DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Alessandro Oppes per "la Repubblica"
Temuto, annunciato, il terremoto politico- giudiziario piomba sul Partito Popolare di Mariano Rajoy e rischia di travolgere il governo conservatore spagnolo con largo anticipo sulla fine della legislatura.
Dopo dieci anni di indagini, si conclude con una raffica di pesantissime condanne il processo per il " Caso Gürtel", il più grave scandalo politico scoppiato in Spagna dal ritorno alla democrazia.
Una vicenda torbida di mazzette, regalìe, riciclaggio, conti milionari in banche svizzere, ricchi appalti pubblici concessi a cambio di finanziamenti illeciti.
Su 37 persone sedute sul banco degli imputati, 29 sono state condannate dai giudici della Audiencia Nacional di Madrid.
Ma la parte della sentenza destinata con ogni probabilità a provocare le più gravi conseguenze politiche è quella in cui si riconosce come provata l' esistenza di una caja B, una contabilità in nero del Partito Popolare.
Per questo la formazione, in quanto persona giuridica, e l' ex ministra della Sanità, Ana Mato, vengono indicati come " beneficiari a titolo di lucro" di una parte dei fondi della trama di corruzione.
Il primo a reagire dal fronte dell' opposizione è il leader di Podemos, Pablo Iglesias, che parla del Pp come «partito delinquente » e propone al Psoe di presentare insieme una mozione parlamentare di censura che dovrebbe portare il segretario socialista Pedro Sánchez alla guida del governo.
Ma, a meno che i due gruppi di sinistra non accettino per questa operazione il sostegno di nazionalisti baschi e catalani, il destino dell' inquilino della Moncloa dipenderà soprattutto da Albert Rivera, il presidente di Ciudadanos ( da mesi in fortissima ascesa nei sondaggi), unico partito ad aver garantito finora la fragile sopravvivenza di un esecutivo di minoranza.
E Rivera, che ha subito definito la situazione «molto grave», minaccia di mettere fine in maniera anticipata al Rajoy-bis.
La trama Gürtel venne messa in piedi all' inizio del nuovo millennio da Francisco Correa ( un cognome che in italiano significa " cintura", proprio come " gürtel" in tedesco: da qui il nome attribuito al caso).
Correa, a cui è stata inflitta una pena di 51 anni di carcere, era un imprenditore vicinissimo a José Maria Aznar (fu testimone alle nozze della figlia Ana con Alejandro Agag).
Con le sue società, ottenne appalti a prezzi esorbitanti, fuori mercato, per l' organizzazione di eventi del Pp, soprattutto nelle regioni di Madrid e Valencia. A cambio, elargiva costosissimi regali.
Ma non solo. Faceva da intermediario per la concessione di contratti pubblici a grandi imprenditori che alimentavano la contabilità parallela del Pp. Operazioni d' intesa con l' allora tesoriere del partito, Luis Bárcenas (33 anni di carcere per lui), che intascava una parte del denaro sporco, tanto che dall' inchiesta è emerso che aveva nascosto 48 milioni di euro in banche svizzere.
Il giudice che avviò l' indagine, Baltasar Garzón, venne espulso per questo motivo dalla magistratura con una sentenza vergognosa. Era il periodo in cui Rajoy denunciava la " persecuzione" del Pp e mandava sms all' amico Bárcenas dicendogli « sii forte » .
Ora chissà che non abbia lui stesso bisogno di un simile conforto. In una prossima tranche, separata, del processo Gürtel, si parlerà di sobresueldos, le buste piene di denaro contante versate a lungo ai massimi dirigenti dei popolari.
Secondo Bárcenas, anche Rajoy le riceveva ogni mese.
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