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Alessandro Barbera per “la Stampa”
Sarà un Giubileo francescano, in tutti i sensi. Il consiglio dei ministri non ha stanziato un solo euro di risorse aggiuntive per la gestione dell' evento. Il 4 agosto il Tesoro ha sbloccato 50 milioni, e per ora dovranno bastare. Ogni altra decisione è rimandata ad un «tavolo tecnico» che si riunirà la prossima settimana. Che questo sarebbe stato l' esito, al Campidoglio lo sapevano già: il vicesindaco Marco Causi - vero e unico commissario di Renzi chez Marino - ne aveva discusso a lungo con il sottosegretario di Palazzo Chigi Claudio De Vincenti.
In due riunioni di giunta il Campidoglio ha messo a punto un piano di 131 interventi da 400 milioni di euro. Ma la prima preoccupazione di Causi - che ora è anche assessore al Bilancio - è di avere anzitutto i fondi per la gestione corrente dell' evento. Soldi per pagare i turni straordinari di call center, vigili, netturbini, autisti degli autobus. Il Tesoro ha già preso l' impegno di mettere a disposizione altri 30 milioni di euro, ma si tratta - come i 50 già stanziati - dei fondi della gestione commissariale del Comune di Roma. Insomma, a prima vista i costi del Giubileo sono tutti caricati sulle deboli spalle dell' amministrazione Marino.
In realtà sono soldi di tutti i contribuenti, poiché quella gestione è finanziata dallo Stato per chiudere le voragini nei conti di Roma sin dal 2008. «Non è il momento delle grandi opere, ma della manutenzione», ammette Causi. Non è vero che Marino non avrà poteri speciali; il governo gli ha concesso quelli previsti dalla legge su Roma Capitale. Ma è vero che il «piano integrato per il Giubileo» - ovvero la lista delle cose che il sindaco potrà fare in deroga alle procedure ordinarie - altro non è che una lunga lista di microinterventi: sistemazione dei marciapiedi più importanti, manutenzione delle strade, nuove pedonalizzazioni, costruzione di una ventina di piste ciclabili. E poi aree verdi, cestini per la spazzatura, sistemazione di semafori e telecamere.
Roma si è rassegnata ad accogliere i pellegrini solo ripulita, ma in ogni caso 80 milioni non saranno sufficienti a gestire al meglio un evento che si prolungherà fino a novembre 2016. Dei 50 milioni stanziati, il Campidoglio ne ha già impegnati 38 per una prima serie di cantieri che partiranno entro la fine di settembre.
Benché Renzi sia sconfortato da Marino e dalla sua gestione della città, sa bene che un eventuale insuccesso si abbatterebbe anzitutto su di lui e sul governo. Per questo sta facendo pressione sul Tesoro perché apra il portafoglio e conceda al sindaco e al suo vice altri fondi straordinari, in ogni caso una frazione del miliardo e 750 milioni concessi a Rutelli nel 2008.
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