ARIDAJE! ALTRO STRAPPO DI BERSANI: NON VOTO IL REFERENDUM SUL JOBS ACT - “HO VOTATO 50 FIDUCIE A RENZI, TRANNE QUELLA SULL’ITALICUM. MA SUI VOUCHER NON VOTO NEMMENO CON LA PISTOLA ALLA TEMPIA” - SCISSIONE IN VISTA? “NESSUNO MI CACCIA DA CASA MIA” - GIACHETTI IN BRODO: “SPERANZA DA’ L’APPOGGIO ESTERNO AL GOVERNO”

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Monica Guerzoni per il Corriere della Sera

 

RENZI MANGIA CON BERSANIRENZI MANGIA CON BERSANI

Pier Luigi Bersani giudica i voucher «una cosa mostruosa» e prepara un altro strappo, per lui doloroso quanto inevitabile. Quando si tratterà di votare sul Jobs Act l' ex segretario si schiererà con la Cgil e contro una riforma chiave del governo Renzi.

 

«Non prendo lezioni da gente che non ha il diritto di darne. Al referendum si ragiona da cittadini, non vale la disciplina di partito - si smarca il leader della minoranza - Io sui voucher non potrei mai votare a favore». Nemmeno con «la pistola alla tempia».

RENZI BERSANIRENZI BERSANI

 

Queste parole, scandite a Corriere Live, rischiano di mettere già fine alla «fase zen» di Renzi. Il tema che lacera i dem è la disciplina di partito, che i bersaniani si rifiuterebbero di onorare. Roberto Giachetti ricorda quando Roberto Speranza, dando la fiducia al governo Gentiloni, disse che deciderà «provvedimento per provvedimento». Scelta che il vicepresidente della Camera ritiene clamorosa: «Così si comporta chi dà l' appoggio esterno».

 

Negli studi di Corriere Live arrivano nell' arco di tre ore Roberto Giachetti, Matteo Orfini e Bersani. La scissione? L' ex ministro chiarisce subito che non sarà certo lui a uscire dal Pd: «Ora stanno facendo fuori da tutto chi ha votato No al referendum. Io non voglio una sedia, non voglio nulla. E non cederemo all' amarezza e al rancore. Ma nessuno può cacciarmi da casa mia». Il lavoro è il tema che gli sta più a cuore.

 

bersani non vota la fiducia al governo renzibersani non vota la fiducia al governo renzi

Per Bersani i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti da quando c' è il Jobs Act e rimprovera a Renzi di non aver rispettato la formula sui licenziamenti collettivi decisa in direzione. E adesso? Come si può stare nello stesso partito se la si pensa all' opposto su tutto? Qui Bersani quasi si arrabbia, ricorda di aver votato 50 fiducie a Renzi e non accetta l' accusa di slealtà: «Questa idea che facciamo come ci pare è una bufala messa in giro dai picchiatori della rete. Una sola volta non ho votato per il governo, sull' Italicum».

 

RENZI SPERANZA GIACHETTIRENZI SPERANZA GIACHETTI

E il Mattarellum, Bersani lo voterebbe? «Dentro quel titolo si può trovare una soluzione...». L' ex segretario bacchetta Giachetti per aver «insultato volgarmente uno dei più bravi e intelligenti politici italiani» (Speranza, ndr ) e non apprezza che il giorno dopo sia stato chiamato da tutte le tv: «Se funziona così, la maggioranza silenziosa del Paese non ci sta». Lo scontro è a distanza, ma non per questo meno ruvido. Orfini, alla ricerca di una via di mezzo «tra disciplina e anarchia», ricorda che ai tempi di Bersani segretario l' obbligo di attenersi alla linea era ferreo.

 

ORFINIORFINI

C' era tanto di «foglietto» vergato dal leader con le regole da rispettare in Parlamento. «Che fine ha fatto quel metodo? La linea si rispetta solo se Bersani è maggioranza? Se questa è la regola - attacca Orfini - ci arrendiamo tutti. Fateci una proposta di regolamento, altrimenti c' è il dolo di chi lavora per dividere. Non abbiamo mai espulso nessuno, però Bersani non può limitarsi a dire no».

 

Lui, il leader della minoranza, dice di voler «chiudere le guerre interne» e sprona Renzi a riprendere il rapporto con la realtà. «Si può persino vincere le primarie e poi andare contro un muro», avverte. La foto di Renzi col carrello della spesa deve averlo divertito assai: «Dire che abbiamo straperso non è autocritica, è un dato di fatto. Ora va al supermercato? Bene, è un luogo di formazione. Metta via il fotografo, chieda un po' alla gente e scoprirà che non le abbiamo azzeccate tutte. Rischiamo di tirar la volata alla destra».

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A Pontassieve Renzi medita su come potenziare la segreteria, un gioco a incastro che deve tenere conto dei posti di sottogoverno, da assegnare entro venerdì. L' idea è quella di rappresentare in segreteria tutte le correnti di maggioranza: Nannicini per i renziani, Fassino per Areadem, Martina per Sinistra è cambiamento.