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NOMINE DI RELAZIONE – RENZI, SEDICENTE NEMICO DEL “CAPITALISMO DI RELAZIONE”, MANDA ALL’ENIT EVELINA CHRISTILLIN, INTIMA DELLA FAMIGLIA AGNELLI E MOGLIE DI GALATERI, PRESIDENTE DELLE GENERALI – RIUSCIRÀ A SMONTARE UN CARROZZONE CHE HA SCONFITTO PERFINO PIER LUIGI CELLI?

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1.PROMOSSA PER GLI INSULTI AI CICCIONI INDONESIANI

Da “Libero Quotidiano

 

EVELINA CHRISTILLINEVELINA CHRISTILLIN

Scrive l’Ansa che «il governo punta sul modello Torino per rilanciare il turismo e sceglie Evelina Christillin, presidente del Teatro Stabile e del Museo Egizio, per guidare l’Enit». La “signora delle Olimpiadi”dovrà così promuovere il turismo italiano nel mondo. Speriamo però non vada in Indonesia. Ricordate? Da juventina definì il patron interista Eric Thohir «un piccoletto ciccione indonesiano». Così sì che si attirano turisti...

 

 

2. CHRISTILLIN: TORINO SVOLTO’, MOLLARE SAREBBE UMILIANTE

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

MUSEO EGIZIO DI TORINO - CHIAMPARINO CHRISTILLIN FASSINOMUSEO EGIZIO DI TORINO - CHIAMPARINO CHRISTILLIN FASSINO

All’improvviso sbatte la mano sul tavolo. «Nella vita mi sono sempre fatta un mazzo così». 
Anche la signora della collina nel suo piccolo, insomma, si arrabbia molto. «Sono nata bene e sposata altrettanto, lo so. Ma non posso passare il mio tempo a espiare la colpa di essere di buona famiglia». 


Arrivano i piemontesi. In mezz’ora di visita al Museo Egizio, Matteo Renzi incardina Piero Fassino al secondo mandato da sindaco, mandando un messaggio trasversale a Ignazio Marino della serie «si fa così». E subito dopo rende ufficiale la nomina di Evelina Christillin alla presidenza del redivivo Ente nazionale del turismo italiano, noto alle cronache come carrozzone di Stato da 20 milioni all’anno e scarsi benefici alla diffusione delle bellezze nostrane. 

evelina christillin annamaria tarantolaevelina christillin annamaria tarantola


La rianimazione viene affidata a una signora che è molte cose tutte insieme, amica della famiglia Agnelli, docente e manager dalle mille cariche. Avrà anche il terribile difetto di non essere nata povera, ma ovunque è andata ha lasciato buoni ricordi. A cominciare dall’organizzazione del Giochi olimpici invernali del 2006 a Torino. «Non furono solo rose. Ci sono state anche le spine del dopo, con l’abbandono degli impianti di montagna. Ma quell’evento ha cambiato la faccia e l’attitudine di una città. In meglio». 


Ha presente la faccia di Roma candidata alle Olimpiadi del 2024? 
«Se ti ritiri adesso diventa quasi una ammissione di colpa, come dire che noi italiani siamo tutti corrotti». 

EVELINA CHRISTILLIN CON AGNELLI EVELINA CHRISTILLIN CON AGNELLI


Lei andrebbe avanti? 
«Non farlo significa togliere ogni speranza alla città che ci rappresenta nel mondo. Da qualche parte si deve pur ricominciare». 


Con Mafia Capitale che incombe? 
«Dal letame magari nascono i fiori. Certo, tutte le istituzioni e la politica devono tirare dalla stessa parte». 


Una pia illusione? 
«Lo scopriremo presto. Ma sarebbe assurdo e umiliante non giocarsi la partita fino in fondo». 


Il rischio di spendere soldi per niente? 
«Se dovesse risultare chiaro che altre candidature sono più forti, nessuna vergogna a ritirarsi. La Svizzera lo ha fatto per tre volte di fila. Ma bisogna provarci. E su questo dobbiamo essere tutti d’accordo». 

GALATERI CHRISTILLINGALATERI CHRISTILLIN


Come si rilancia il turismo? 
«Non ho una ricetta in tasca. Ogni dieci anni mi invento un mestiere, ascoltando e imparando da chi ne sa più di me. Tra sei mesi potrò dire se una idea è buona o meno». 


Perché hanno scelto lei? 
«Credo di poter mettere a disposizione un’esperienza variegata e una rete di relazioni internazionali che possono venire utili. Ma per valorizzare l’Italia c’è molto più da fare in Italia che all’estero. In prevalenza siamo turismo e cultura. Dobbiamo esserne consapevoli». 


La sua è una nomina di sistema? 
«Immagino che se ne dicano anche di peggio. Ma non ho mai chiesto una poltrona. E spesso ho lavorato gratis, quasi dovessi scusarmi di essere al mondo. Forse a qualcuno degli addetti ai “livori” potrebbe venire il dubbio che se mi vengono a cercare è perché so lavorare, coinvolgendo le persone intorno a me». 

gabriele galateri evelina christillin01 lapgabriele galateri evelina christillin01 lap


Il Cda di Carige? 
«L’anno prossimo, quando scade, me ne vado».

 
La presidenza del Museo Egizio? 
«Quella se permette me la tengo. Ci ho messo l’anima, con buoni risultati. Faccio anche presente che ho usato i cinquantamila euro che mi spettavano per assumere due giovani egittologi. Con il Jobs act». 


All’Enit la pagheranno? 
«Credo sia previsto un compenso. Ma non ne sono certa. Non l’ho neanche chiesto». 


 

3. IL PREMIER CHIAMA CHRISTILLIN ALL’ENIT

Gian Maria De Francesco per “il Giornale

 

«Testa bassa ora e pancia a terra e lavorare: non servono i proclami». Le prime parole di Evelina Christillin come presidente dell'Enit, l'agenzia nazionale di promozione del turismo, probabilmente non passeranno alla storia. Molto più significativo, però, è il fatto che il premier Matteo Renzi abbia scelto «la Signora delle Olimpiadi di Torino 2006» come simbolo del rilancio di un ente che esce da un commissariamento.

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«Voglio ringraziare il presidente Christillin per il grande lavoro che ha fatto al Museo egizio», ha detto ieri il premier in visita nella capitale piemontese, anticipando la nomina di competenza del ministro Franceschini. La scelta, sebbene caduta su una manager competente e dinamica, ha anche una valenza «politica» perché rinsalda il legame tra Renzi e Casa Agnelli.

 

Christillin, infatti, oltre a essere moglie di Gabriele Galateri di Genola (presidente di Generali ed ex ad di Ifi, Ifil e Fiat), è cresciuta nell'orbita del Lingotto. Amica di famiglia dell'Avvocato, fu Gianni Agnelli in persona a volerla alla guida dell'organizzazione delle Olimpiadi torinesi del 2006.

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La nomina di ieri rinsalda la «corrispondenza d'amorosi sensi» tra Palazzo Chigi e Fiat-Chrysler che vede Matteo Renzi e Sergio Marchionne scambiarsi spesso reciproche attestazioni di stima. Nel momento in cui, con la designazione dell'esperto banchiere Claudio Costamagna alla guida di Cdp, il premier riapre la stagione dello Stato imprenditore, questa designazione può tranquillizzare l'establishment industriale (parlare di «salotto buono» non ha più molto senso, visto che Fca ha sede all'estero e Pirelli tra un po' parlerà cinese).

 

Al di là delle controverse interpretazioni di Torino 2006, a Christillin bisogna ascrivere il merito del rilancio del Museo egizio che l'anno scorso ha registrato il record di visitatori. All'Enit, però, serviranno miracoli.

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