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ALLA RUSSIA NON FREGA UNA MAZZA DI MORIRE PER L’IRAN – DA MOSCA TRAPELANO VOCI SU UN INCONTRO DI PUTIN CON I VERTICI DELLA DIFESA, DEL GOVERNO E DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA. I TEMI SUL TAVOLO: SALVAGUARDARE IL RAPPORTO CON TRUMP, POI CON GLI ISRAELIANI E SOLO ALLA FINE CON GLI AMICI DI TEHERAN – “AXIOS” HA LANCIATO LA NOTIZIA CHE “MAD VLAD” SAREBBE ALLINEATO CON GLI AMERICANI NELL’IMPEDIRE AGLI IRANIANI DI ARRICCHIRE URANIO, UNA QUESTIONE CHE RAPPRESENTA L’OSTACOLO PRINCIPALE ALL’INTESA SUL NUCLEARE DI TEHERAN…

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Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il "Corriere della Sera"

 

vladimir putin ali khamenei

La Russia non ha alcuna intenzione di morire per l’Iran. Poco importa se utile alleato o meno, oggi le priorità sono altre. Nei giorni scorsi, alcuni media liberali ai quali viene ancora concessa qualche rara licenza di deviazione dalla linea, hanno pubblicato un retroscena sulla riunione convocata d’urgenza al Cremlino dopo il primo attacco israeliano a Teheran, nella notte del 13 giugno. Presenti al tavolo i vertici della Difesa, del governo e del Consiglio di sicurezza, oltre al padrone di casa.

 

Per una volta, in un consesso di solito abbastanza litigioso, dove spesso vengono espresse opinioni abbastanza divergenti tra loro in attesa che Vladimir Putin si pronunci, erano tutti d’accordo: prima andava salvaguardato il nascente rapporto con Donald Trump, poi quello con Israele, con il quale, nonostante i contrasti recenti, negli ultimi anni è sempre stato mantenuto un difficile equilibrio. Dopo, ma solo dopo, veniva la tutela di un amico storico come Teheran, considerato non certo una causa persa ma la cui vicinanza era considerata in quel momento un elemento di debolezza nei nuovi assetti geopolitici che si stanno profilando dopo il cambio del gennaio scorso alla Casa Bianca. 

 

vladimir putin donald trump

[…] Così, la notizia lanciata dal sito americano Axios del sostegno espresso da Putin a un accordo nucleare che impedisca all’Iran di arricchire uranio, sulla base delle imposizioni dettate da Washington e Israele, non trova ancora conferme ufficiali. Ma ha un senso. La posizione di Mosca sarebbe stata comunicata sia agli Stati Uniti, in colloqui diretti con Trump, sia a rappresentanti iraniani, i quali, secondo Novaya Gazieta, avrebbero già rispedito al mittente quello che ritengono un diktat. 

 

PUTIN AL KHAMENEI

Come noto, l’arricchimento dell’uranio rappresenta da anni l’ostacolo principale a un’intesa. Teheran ha sempre rivendicato il diritto a svolgere questa attività sul proprio territorio, mentre Washington e Israele chiedono l’eliminazione totale di tale possibilità. È il nodo che, in caso di mancato scioglimento, potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase delle ostilità, ipotesi che Mosca vorrebbe scongiurare ma che ritiene possibile, data l’indisponibilità dei vertici iraniani a discuterne. E il Cremlino non ha intenzione di ritrovarsi, come il mese scorso, in una posizione di debolezza.

donald trump vladimir putin

 

[…]  Al Cremlino sono anche convinti che la «neutralità mediatrice» della Russia nel conflitto mediorientale spieghi in gran parte la riluttanza di Trump a inasprire le sanzioni contro Mosca negli ultimi mesi. […]

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