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Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
Monte dei Paschi di Siena? «Bisogna assolutamente salvarla, checché ne dica l' Europa, altrimenti sarà un disastro per il Paese». Per un attimo Silvio Berlusconi incrocia Paolo Gentiloni e fa sapere che Forza Italia sostiene gli sforzi del governo, a partire dallo scudo da 20 miliardi di euro, predisposto a favore delle banche italiane: «Ci siamo in tutto, a partire da Mps. Auguri di buon lavoro».
Nei saloni e lungo i corridoi del Quirinale, per tanti anni, l' ex Cavaliere era circondato da talmente tante persone da non potere nemmeno fare un passo. Ora, per il ricevimento di fine anno dato da Sergio Mattarella, l' ex premier è attorniato da meno gente, meno cronisti, ma si concede sempre e più degli altri, ai microfoni.
Mentre recapita un messaggio di sostegno istituzionale all' esecutivo, sulle principali questioni del Paese, Berlusconi racconta anche di essere di essere affezionato alla banca senese «la prima che mi concesse il mutuo». Gentiloni ha accanto il capo dello Stato e risponde a Berlusconi in modo telegrafico e rassicurante: «Lo Stato c' è».
Fra una tartina e un bicchiere di spumante Berlusconi tocca quasi tutti gli argomenti di attualità. Legge elettorale: in primo luogo «è giusto che si allontani» la data del voto, «non siamo preparati assolutamente» per «arrivare a una legge condivisa. È una cosa seria, dunque meglio parlarne quando ci sediamo a un tavolo, dopo aver deciso che la maggioranza parlamentare corrisponde alla maggioranza popolare».
Bisogna aspettare la Consulta? «Assolutamente - risponde ancora l' ex Cavaliere - dobbiamo aspettare». E poi critica la proposta di Renzi, un ritorno al Mattarellum: «Quella legge ha funzionato in uno schema di bipolarismo. Oggi abbiamo tre poli. Penso a un modello proporzionale condiviso». E pensa, sempre Silvio Berlusconi, anche a una nuova riforma costituzionale: «Non ho nulla contro un' assemblea costituente, cento persone che lavorino per un dato tempo». Su Matteo Renzi, «che non vedo e non sento da molto tempo, penso che è uscito dalla porta ma è rientrato dalla finestra».
Ovviamente le domande e le curiosità sono anche sul dossier Mediaset-Vivendi, la presunta scalata dei francesi e la preoccupazione italiana, sia dell' azienda che delle istituzioni. Eppure, di fronte a chi chiede, Berlusconi sorride, allarga le braccia e fa mostra di fatalismo: «Vuole che alla mia età ci sia qualcosa che ancora mi preoccupi? Pensiamo che molti soci vogliano difendere il principio di italianità del primo gruppo di comunicazioni italiano, per questo siamo abbastanza sereni».
VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE
Incontro lampo con un ex braccio destro, divenuto più importante da quando si è messo in proprio, Denis Verdini, che per quasi tre anni ha contribuito alla stabilità del governo Renzi. «Come va? », chiede il senatore di Ala. «Speriamo bene», risponde Berlusconi, che poi per un attimo incrocia anche Giorgio Napolitano. Gli ha fatto gli auguri, chiedono i cronisti? «No, è il regista di troppe cose che non mi piacciono». Sa, quando l' ha vista se n' è andato, insistono i cronisti. «E ci credo», sorride ancora l' ex Cavaliere.
I grillini, infine: «Ho letto su Il Foglio un articolo che sosteneva che il Movimento Cinque Stelle è incostituzionale. L' ho trovato convincente, non hanno tutti i torti». Il riferimento è ad un articolo di Giuliano Ferrara che addirittura paragona il movimento di Beppe Grillo a qualcosa di reazionario, eterodiretto, che dovrebbe far muovere i magistrati per scioglierlo. «Nessun partito al mondo funziona in questo modo», concorda il leader di Forza Italia.
Argomenti più leggeri, il calcio, immancabile: «Come si ferma la Juve che vince sempre? Dobbiamo cambiare tutti gli arbitri di Serie A e tutti i giudici...». Fra qualche mese il club rossonero potrebbe non essere più suo, ma di una cordata cinese, che ha già versato due caparre ognuna di 100 milioni di euro.
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