DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Spin Doctor per Dagospia
L'imponderabile scivolone (involontario?) del Banana su Mussolini ci offre innanzitutto la misura della capacità di agenda setting degli opinion leader nostrani: zero. Mentre l'Italia va a fondo, ecco che il dibattito si avvita attorno al giudizio storico su una dittatura novecentesca. Pare quasi che la crisi non ci sia. Chi tra i candidati riporterà per primo sulla terra i discorsi politici farà di certo un favore al buon senso, e ne guadagnerà nei sondaggi.
Ci prova Montimer, che inanella la seconda contestazione pubblica (dopo i NO TAV a Porta Susa tocca ai terremotati in Emilia), ma almeno dimostra coraggio a mostrarsi in pubblico. E oggi prova a dare sostanza al programma, dando corpo a una idea di progressiva riduzione delle tasse. In fondo, è di questo che gli italiani vogliono sentir parlare.
Parlavamo di agenda setting. E dove non arriva la stampa (e neppure i social), arrivano delle vecchie conoscenze della politica italiana: sindacati e associazioni d'impresa: ci provano tutti a inserire nel dibattito elettorale i temi a loro cari: Confindustria con un documento programmatico, Rete Imprese Italia proprio oggi con una mega mobilitazione nazionale.
La CGIL con un programma di governo e soprattutto muovendo l'ingombrante alfiere Camusso, che dalla Gruber ha domato nientemeno che Oscar Giannino. Una mossa che di certo rende bene a Culatello, ma che contestualmente sposta l'asse del PD ben a sinistra. A proposito, come pesano le uscite della Camusso sui bilancini della par condicio?
Pierfurby Casini oggi batte un colpo. I sondaggi lo danno in picchiata e deve far sentire la sua voce. Il ruolo dell'Udc è il più difficile. Sostenere Monti senza dargli il sangue per vivere. Lo fa cercando di riportare il tema sulla famiglia e sulle alleanze del dopo voto. Debole.
Da ultimo il vostro affezionato spin doctor dedica un pensiero ai social media. Ormai tutti i candidati sono su twitter, e cominciano timidamente a dialogare con gli elettori. Quello che ancora non fanno sui social è dibattere con i rivali. Sarebbe una innovazione niente male, e per organizzarla non servono giornalisti e studi tv: basta che un candidato invii 140 caratteri piccanti all'altro. Vedremo chi sarà il primo coraggioso a sfidare gli altri a un tweet-confronto.
SILVIO BERLUSCONI Silvio BerlusconiSusanna Camusso benito mussolinimonti casini
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