisapia l’aveva detto). «Vedremo — taglia corto Sala — . Io sono convinto che ce la sinistra sarà con me. Giuliano ha fatto un passo, noi ne faremo un altro».
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