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Maurizio Molinari per "La Stampa"
Torna la paura dell'Italia sui mercati: ad una settimana dal voto rapporti bancari, scelte degli investitori e commenti degli analisi descrivono il timore che, come titola la tv economica Cnbc, «le elezioni facciano ancor più deragliare l'Italia».
A dispetto del floor di Wall Street chiuso per il «President's Day» le fibrillazioni sono martellanti. «Le elezioni italiane comportano un rischio significativo» osserva uno studio di Credit Suisse secondo il quale «la rimonta nei sondaggi del partito del miliardario Silvio Berlusconi e la crescita del voto di protesta hanno creato un'atmosfera di incertezza». La previsione di Credit Suisse è che «un accordo fra la coalizione di Pierluigi Bersani e quella di Mario Monti» ha la maggiore possibilità di avverarsi ma «solo dopo lunghe e difficili consultazioni che possono scuotere i già instabili mercati di azioni e obbligazioni italiane».
Il timore che l'Italia possa innescare una nuova fase di instabilità nell'Eurozona è tale che le analisi finanziarie si soffermano in profondità sulla campagna in corso. «Se il partito di Beppe Grillo andrà molto bene potrebbe influenzare l'intero risultato - osserva Peter Ceretti, dell'Eurasia Group di New York portando via voti a tutti con il risultato di complicare l'intesa sulla maggioranza al Senato fra Bersani e Monti». Mediobanca Securities con un report da Londra sostiene, spiega Antonio Guglielmi, che «una coalizione debole fra Bersani e Monti dovrebbe essere allargata ad altri, si indebolirebbe ancor più, e lo scenario più probabile sarebbero nuove elezioni» con il risultato di «far aumentare l'incertezza».
E' proprio l'«incertezza» a prevalere in un documento diffuso da Morgan Stanley dove si guarda anche oltre la creazione del nuovo governo: «In una prospettiva di medio termine la questione più importante resta il dubbio sulla capacità dell'Italia di tornare a crescere in maniera sostenuta» perché «la malattia su cui gli investitori si focalizzano» è la stagnazione del Pil, ora di segno negativo. Sono tali preoccupazioni a spiegare perché per gli operatori «la cosa migliore da fare in questo momento sui mercati è essere cauti sull'Italia» dice David Thebault, del trading di Global Equities, mettendosi al ribasso sull'azionario italiano oppure prevedendo un aumento dello spread con i titoli tedeschi.
La possibilità di un aumento del tasso di interesse sulle emissioni di bond italiani - ora al 4,5 per cento, uno dei livelli più bassi degli ultimi 24 mesi - è avvalorata da Alessandro Tentori, capo dei «Global Rates» di Citi, secondo il quale «se l'Italia entrerà in un limbo politico lo spread potrebbe aumentare in ragione dell'assenza di una chiara leadership politica, che in Spagna invece c'è». «Non è questo il momento di investire in titoli italiani o spagnoli» sottolinea Robin Marshall, analista di Smith and Williamson Securities, che aggiunge un'altra previsione: «Se l'instabilità nel dopo-voto in Italia sarà pronunciata innescherà una vendita massiccia di euro».
Howard Jones di Rmg Wealth Management prevede che la moneta unica «potrebbe scivolare, per effetto combinato di Italia e Spagna, dall'attuale 1,33 rispetto al dollaro fino a quota 1,28 e 1,25». La sintesi di Manish Singh, che gestisce a Londra il fondo di investimenti Crossridge Capital, mette in rilievo l'«ansia sempre più diffusa sui mercati europei a causa delle elezioni italiane» che il settimanale finanziario Barron's riassume con il titolo «Berlusconi's Cloud Over Italia» - L'ombra di Berlusconi sull'Italia - spiegando come «sebbene l'ex premier abbia poche possibilità di tornare al potere» potrebbe raccogliere una messe di voti da obbligare «a nuove elezioni», con il risultato di «infliggere un duro colpo agli investitori».
E' tale scenario che porta ambienti vicini al ministero del Tesoro Usa a temere che i mercati possano reagire al voto italiano mettendo alla prova l'impegno del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi a «fare tutto il necessario» per difendere i Paesi più deboli dell'Eurozona.
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