DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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Dalle parti di Firenze gira una voce: Luigi Marroni non è renziano. E’ approdato alla Consip, in quota Ducetto, solo perché Matteo puntava alla direzione dell’azienda sanitaria di Firenze; il cui direttore, Paolo Morello Marchese, è stato costretto alle dimissioni per la Legge Severino. Com’è noto, la sanità è da sempre un bacino di voti a qualunque latitudine.
In cambio della poltrona della Sanità toscana, Renzi cede la Consip a Enrico Rossi, presidente Pd della Regione Toscana, oggi fuoriuscito dal Pd per confluire con Bersani e D’Alema. E' Rossi che indica a Renzi il nome di Marroni (che è senese di nascita) per la Consip. Insomma, uno "scambio di figurine"
Se queste voci fossero confermate, troverebbe automatica spiegazione l’atteggiamento dell’ad di Consip che con le sue dichiarazioni ha inguaiato sia Babbo Tiziano sia Luca Lotti. E nei prossimi giorni, proprio Marroni verrà nuovamente ascoltato dai magistrati per verificare se ritratta o meno le accuse.
Da notare che il 28 aprile il Senato voterà la sua decadenza dall’incarico. Ed a difenderlo dovrebbero essere anche i verdiniani di Palazzo Madama.
Marroni ha più volte detto ai magistrati di aver subito pressioni per favorire il concorrente di Alfredo Romeo nella famosa gara per le pulizie nei ministeri di mezz’Italia.
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