“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Fabio Poletti per “la Stampa”
Il dado è tratto. A Giuseppe Sala piacerebbe fare il sindaco di Milano. L' ad di Expo 2015 scioglie la riserva nello studio di «Che tempo che fa» da Fabio Fazio: «Ci ho pensato a lungo... La mia disponibilità a candidarmi, di base c' è, altrimenti non sarei qui a parlarne... Ma da qui a dire che si può fare c' è di mezzo qualche settimana di lavoro...». Otto giorni dalla chiusura dei cancelli di Expo gli sono bastati.
Ma il corteggiamento di Giuseppe Sala da parte di Matteo Renzi andava avanti da mesi: «A me Beppe piace moltissimo. Dipenderà molto da lui e dal Pd di Milano». Una risposta Matteo Renzi l' ha già avuta dopo che per settimane sono andati a vuoto tutti i tentativi - tra archistar, avvocati prestati alla politica, direttori di giornale, ex direttori - di trovare un candidato buono anche ad un' area moderata.
Incassati i risultati di Expo 2015 Giuseppe Sala rilancia: «Alla candidatura ci penso per l' amore che ho per Milano...».
Se nel centrosinistra, primarie già fissate al 7 febbraio permettendo, i giochi sono fatti, nel centrodestra si naviga ancora a vista. Di nomi - da Paolo Del Debbio a Maurizio Lupi allo stesso Matteo Salvini - ne sono girati tanti. Il leader della Lega a Bologna sembra avere ben altre ambizioni: «Di Milano ne parliamo da domani. Non temo Sala ma da cittadino preferirei che chi si è occupato dell' Expo lo faccia anche dopo, questione di serietà».
Ad affollare il parterre per le elezioni del prossimo giugno a Milano ci sono altri candidati: c' è l' ex ministro Corrado Passera per Italia Unica, Antonio Di Pietro che potrebbe correre per una lista civica e il Movimento 5 Stelle che giusto ieri ha scelto con le primarie Patrizia Bedori.
Per le primarie del centrosinistra a Milano c' è già la data, il 7 febbraio e una lettera firmata da Pd Sel Idv e Verdi che li obbliga al «pieno e leale sostegno a chiunque le vincerà». Ma la candidatura di Giuseppe Sala rischia di rimescolare le carte in tavola. A Sel l'ad di Expo non è mai piaciuto per quello che rappresenta. Figuriamoci quando in passato Giuseppe Sala aveva detto: «Il Pd è il mio partito di riferimento. Ma non ho una tessera e non voglio snaturarmi».
Chi non farà passi indietro è Pierfrancesco Majorino del Pd, assessore della giunta Pisapia. Se l' ad di Expo è il candidato del «partito della nazione di Renzi», Majorino potrebbe rappresentare il resto del mondo: «Il tema non è Renzi. Ma dare continuità all' esperienza per certi versi anomala del centrosinistra con Giuliano Pisapia. Io corro per vincere. Ma dovremo parlare pure di Giuseppe Sala che è stato il city manager del sindaco del centrodestra Letizia Moratti».
Il sindaco in carica Giuliano Pisapia lo ha sempre detto e non si schiera. Il dubbio che gli affari di Expo possano finire sotto lo sguardo della Procura, come è già successo, non sembrano spaventare. Raffaele Cantone ha benedetto la Milano di Expo come «capitale morale».
Matteo Renzi ha mandato il prefetto Francesco Paolo Tronca a fare il commissario a Roma. C' è tempo per preparare le primarie. Emanuele Fiano senatore del Pd potrebbe fare un passo indietro: «L' importante è che a Milano si vinca».
Alessandro Alfieri, segretario lombardo del Pd e renziano di ferro, giura che c' è ancora qualcosa da limare sui termini della candidatura di Sala: «Un passo alla volta... Faremo le primarie, certo si possono fare come un rodeo o più ristrette e gestibili...».
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