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Fabrizio Goria per “la Stampa”
Bandi deserti, poca chiarezza sulle tempistiche, ancora meno sugli obiettivi del 2022. Il Pnrr digitale, affidato al dicastero per la Transizione guidato da Vittorio Colao, parte in salita. La prima gara della "Strategia per la banda ultralarga", dedicata alle isole minori, è andata a vuoto. Ma non è la sola. Anche il bando "Maas4Italy - Mobility as a Service", che deve ridisegnare la mobilità in senso sostenibile e digitale, non ha trovato soggetti interessati e ora è stato nuovamente pubblicato (domani la nuova scadenza).
E dire che la prima missione del Pnrr, ovvero "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura", può contare su 49,86 miliardi di euro, - di cui 40,32 miliardi dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza e 8,74 miliardi dal Fondo del governo -, che però sono al momento fermi. Manca, come spiegano fonti governative dietro richiesta di anonimato, la «corretta comunicazione fra enti centrali e locali».
VITTORIO COLAO FRANCO GABRIELLI
In altre parole, i Comuni sanno che riceveranno le risorse, ma ancora non è chiaro come le potranno usare. Ancora più complicato e farraginoso, invece, è l'investimento sul "Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione".
È stato sottoscritto l'accordo tra ministero della Salute e il dipartimento della Transizione digitale per disciplinare i rapporti giuridici tra le parti per la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico, in particolare in merito alla «creazione di una repository centrale, di servizi e interfaccia user-friendly, completamento della digitalizzazione documentale» e quello relativo all'adozione e utilizzo del "Fascicolo sanitario elettronico da parte delle Regioni".
Tradotto: già ora si dovrebbe accedere al proprio fascicolo sanitario indipendentemente dalla regione di provenienza. Peccato, per esempio, che non sia ancora semplice la comunicazione fra regioni sul fronte vaccini. Sono dodici i bandi attesi entro fine 2023, ma ancora non sono chiare le tempistiche. Oltre alla banda larga, c'è il fronte dei piccoli Comuni. I quali ancora chiedono, come rimarcato dall'Unione nazionale comunità ed enti montani, di essere coinvolti nella transizione digitale. Cosa che, secondo Marco Bussone, numero uno dell'Uncem, ancora non è successa.
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