DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Marcello Sorgi per “La Stampa”
Nella crisi dei 5 stelle, molti occhi sono puntati su Di Battista, anche se formalmente ormai non fa parte del Movimento. Dibba è pulito, non è come tanti che se ne sono andati tenendosi il seggio in Parlamento: lui nel 2018 non si è ricandidato, in ossequio alla regola dei due mandati e per tenersene uno libero, quello del ritorno.
Conte lo corteggia, la svolta radicale degli ultimi mesi è mirata a spingerlo a tornare a casa, ma non ha capito che Dibba non si lascerà convincere. Lui si sente un leader. Sa che la base lo percepisce così e non vede ragioni per mettersi sotto uno come l'"avvocato del popolo".
Lo scruta, lo studia, ne misura attentamente il calo di consensi e fiducia personale nei sondaggi, ma insomma, per Dibba quella storia lì è finita e le rilevazioni settimanali non dicono la verità sul destino elettorale del M5S, che ammesso che riesca a salvarsi dall'implosione arriverà sì e no all'8 per cento.
Se gli chiedono cosa fare per arrestare la caduta, nell'immediato, non ha dubbi: i 5 stelle dovrebbero uscire dal governo già il prossimo 21 giugno, quando si svolgerà il dibattito parlamentare sulla guerra in Ucraina e sugli aiuti in armi a Kiev chiesto da Conte.
Ma se gli domandano come andrà a finire, Dibba è sicuro: si troverà un ennesimo compromesso democristiano fatto di limature alle parole o di cancellature al testo della risoluzione, e il governo si salverà.
Conte per un paio di giorni dirà che è merito suo e poi tutto tornerà come prima. Non c'è compromesso possibile tra il pacifismo, l'antiamericanismo, il "no" a Zelenski della base del Movimento e questo governo. Conte lo sa bene, ma non è in grado di aprire la crisi. Ha paura di quel che accadrebbe dopo.
DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA
In politica, dice Dibba, non bisogna mai aver paura di quel che verrà. Occorre solo scegliere il momento giusto. In questo caso, sostiene Dibba, il momento è ora. La più grande lezione di Roberto Casaleggio è questa.
Non sbagliare mai i tempi. Non a caso il Movimento 5 stelle non si presentò alle elezioni politiche nel 2008 o alle europee nel 2009. Casaleggio sapeva aspettare ma anche muoversi, ratto, nel frangente. Dibba, che è suo discepolo, aspetterà. Non tornerà nel Movimento. Non si candiderà nel 2023. Rientrerà in scena, ma con una "cosa" sua. Al momento giusto.
ALESSANDRO DI BATTISTA CONTESTATODI BATTISTA CONTE 1ALESSANDRO DI BATTISTA COME KHABY LAMEalessandro di battista a siena 1alessandro di battista
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA…
DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…